IT Service Provider, i 4 fattori critici di successo nei progetti GenAI

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Con l'AI i fornitori di servizi tech stanno trasformando sia i processi interni, sia l'offerta. L’approccio migliore secondo Bain è proporre soluzioni basate su famiglie di casi d’uso, e non su casi singoli

Secondo la più recente global survey sull’adozione della GenAI di Bain & Co, la GenAI è nella Top 5 delle priorità per l’85% delle organizzazioni utenti nel mondo, e nel 2024 due terzi di esse (praticamente il doppio di un anno prima, quando erano il 35%) hanno stanziato più di un milione di dollari in quest’area.

Nel 2023 in effetti abbiamo assistito a un boom di sperimentazioni di AI generativa. Questi progetti pilota, test in piccoli ambiti e POC (Proof Of Concept) sono comunque costati molto, e in questo 2024 alcuni sono stati ampliati e approfonditi, con l’obiettivo di realizzare i primi obiettivi e iniziare a ottenere valore di business.

Trattandosi di tecnologie molto complesse, fortemente innovative e ancora in piena evoluzione, praticamente tutte le organizzazioni utenti che le hanno sperimentate hanno fatto ricorso al supporto dei loro fornitori di servizi IT di fiducia.

Una recente analisi di Bain nell’ambito del suo 2024 Global Technology Report ha approfondito questi aspetti, cercando di capire come i Tech Service Provider stanno utilizzando la GenAI per cambiare i propri processi interni, e per cambiare la proposizione di valore ai clienti, in modo da realizzare nuovi vantaggi competitivi.

Le aziende utenti infatti come accennato si aspettano un aiuto fondamentale nei progetti GenAI da parte dei loro fornitori di servizi IT. E apprezzano particolarmente quelli che hanno già sperimentato su se stessi la GenAI, per migliorare sia i propri processi interni, sia l’erogazione dei propri servizi IT verso i clienti.

Come l’AI cambia gli IT Service provider: processi interni e offerta

Per quanto riguarda il miglioramento dei processi interni, secondo Bain uno degli ambiti di progetto AI più diffusi negli IT Service Provider è la personalizzazione sul singolo cliente dei “sales collateral” (i contenuti a supporto delle vendite, come white paper, guide, tutorial, ecc.) e delle risposte alle RFP (le richieste d’offerta), integrando le proprie capacità tecniche con i casi di successo più simili a quello del cliente.

Un altro è lo sviluppo di chatbot conversazionali interni a supporto dei reparti HR e IT. Un terzo, in area knowledge management, vede l’AI in veste di “gemello digitale” dei formatori interni più esperti grazie alla capacità di consultare e integrare istantaneamente materiali di training e chat interne di supporto.

Per quanto riguarda il miglioramento nell’erogazione dei servizi IT, il report cita l’area sviluppo, testing e documentazione del software, con guadagni di efficienza fino al 30%; il reengineering dei processi dei clienti; e la gestione della fatturazione, con tempi di lavorazione dimezzati.

Impatti dell’AI in ondate successive: il caso dei contact center

Un elemento fondamentale di cui i fornitori di servizi IT devono tenere conto, spiega Bain, è che gli impatti della GenAI si manifesteranno in ondate successive, ciascuna delle quali farà leva sui risultati di quella precedente.

Un esempio sono i contact center: nei prossimi 2-3 anni metà delle interazioni non vocali, il 25-35% di quelle vocali semplici, e circa il 10% di quelle complesse potrebbero essere erogate dalla GenAI, che sarà in grado di superare il principale punto debole dei chatbot di prima generazione: l’incapacità di gestire le specificità del singolo cliente.

La conseguenza di queste “ondate” è che per i fornitori di servizi IT è meglio ragionare in termini di “case family” invece che casi d’uso singoli.

Ragionare per famiglie di casi d’uso

Andate oltre i singoli casi d’uso, raccomanda Bain, e definite la vostra offerta di soluzioni GenAI per famiglie di casi d’uso, cioè per gruppi di processi “adiacenti” che lavorano insieme o in sequenza, e che richiedono tecnologie simili.

Questo approccio permette di sfruttare tutte le opportunità di creazione di valore che nascono studiando una tecnologia e accumulando competenze su di essa.

Inoltre i casi d’uso singoli spesso si concentrano su miglioramenti di produttività interni, mentre le famiglie di casi più facilmente “portano” il valore fino al cliente finale, con conseguenti aumenti delle vendite e della customer satisfaction.

Ecco alcuni esempi di famiglie di casi citati da Bain:

– CRM: riassunto delle riunioni con il cliente, generazione di contenuti e raccomandazioni per la comunicazione del cliente, social media listening.

– Outbound Marketing Automation: micro-segmentazione, sviluppo di “personas”, definizione di best offer (in base a dati di vendita e utilizzo), generazione di contenuti e automazione dei trigger per la comunicazione outbound.

– Casi d’uso per settori verticali: per esempio nei servizi finanziari una famiglia di soluzioni GenAI per mutui e prestiti comprende preapprovazioni automatizzate, compilazione di richieste, sottoscrizione, elaborazione, erogazione, chiusura.

Più in generale secondo Bain le soluzioni AI più richieste ai fornitori di servizi tech riguardano famiglie di casi che migliorano l’erogazione dei servizi (delivery) – tra cui sviluppo applicativo, automazione dei test, RunOps, contact center automation – o che “cambiano le regole del gioco”, tra cui appunto la marketing automation.

Gli IT Service Provider si possono quindi differenziare sviluppando soluzioni di AI basate su famiglie di casi che combinano le proprie specifiche expertise di settori verticali e competenze tecniche.

I 4 fattori di differenziazione vincenti in ambito GenAI per i service provider

Come per qualsiasi altra tecnologia, infatti, anche in ambito di AI nessuno può rispondere a tutte le esigenze di tutti i clienti, e quindi occorre scegliere su quali segmenti d’offerta concentrarsi.

In generale i casi di successo, il numero di specialisti, le certificazioni, la conoscenza dei processi e delle particolarità dei vari settori verticali sono sempre elementi importanti di differenziazione per i fornitori di servizi IT.

Nel caso specifico dei progetti di GenAI, però, altri quattro fattori di differenziazione secondo Bain risultano vincenti:

  • la capacità di assemblare e sequenziare casi d’uso per definire famiglie di casi d’uso e realizzare benefici sia di breve sia di lungo termine;
  • la familiarità con le diverse opzioni tecnologiche (per esempio modelli, framework di sviluppo, database vettoriali) e di deployment, in modo da aiutare i clienti a fare le giuste valutazioni costi/benefici. Spesso le aziende clienti hanno fornitori cloud che dispongono di soluzioni preintegrate: il fornitore di servizi IT deve sapere come usarle, e i loro pro e contro;
  • la disponibilità di acceleratori e blocchi di funzioni indipendenti dai modelli, pronti da configurare velocemente;
  • un modello di tariffazione basato sui risultati concreti, che colleghi il successo del progetto all’ottenimento di ritorni d’investimento.

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Per Workday, l’ecosistema è la chiave per portare la IA nei processi aziendali

Per Workday, l’ecosistema è la chiave per portare la IA nei processi aziendali
All’evento Rising 2024, Workday ha presentato la piattaforma di AI Illuminate. Andrea Cissello, Sales Director Italy, racconta l'andamento in Italia

Nel corso dell’evento Rising  2024 di questi giorni, Workday ha presentato la piattaforma di intelligenza artificiale Illuminate e la sua versione degli agenti AI, ma l’azienda non è nuova a questi temi. “La IA è stata tenuta un po’ in sordina e poco propagandata per un decennio e oggi, all’improvviso, con l’avvento di ChatGPT, tutti la vogliono”, ci racconta Jens Löhmar, CTO Continental Europe & DACH di Workday, che abbiamo intervistato poco prima dell’evento.

“Il punto è che con la IA c’è stata una proliferazione di funzionalità e capacità che solo ora vengono combinate tra loro per ottenere un qualcosa di più grande. Noi siamo in una situazione fortunata, perché abbiamo lavorato con la IA per dieci anni e abbiamo circa 50 funzionalità AI nel nostro portfolio, da quelle dedicate alla gestione del capitale umano, al finance, alla pianificazione. Le aziende possono scegliere se integrare queste funzionalità che sono già incluse nella nostra soluzione, oppure no”.

Il passo successivo, evidenziato anche nei keynote di Rising, è quello di coinvolgere un ecosistema di partner che sviluppino soluzioni a problemi specifici combinando funzionalità e modelli IA presenti nella piattaforma Workday. Soluzioni che poi possono essere rese disponibili sul Marketplace di Workday.

Sicurezza e compliance della IA

Jens Löhmar, CTO Continental Europe & DACH di Workday

Jens Löhmar, CTO Continental Europe & DACH di Workday

I dati trattati da Workday sono particolarmente delicati, perché toccano la sfera personale dei dipendenti, e le funzionalità IA potrebbero ricadere nelle applicazioni classificate come ad alto rischio dall’AI Act europeo. Per esempio, le applicazioni che verificano la corrispondenza tra gli skill di un candidato o dipendente e le competenze richieste per una posizione lavorativa possono avere ricadute sul suo stato occupazionale o sul reddito. Come Workday si assicura che i diritti di dipendenti e cittadini vengano rispettati?

“Avendo già in produzione funzionalità IA con moltissimi clienti, il rispetto della privacy e dei diritti delle persone è per noi della massima importanza, e ha effetto diretto sulla nostra salvaguardia. Abbiamo stabilito dei principi, definito delle pratiche e creato un’organizzazione interna che include una Responsible AI Advisory Board, un Responsible AI Champion, CTO e Chief Legal Officer. Il rispetto delle norme arriva solo alla fine di questa catena. Lavoriamo inoltre regolarmente con le autorità per condividere la nostra conoscenza in materia”, afferma.

Tra i principi impiegati, Löhmar cita l’approccio risk-based, la trasparenza e visibilità su quali dati vengono usati e come, la privacy e la presenza costante di supervisione umana nei processi (human in the loop).

Le sfide infrastrutturali

Dal punto di vista dell’infrastruttura e architettura, quali sono le principali sfide tecnologiche che deve affrontare come CTO?

“Fortunatamente abbiamo una piattaforma di machine learning già ben collaudata, che ha supportato la recente forte adozione da parte dei clienti. Abbiamo circa 7.000 modelli IA in produzione che ricevono complessivamente circa 75.000.000 di richieste di inferenza al giorno.

Affinché i modelli continuino a essere rilevanti nel tempo, è però necessario continuare ad alimentarli con dati freschi, e su questo punto la nostra piattaforma acquisisce circa sei miliardi di nuovi dati quotidianamente, e questo consente di fare dei refresh frequenti”.

Si sta parlando qui di modelli di IA tradizionale, per applicazioni di previsione o classificazione.

Come sta andando Workday in Italia

Andrea Cissello, Regional Sales Director, Workday

Andrea Cissello, Regional Sales Director, Workday

Abbiamo chiesto ad Andrea Cissello, Sales Director Italy, come sta procedendo lo sviluppo nel nostro paese, anche in considerazione della predominanza di piccole e medie imprese, che tradizionalmente non fanno parte della clientela Workday.

“Abbiamo rafforzato sia il mercato tradizionale enterprise, sia il nuovo mid-market, specialmente in Italia, dove stiamo vedendo l’adozione da parte di alcuni clienti che non sono quelli abituali, come Sorgenia, Venchi e Conceria Pasubio, che hanno un migliaio di dipendenti o meno.

Anche in questo caso, gioca un ruolo importante il ruolo dei partner. Oltre ai grandi consulenti (PwC, Deloitte, Accenture), Workday sta lavorando con alcuni system integrator specializzati (boutique companies, le definisce Cissello) come BNB, che con il suo programma Ignite propone un percorso di adozione rapida in quattro settimane, sfruttando un pacchetto preconfigurato di funzionalità specifiche e best practice rivolte alla gestione del capitale umano.

Importante per lo sviluppo in Italia sarà poi la partership con Strada Global Payroll, che permette, attraverso API standard, di integrare alla piattaforma i dati relativi alle buste paga, anche calcolate con sistemi differenti.

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