Cosa aspettarsi da Apple nel 2023 tra hardware e software
Spulciando tra le solite speculazioni di fine anno, si possono fare alcune riflessioni su ciò che gli utenti aziendali di Apple possono aspettarsi nel 2023, un anno in cui il colosso di Cupertino si concentrerà sulla riconfigurazione delle operazioni e della produzione per una maggiore resilienza.
Costruire una supply chain funzionale
Qualsiasi azienda di elettronica di consumo è stata colpita dalle difficoltà della supply chain legate al COVID. La grande fabbrica mondiale, la Cina, ha sofferto non poco su questo versante, mentre la guerra in Ucraina e la tensione a Taiwan rappresentano minacce esistenziali per quelle aziende con profonde connessioni della supply chain in Cina. Apple è una di queste, ma sembra decisa a ripensare la propria supply chain per diventare più resiliente e non dipendere da un solo (seppur enorme) fornitore nazionale. Questo lavoro è però costoso e profondamente complesso e richiede ai team Apple di lavorare a stretto contatto con i fornitori per mettere in atto nuove linee di produzione.
L’India è emersa, insieme a Vietnam, Thailandia e ad altre nazioni, come luoghi in cui probabilmente Apple intensificherà le proprie attività. Ci saranno sfide inaspettate, ma questa continuerà ad essere la più grande priorità di Apple nel corso del 2023 ed è probabile che la sarà anche per ogni altro grande produttore hardware.
Nuovi Mac, M2 e un primo avvistamento dell’M3
Il produttore di chip Apple TSMC dovrebbe iniziare a produrre chip Apple Silicon nella sua fabbrica in Arizona entro il 2024. TSMC e Apple vogliono garantire che il cuore dei computer Apple possa essere realizzato in almeno due luoghi distinti per mantenere la supply chain più resiliente e, a causa dei tempi che questa nuova strategia comporta, sembra ragionevole ipotizzare un leggero ritardo di alcuni dei piani originali dell’azienda. Parlando di Mac, ciò potrebbe tradursi in versioni hardware più limitate nei prossimi mesi; a sostegno di questa tesi, c’è il fatto che Apple avrebbe sospeso i piani per un Mac Pro dotato di SoC M2 Extreme, apparentemente per costi di produzione troppo elevati.
Ciò, ovviamente, non significa che non ci saranno nuovi Mac. Aspettiamoci infatti nuovi MacBook Pro da 14” e 16” con chip M2 Pro e M2 Max all’inizio del 2023, seguiti da un iMac basato su M2 e potenzialmente da un Mac Pro leggermente meno potente di quanto previsto. Mark Gurman ha ipotizzato anche un iMac con chip M3 entro la fine del prossimo anno, oltre a nuovi monitor tra cui un Pro Display XDR aggiornato. Dato che i Mac odierni offrono già la maggior parte di ciò di cui i professionisti aziendali hanno bisogno, Apple ha tutto il tempo per lavorare ai suoi prossimi chip. Con questo in mente, possiamo aspettarci che gli utenti aziendali continueranno ad acquistare i Mac usciti nel 2021 e nel 2022.
Una nuova (e vecchia) formula
Si potrebbe inoltre ipotizzare che Apple adotterà un approccio ibrido alla WWDC della prossima estate e alla maggior parte dei suoi grandi eventi pubblici in futuro. In parte, questo è dovuto al fatto che il formato ha funzionato bene da quando si è reso necessario a causa della pandemia, ma anche dal fatto che gli eventi ibridi sono molto più economici e, almeno quando si tratta di sviluppatori, raggiungono più persone.
Parlando invece di un tema molto “caldo” in questo periodo come il ritorno in ufficio, nel 2023 Apple continuerà ad affrontare la resistenza dei dipendenti che vogliono e, in alcuni casi, hanno bisogno di maggiore flessibilità rispetto a oggi, anche perché sembra poco saggio dichiarare finita la pandemia e richiamare tutti i dipendenti in ufficio.
Sicurezza, sicurezza, sicurezza
Viviamo in un momento di turbolenze senza precedenti e di crescente tensione. Questa tensione si traduce in varie forme di insicurezza, tra cui (nel mondo della tecnologia) un rapido aumento degli attacchi informatici di alto livello. Apple sta facendo tutto il possibile per migliorare la protezione della propria piattaforma contro gli exploit e ci si può aspettare che questo approcciò rimarrà primario anche nei prossimi 12 mesi.
Un grande tema che probabilmente emergerà con ancora più forza riguarda la crittografia. La recente decisione di Apple di proteggere gli utenti iCloud consentendo loro di crittografare un maggior numero di informazioni è davvero benvenuta, seppur non siano mancate critiche. Ecco perché le già accese discussioni sul diritto alla privacy e alla crittografia si “infiammeranno” ulteriormente nel 2023.
Il futuro arriva velocemente
Apple vuole fare le cose in grande per quanto riguarda la realtà aumentata (AR) e tutti ci aspettiamo che porterà sul mercato i suoi primi occhiali per la realtà mista nel 2023. Anche se questa sembra quasi una certezza, molto dipenderà dall’accesso ai componenti e dalla resilienza della supply chain. Ciò significa che i prodotti AR di prima generazione saranno costosi, difficili da produrre (e trovare) e rivolti principalmente a sviluppatori ed early adopter, più che all’utente medio.
Servizi, servizi, servizi
La necessità di Apple di ricostruire una supply chain più resiliente potrebbe rallentare leggermente il lancio di nuovo hardware nel 2023. Per questo motivo Apple potrebbe cercare di compensare un eventuale calo nelle vendite di hardware rafforzando e concentrandosi sui servizi. Il tanto chiacchierato Apple Music Classical, ad esempio, non è ancora stato lanciato perché Apple potrebbe volerlo introdurre dopo aver raggiunta una certa user base su Apple Music, ma gustose novità potrebbero arrivare anche da Apple TV+ e da tutti gli altri servizi della mela morsicata.
Naturalmente, ci sarà un nuovo iPhone
Il prossimo iPhone 15 sarà ovviamente un punto nevralgico della strategia Apple per il 2023 e già si parla di un nuovo e più costoso modello in titanio (iPhone 15 Ultra). L’intera gamma degli iPhone 2023 dovrebbe vantare la Dynamic Island e una fotocamera da 48 MP, ma la versione Pro potrebbe avere anche un sofisticato obiettivo periscopico. E non saremmo sorpresi se gli importanti cambiamenti al funzionamento dell’App Store dettati dalle nuove normative europee inizieranno a concretizzarsi verso la fine del prossimo anno. Infine, gli iPad potrebbero ottenere display più grandi anche da 16 e 14 pollici, con tanto di MiniLED e Pro Motion.