Il rallentamento del mercato dei PC ha colpito anche i Mac?
Il rallentamento del mercato PC potrebbe finalmente aver contagiato Apple, almeno a leggere un nuovo report proveniente dalla Corea del Sud secondo cui Apple avrebbe sospeso a inizio anno la produzione dei processori della serie M2, i chip utilizzati nei più recenti MacBook Pro, MacBook Air e Mac mini. Il rapporto afferma che le aziende di terze parti che lavorano con i processori forniti da TSMC hanno dovuto interrompere la produzione a gennaio e febbraio a causa del forte rallentamento degli ordini. La produzione è ripresa a un certo punto nel mese di febbraio, ma “a metà del livello dell’anno precedente”.
Vale la pena notare che Apple aveva raggiunto nuovi record di vendite di Mac nello stesso periodo dell’anno scorso, registrando ricavi record per il trimestre di marzo. In un contesto di declino del settore come quello odierno, sarebbe in effetti molto difficile per Apple mantenere tali numeri. Parlando durante l’ultima chiamata con gli investitori, il CEO Tim Cook ha avvertito che il mercato dei PC sta attraversando un periodo difficile e si sta contraendo.
Apple aveva già previsto il declino
Luca Maestri, CFO di Apple, aveva dichiarato a proposito di quel trimestre: “Per Mac e iPad, prevediamo che i ricavi di entrambe le categorie di prodotti subiranno un calo a due cifre rispetto all’anno precedente, a causa dei venti contrari macroeconomici”. In effetti, le vendite di Mac sono diminuite del 29% rispetto all’anno precedente nell’ultimo trimestre del 2022. Se da un lato questa è sicuramente una cattiva notizia, dall’altro lato la quota di mercato di Apple rispetto agli altri produttori di PC continua a crescere.
L’azienda ha indicato tre principali inibitori delle vendite di Mac:
- Apple ha spedito i primi Mac M1 Pro e M1 Max nell’ottobre 2021 con un’accoglienza entusiastica
- Sono emerse sfide macroeconomiche globali
- Le fluttuazioni dei cambi continuano
Spazio di crescita
Si prevede che Apple annuncerà i primi Mac con chip M3 a 3 nanometri alla WWDC di giugno. Questi nuovi modelli dovrebbero offrire notevoli vantaggi in termini di prestazioni e di efficienza energetica, con il MacBook Pro da 15 pollici che potrebbe essere uno dei primi Mac a ricevere questo importante upgrade. Secondo diversi analisti, l’aumento delle vendite di Mac diventerà però davvero visibile quando il nuovo chip sarà integrato nei prossimi MacBook Air, la gamma di Mac più popolare dell’azienda in questo momento.
Ma davvero il passaggio ai Mac M3 aiuterà a stimolare le vendite? Con il rallentamento dell’economia globale a cui stiamo assistendo, sembra improbabile aspettarsi nuovi record da parte dell’azienda, almeno non ancora. È anche possibile che molti degli utenti Mac più appassionati abbiano già investito nei Mac M1 o nei successivi modelli con M2 e relative varianti e che quindi non sentano ancora il bisogno di aggiornarli, dato che persino il Mac mini M1 del 2020 rimane ancora oggi un PC desktop che basta e avanza per la maggior parte delle attività.
Il fatto però che gli utenti professionali possano ora aspettarsi miglioramenti significativi delle prestazioni dei loro Mac ogni 12 mesi è un enorme passo avanti per Apple. L’azienda è convinta che, a prescindere dai venti contrari che le vendite di Mac potrebbero subire nel breve periodo, il passaggio ai SoC proprietari le consenta di avere un’offerta unica in un mercato che, nonostante la contrazione delle vendite, continua a crescere (se infatti il settore dei PC è cresciuto del 6% negli ultimi anni, la quota dei Mac è salita del 60%).