Dell rivoluziona la vendita di Storage puntando tutto sui partner

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La strategia Partner-First for Storage riguarda il 99% di clienti e prospect e premia i commerciali interni che vendono tramite canale. “Il più grande cambiamento di sempre nel nostro go-to-market”

Dell Technologies ha annunciato un importante cambiamento nella strategia di commercializzazione dei suoi prodotti Storage in tutto il mondo. Secondo la nuova “Partner-First Strategy for Storage”, operativa dal 7 agosto, le trattative con oltre il 99% dei clienti attuali e potenziali per i prodotti PowerMax, PowerFlex, PowerStore, PowerScale nonché le soluzioni hyperconverged e converged, e i prodotti di storage security, dovranno essere condotte dai partner (partner-led).

Questo dal punto di vista pratico si traduce in diverse novità, come spiegano in un post LinkedIn i due top manager Rola Dagher e Diego Majdalani. Una delle più importanti è che i commerciali Dell che lavoreranno insieme ai partner per vendere storage riceveranno commissioni più alte di quelli che vendono direttamente.

Un’altra è che Dell ha deciso di quadruplicare il numero di partner ammessi nel programma Partner of Record (POR) per lo storage, che permette di essere coinvolti su qualsiasi opportunità creata dalla vendita diretta Dell che riguardi quel cliente.

In un’intervista concessa a CRN, il President of Sales and Customer Operations di Dell, Bill Scannell, ha definito la strategia Partner-First il più grande cambiamento di sempre nel modello di go-to-market di Dell. John Byrne, President of Sales, Global Theaters and Dell Technologies Select, ha aggiunto: “Non c’è più confusione, il messaggio al partner di canale è “chiamate i venditori Dell”, e il messaggio ai venditori Dell è “chiamate i partner””.

Confermati nuovi esuberi nel Sales Team

Secondo i dati IDC di giugno, Dell è il leader del mercato globale Enterprise Storage con il 31,5% di quota di mercato, e del mercato del software storage con l’11,5%.

Nella trimestrale più recente, chiusa il 5 maggio, Dell ha registrato nell’area storage un calo dell’11% a 3,75 miliardi di dollari.

È significativo che la strategia Partner-First prenda il via contemporaneamente alla decisione di Dell di introdurre dei tagli di posti di lavoro nella forza di vendita diretta. Dell non ha fornito ulteriori dettagli su questi tagli ma ha confermato che sono collegati all’introduzione della nuova strategia.

Interpellato da Channel Futures, il chief analyst della società di analisi di mercato Canalys, Alastair Edwards, ha definito questo un cambiamento estremamente significativo per Dell, e un potenziale problema serio per i suoi concorrenti.

Dell ha storicamente una forte cultura aziendale di vendita diretta, spiega Edwards, e i venditori finora non erano particolarmente incentivati a vendere attraverso i partner, che quindi si sarebbero spesso lamentati del potenziale conflitto appunto con la forza di vendita diretta Dell.

Canalys: la nuova strategia rimuove il conflitto tra vendita diretta e canale

La nuova strategia però rimuove questa tensione, che era il problema principale del go-to-market di Dell nello storage, continua Edwards. Ed è molto importante anche la decisione di applicare la Partner-First praticamente a tutti i clienti attuali e potenziali, invece di limitarla a pochi prospect.

L’opzione alternativa per Dell sarebbe stata di scommettere tutto sulla vendita diretta tagliando gli investimenti sul canale. Questa secondo Canalys sarebbe stata la strategia giusta 10 anni fa, e nel breve termine renderebbe di più. Invece investire sulla Partner First richiede più tempo e più lavoro per produrre risultati, ma in questo momento è la strategia migliore nel medio e lungo termine.

Non è un caso che altri vendor stiano adottando strategie simili, per esempio IBM, che ha dichiarato di voler raddoppiare dal 40% all’80% la quota di fatturato generata attraverso i partner.

La forza di vendita diretta di Dell, osserva Edwards, dovrà cambiare profondamente la propria cultura del lavoro: il focus principale non sarà la transazione vera e propria ma il co-selling con i partner e la collaborazione con loro sulle opportunità commerciali.

In questo senso il cambiamento sarà ancora più radicale se Dell dovesse estendere l’approccio Partner-First anche alle altre sue aree di business: Edwards su questo è scettico per i client, ma più possibilista per il resto del business infrastrutturale, e cioè server e più in generale data center e Apex, l’offerta di tutte le soluzioni Dell in modalità as-a-service di cui da settembre dovrebbe partire la promozione massiva anche in Italia.

Immagine: ArieStudio / Shutterstock.com

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Deal Registration, il 62% dei partner registra almeno metà dei deal

deal registration digitalpartner dwi canalys
Il primo motivo di gradimento della Deal Registration nei Partner Program non è l’esclusività del deal, ma gli sconti a essa associati, spiega Canalys

La Deal Registration è tra gli elementi che più recentemente si sono affermati nei Partner Program del settore IT. Particolarmente apprezzata soprattutto dai reseller e dalle realtà valutate sul numero di conquiste di nuovi clienti (net new customers), è meno importante per i partner che realizzano gran parte del business sui propri servizi, in particolare gli MSP.

Si può dire ormai che tutti i Partner Program dei principali fornitori prevedano opzioni di Deal Registration. Per alcuni è particolarmente importante, e molti ne hanno automatizzato i meccanismi, in modo che i partner possano registrare da soli il deal sui “partner portal” e ottenere la relativa approvazione/registrazione nel giro di qualche giorno o ora.

Per il 61% dei partner la deal registration è importante per il proprio business

Recentemente la società di ricerca specializzata Canalys ha realizzato un sondaggio in tutto il mondo tra circa 300 partner di vari tipi – reseller, system integrator, MSP – per fare il punto sull’uso e sul gradimento dei sistemi di deal registration.

Ne è emerso che il 61% dei partner oggi considera questo strumento importante per il proprio business, e che la motivazione principale di questa importanza è assicurarsi non tanto l’esclusività del deal, come verrebbe immediato pensare, ma gli sconti e le tariffe agevolate che molti vendor associano appunto alla deal registration.

Ma vediamo qualche dettaglio in più, rimandando al documento originale di Canalys per la trattazione completa.

La prima domanda del sondaggio chiedeva quanto è importante la deal registration nella capacità del partner di conquistare nuovi clienti, e qui il 35% ha risposto molto importante, il 26% abbastanza importante (la somma di queste due percentuali dà il 61% citato sopra), mentre il 14% risponde poco importante, il 13% per niente importante, e il resto non si esprime.

La percentuale di “importante” sale addirittura al 74% tra i reseller, ed è più alta della media (69%) anche per i system integrator, mentre scende logicamente per gli MSP (54%), che puntano molto più sul mantenere i clienti per tanti anni consecutivi che sul cercarne di nuovi.

Il 62% ha registrato almeno metà dei deal

Passando alla percentuale di contratti protetta da meccanismi di deal registration, il 62% ha almeno metà dei contratti protetti. La percentuale si alza tra i system integrator (68%), si abbassa tra gli MSP (48%).

Interessante anche la domanda se il partner registra i deal da solo sui partner portal, o attraverso Channel Account Manager (CAM) appartenenti a un distributore o al vendor. Ne emerge che il 55% registra almeno tre contratti su 4 sul partner portal, percentuale che in EMEA è leggermente più alta (58%)

Mentre il 28% registra almeno 3 contratti su 4 attraverso un CAM. I system integrator sono la tipologia più portata a registrare il deal autonomamente (56%).

L’incertezza dello scenario di mercato cambia le priorità

La sorpresa come anticipato arriva alla domanda su quale sia il fattore più importante che rende conveniente la deal registration. Per la prima volta – Canalys è alla quarta indagine di questo tipo, la prima risale al 2015 – il fattore più importante, indicato dal 37% dei partner, risultano gli sconti o tariffe agevolate che si ottengono attraverso questa opzione. Percentuale in forte aumento (quasi raddoppiata, era il 21%) rispetto al 2021.

Il 26% indica l’esclusività del deal, cioè quella che era sempre stata finora la motivazione primaria della deal registration, il 14% indica la velocità del processo di approvazione/riconoscimento del vendor, il 12% il periodo di tempo di validità del deal.

Il peggiorare dell’incertezza dello scenario di mercato è la motivazione che secondo Canalys ha favorito sia l’affermazione degli sconti e tariffe agevolate come primo fattore di preferenza per la deal registration, sia il leggero aumento del fattore “durata del deal”, mentre tutti gli altri fattori sono in calo.

Per l’88% l’approvazione del deal deve arrivare in 24 ore

I fattori “pratici” – velocità di approvazione del deal, e facilità della registrazione – sono percepiti come meno importanti perché ormai dati per scontati. “I vendor hanno migliorato i loro processi in quest’ambito, tra l’altro introducendo meccanismi di automazione per esempio per il pricing dei deal più piccoli”, spiega Canalys.

Infine la survey chiedeva quale è la tempistica accettabile per l’approvazione del deal una volta che viene registrato, e secondo l’88% l’approvazione deve arrivare entro 24 ore, percentuale in lieve ulteriore aumento rispetto all’86% di due anni fa. Addirittura quasi 4 partner su 10 vorrebbero l’approvazione entro un’ora.

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