Mac con processori ARM: conviene ancora comprare quelli Intel?
La notizia (ufficializzata ieri nel corso della WWDC 2020) che, a partire dal prossimo anno, Apple abbandonerà le CPU x86 di Intel per i propri chip basati su piattaforma ARM può significare una cosa poco piacevole per molti potenziali acquirenti: non comprare un Mac oggi. Non lo dico perché dubito che Apple, nonostante la sua immensa potenza di fuoco in termini finanziari e tecnologici, non possa battere in astuzia AMD, Intel e Nvidia.
Lo dico perché c’è un motivo pratico e reale per cui non dovreste spendere oggi migliaia di euro per un nuovo Mac: prima o poi Apple vi abbandonerà. Durante l’annuncio di ieri Tim Cook ha dichiarato che Apple continuerà a supportare i Mac basati su Intel per “anni”. Ma come sappiamo, ciò potrebbe significare due o duecento anni.
Se il passato ci insegna qualcosa, possiamo guardare all’ultima grande transizione di Apple dai chip PowerPC ai chip Intel x86. Secondo Wikipedia la modifica è stata annunciata il 6 giugno 2005. Il primo Mac basato su Intel è stato introdotto nel febbraio 2006 e il primo MacBook basato su Intel nell’aprile di quell’anno. Apple ha annunciato il completamento della transizione più avanti nel 2006.
La versione finale di OS X 10.5 con PowerPC è uscita nell’ottobre 2007. Due anni dopo, quando OS X 10.6 Snow Leopard è stato rilasciato nell’agosto 2009, non supportava i Mac PowerPC. Nel 2011 anche la piattaforma di sviluppo Rosetta, che traduceva il codice da vecchie app PowerPC per essere eseguite su Intel x86, è stata abbandonata e Apple ha terminato tutto il servizio e il supporto per i Mac PowerPC. Tutto ciò ha significato fino a quattro anni di supporto del sistema operativo e sei anni di supporto per i Mac PowerPC prima che Apple staccasse definitivamente la spina.
Come è noto a chiunque abbia un PowerBook, questi computer sono diventati sostanzialmente inutili dopo cinque anni dall’annuncio di Apple. Non so a voi, ma a me piace usare un computer per più di cinque anni e non solo il solo, visto che conosco molte persone che continuano ad usare un MacBook Air 13 di sette anni senza intenzione di acquistare un nuovo laptop.
Certo, si può sempre sostenere che un Mac basato su Intel funzionerà bene anche dopo che la transizione verso i processori ARM di Apple sarà completata. In effetti, la situazione è molto peggiore per gli utenti dei MacBook Intel legacy (e sì, ora sono “legacy”) di quanto non lo fosse per la fase da PowerPC a Intel. Nel 2010, gli attacchi malware mirati su OS X erano rari. Oggi, MacOS è un obiettivo di alto valore per i criminali informatici. Senza costanti aggiornamenti di sicurezza del sistema operativo e UEFI, quel Mac basato su Intel sarà sostanzialmente una casa con porte e finestre aperte durante un’apocalisse di zombi.
E se state pensando che “sicuramente Apple supporterà il mio nuovo Mac da 4000 euro appena acquistato”, non avete prestato attenzione alla storia di Apple, che ha portato il suo Mac Pro del 2012 in uno stato “vintage” e l’attuale Mac OS Catalina non lo supporta più. Un computer di 8 anni sembra sicuramente “antico”, ma nel 2012 il Mac Pro montava una CPU Intel Core i7 Neolem/Westmere a 6 core, che è ancora una piattaforma estremamente utile per eseguire tantissimi task. Una simile CPU su un PC con Windows 10 offre un sistema di tutto rispetto, con in più la possibilità di ricevere tutti gli aggiornamenti del sistema operativo.
Apple potrebbe offrire il supporto del sistema operativo per tutti i suoi vecchi Mac basati su x86, ma non vuole farlo per diverse ragioni (non ultimo il costo di un tale supporto) e questo è molto probabilmente il destino a cui il vostro nuovo brillante Mac dovrà andare incontro se lo acquistate oggi.