Videoconferencing, HP Inc compra Poly per 3,3 miliardi

HP Inc Poly acquisizione
L’obiettivo è rafforzare l'offerta di periferiche per l’hybrid office con telefoni, cuffie e altri prodotti dell'azienda nata nel 2018 dalla fusione Plantronics-Polycom

HP Inc. ha annunciato un accordo definitivo per l’acquisizione del produttore di hardware per videoconferenze Poly, nato nel 2019 dalla fusione di Plantronics e Polycom, sulla base di un’offerta di circa 3,3 miliardi di dollari (40 dollari per azione) . L’obiettivo di HP è rafforzare la propria offerta di periferiche per l’hybrid office con i prodotti di Poly, che offre telefoni, cuffie, telecamere e sistemi integrati di videoconferenza.

Come accennato Poly nasce dall’acquisizione di Polycom (specialista in sistemi per video e audio conferenze) da parte di Plantronics (specialista in cuffie per il mercato business) nel 2018 per 2 miliardi di dollari. Un anno dopo, conclusa la fusione, Plantronics ha assunto il nuovo nome Poly.

A sua volta HP aveva già fatto un’acquisizione l’anno scorso – anche se di dimensioni molto più piccole, 425 milioni – per rafforzare la sua offerta di periferiche, comprando HyperX, produttore di cuffie, tastiere e altre periferiche per il gaming.

“L’affermarsi del modello hybrid office offre un’opportunità epocale di ridefinire le modalità di lavoro”, ha dichiarato in un comunicato Enrique Lores, president e CEO di HP. “La combinazione di HP e Poly dà vita a un portafoglio leader di soluzioni per l’hybrid work sia nei mercati principali che in quelli emergenti”.

Circa il 75% di chi lavora in ufficio sta investendo per migliorare la propria dotazione di soluzioni per il lavoro da casa, scrive HPO nel comunicato citando una propria indagine di mercato, e anche gli spazi delle organizzazioni dedicati agli uffici sono in corso di riprogettazione per supportare hybrid work e collaborazione, con un’attenzione particolare alle meeting room. Attualmente, precisa la nota citando dati di Frost& Sullivan, ci sono 90 milioni di sale riunioni nel mondo, ma meno del 10% sono già attrezzate con sistemi di videoconferenza, per cui gli analisti prevedono che il segmento di mercato “office meeting room solutions” triplicherà entro il 2024.

“Questa operazione ci dà l’opportunità di scalare fortemente per raggiungere nuovi mercati e canali, rafforzando la nostra capacità di innovazione con un partner di cultura simile alla nostra”, aggiunge nel comunicato Dave Shull, CEO di Poly.

Poly sta per chiudere l’anno fiscale 2022 con previsioni di fatturato in leggero calo (1,67-1,70 miliardi di dollari contro 1,74 miliardi nel 2021). HP invece ha chiuso un mese fa il primo trimestre 2022 con un fatturato record di 17 miliardi, in crescita annua del 9% – trascinata dai personal systems (notebook, desktop e workstation), cresciuti del 15%, mentre le stampanti sono calate del 4% – e con una disponibilità di cassa di 3,4 miliardi.

HP si aspetta di generare dall’acquisizione sinergie che apporteranno un fatturato addizionale di 500 milioni di dollari entro l’esercizio 2025, e porteranno la crescita media annua del fatturato di Poly al 15% nei primi tre anni dopo la chiusura dell’operazione.

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Microsoft cambia il partner program dopo 30 anni e punta tutto sul Cloud

Microsoft partner capability score
Il nuovo programma si chiama Microsoft Cloud Partner Program, e sostituisce le competency con le designazioni, che si otterranno raggiungendo 70 punti nel nuovo Partner Capability Score

Microsoft ha annunciato novità fondamentali per il suo programma di canale Microsoft Partner Network (MPN), che in tutto il mondo coinvolge oltre 400mila partner, di cui circa 10mila in Italia.

La più immediata è il cambiamento – dopo più di 30 anni – del nome stesso del programma, da Microsoft Partner Network (MPN) a Microsoft Cloud Partner Program, per meglio riflettere, scrive in un blog post Rodney Clark – che nel ruolo di Corporate Vice President, Channel Sales and Channel Chief, è il numero 1 mondiale di Microsoft per il canale – “l’enorme transizione in corso del business al cloud, e il modo in cui Microsoft intende supportare i partner nel futuro”.

Il cambiamento sarà effettivo dal prossimo ottobre 2022, e serve ad allineare i go-to-market dei partner con le modalità con cui le aziende utenti oggi comprano tecnologia, spiega Clark. “Il nuovo programma riguarda tutti i partner del nostro ecosistema, a prescindere dal fatto che vendano soluzioni software, servizi o device, e si basa sulla specializzazione (proficiency) in 6 aree di soluzioni allineate con l’offerta Microsoft Cloud”.

La designazione di partner di soluzioni

Le sei aree, chiamate Solution Designation, sono le seguenti:

– Data & AI (Azure), corrispondente alle attuali competency App Integration, Data Analytics e Data Platform.

– Infrastructure (Azure), corrispondente alle attuali competency Cloud Platform e Datacenter.

– Digital & App Innovation (Azure), corrispondente alle attuali competency App Development, App Integration e DevOps.

– Business Applications (attuali competency: Cloud Business Apps, ERP, Project Portfolio Management)

– Modern Work (attuali competency: Cloud Productivity, Collaboration and Content, Communications, Messaging, Small & Midmarket Cloud Solutions, Windows & Devices)

– Security (corrispondente alle attuali competency Enterprise Mobility Management e Security).

Microsoft ha battezzato in italiano la qualificazione di un partner a una di queste sei aree di specializzazione “designazione di partner di soluzioni”.

Il conseguimento di una designazione di partner di soluzioni dà diritto a ricevere il pacchetto di nuovi vantaggi associato a tale designazione, spiega Microsoft sul suo sito. Ciò include vantaggi di prodotto (diritti di uso interno, licenze cloud e crediti Azure), servizi Go-To-Market, badge da mostrare ai clienti, servizi tecnici di prevendita e distribuzione, supporto tecnico e idoneità a ottenere incentivi.

Partner Capability Score, i parametri misurati: performance, skill e customer success

Ma come ottenere una designazione di partner di soluzioni? Occorre totalizzare almeno 70 punti su 100 nel nuovo “Partner Capability Score”, che Microsoft traduce in italiano come “punteggio di capacità del partner” e che è un sistema appunto di punteggi che sono attribuiti ai partner in funzione di variabili di performance (numero di nuovi clienti), skilling (numero di certificazioni “intermediate” e “advanced”) e customer success (numero di soluzioni implementate e crescita del loro utilizzo).

Per esempio, un partner di soluzioni per Business Applications potrà ottenere fino a 15 punti per i nuovi clienti, fino a 20 per le certificazioni intermediate, fino a 15 per le certificazioni advanced, fino a 30 per la crescita di utilizzo delle soluzioni e fino a 20 per il numero di soluzioni implementate.

“Per investire nella crescita dei partner abbiamo bisogno di uno strumento solido e obiettivo per misurare i loro progressi nell’area di specializzazione che hanno scelto, e per questo abbiamo sviluppato il Partner Capability Score”, precisa il Corporate VP Channel Sales and Channel Chief di Microsoft. L’ottenimento delle nuove designazioni di partner di soluzioni non sarà possibile prima di ottobre, ma fin da oggi ogni partner, accedendo alla sua dashboard nel Partner Center, potrà misurarsi nel Partner Capability Score e capire il suo stato di avanzamento rispetto all’ottenimento della designazione.

Una volta ottenuta la designazione di partner di soluzioni in un’area di specializzazione, un partner potrà poi salire ancora di livello approfondendo conoscenze ed esperienze in specifici ambiti tecnici e ottenendo ulteriori certificazioni “advanced” attraverso appositi programmi specialized e expert, o diventando o diventando Microsoft Azure Expert MSP (Managed Service Provider).

Questi due livelli, sottolinea Clark, aiuteranno i clienti a inquadrare immediatamente le capacità di un partner rispetto alle proprie esigenze, i partner a definire una roadmap di crescita all’interno dell’ecosistema Microsoft, e Microsoft stessa a capire come meglio investire nei partner.

Le nuove designazioni saranno disponibili dal 3 ottobre

Dati i profondi cambiamenti che il nuovo programma comporta, Microsoft darà sei mesi di tempo ai partner per prepararsi. Al di là dell’accesso al Partner Portal per verificare l’attuale punteggio nel Partner Capability Score, per ora nessun cambiamento è stato attivato, e fino a ottobre i programmi, gli status dei partner e i loro benefit rimarranno quelli attuali.

L’ultimo giorno per rinnovare le attuali competencies, i cui benefit continueranno a essere validi fino alla prossima “anniversary date”, è il 30 settembre. Dal 3 ottobre poi si potranno ottenere le designazioni, a patto di avere almeno 70 punti nel Partner Capability Score, ma non si potranno più rinnovare le competency.

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