Il governo francese vuole nazionalizzare il business dei supercomputer di Atos
L’azienda informatica francese Atos ha avviato trattative con il Governo del Paese per la potenziale acquisizione delle sue attività di calcolo avanzato per un valore aziendale di 500 milioni di euro. In particolare, l’offerta riguarda la divisione Advanced Computing di Atos, che raggruppa le divisioni High-Performance Computing (HPC) & Quantum e Business Computing & Artificial intelligence e che impiega attualmente circa 2.500 dipendenti, con un fatturato che nel 2023 ha raggiunto 570 milioni di euro.
Atos, che assicura le comunicazioni per l’esercito e i servizi segreti francesi e produce server per realizzare supercomputer, sta subendo una ristrutturazione per affrontare il suo ingente debito. Da mesi il governo sta facendo uno sforzo concertato per raggiungere un accordo, con lo scopo di mantenere il controllo sugli asset tecnologici strategici di Atos all’interno del Paese ed evitare che questi possano cadere nelle mani di operatori stranieri.
L’obiettivo è quello di far firmare un accordo di acquisto di azioni entro il 31 maggio, quando scadrà il periodo di esclusività, ha dichiarato Atos in un comunicato, aggiungendo che alla firma dell’accordo sarà effettuato un pagamento iniziale di 150 milioni di euro e che l‘offerta potrebbe potenzialmente essere aumentata a 625 milioni di euro, compresi gli earn-out,
“È compito dello Stato francese garantire, in qualità di azionista quando è giustificato, la perennità e lo sviluppo delle attività industriali più strategiche per la nostra sovranità”, ha dichiarato il Ministro delle Finanze francese Antoine Armand.
Da notare che già lo scorso giugno il governo francese si era offerto di acquistare i supercomputer di Atos con un’offerta da 700 milioni di euro, ora scaduta, che includeva anche le risorse di sicurezza informatica dell’unità Bds dell’azienda. Ora però, secondo quanto riportato dal quotidiano francese Les Echos, la nuova offerta prevede che solo i supercomputer utili alla deterrenza nucleare diventeranno di proprietà pubblica, mentre i sistemi di comando dell’esercito e di intercettazione verranno ufficialmente messi all’asta.