Gli ibridi vanno a gonfie vele
L’interesse verso i dispositivi ibridi, come ad esempio i tablet trasformabili all’occorrenza in notebook e viceversa, continua a crescere a dimostrarlo sono anche le previsioni per i prossimi anni di Gartner, che nel suo recente rapporto Competitive Landscape: Hybrid Ultramobile Devices individua in 21.5 milioni gli ibridi venduti a fine 2015 a livello globale. Una stima che se confermata equivarrebbe al 70% in più di vendite rispetto allo scorso anno e al 12% dell’intero mercato dei PC portatili, percentuale destinata a salire al 26% nel 2019 con oltre 58 milioni di unità ibride vendute.
Sempre secondo Gartner dei 21.5 milioni di ibridi venduti entro fine anno 8 milioni saranno tablet ultramobile (i cosiddetti tablet 2 in 1), mentre 13.5 milioni apparteranno alla fascia degli ibridi ultramobile, ovvero quei laptop ultrasottili trasformabili in tablet sfruttando differenti modalità di orientamento e di utilizzo con e senza tastiera.
Non è difficile capire il perché del successo di questo giovane settore informatico, che dal 2012 non ha mai smesso di crescere. Dopotutto quella ibrida è una soluzione che mette insieme portabilità, produttività e flessibilità touch o tramite tastiera e che sta spingendo molti utenti di tablet e notebook a rimpiazzare questi dispositivi con un form factor ibrido. Nonostante questa crescita notevole (anche in ottica futura), il core del mercato dei PC portatili rimane quello classico del notebook tradizionale, con un market share stimato del 87% nel 2015 e del 74% nel 2019.
Raccogliendo sondaggi da oltre 21.000 intervistati in cinque Paesi (USA, Cina, India, Germania e Brasile) per un rapporto pubblicato nel terzo trimestre dello scorso anno a livello consumer, Gartner ha anche scoperto che gli utenti più interessati a passare a una soluzione ibrida nei prossimi due anni sono quelli che al momento utilizzano soprattutto un tablet (11%), seguiti dagli utenti desktop (10%) e notebook (8%).
La strategia di HP è stata quella di espandersi soprattutto sulla fascia consumer con una vasta gamma di ibridi per tutte le tasche
Passando invece ai singoli produttori di dispositivi ibridi, Asus si è confermato al primo posto nel 2014 con una quota di mercato del 41% e con 3.1 milioni di ibridi venduti (+263% rispetto al 2013). Questi rappresentano il 15% dell’intero comparto dei PC portatili del produttore taiwanese, che per incrementare ulteriormente le vendite in questo settore dovrà proporre soluzione ibride più compatte con display al di sotto dei 13 pollici.
Al secondo posto Gartner ha individuato Lenovo con 1.9 milioni di ibridi venduti nel 2014 (+331% rispetto al 2013), mentre in terza posizione spicca HP con 800.000 unità vendute nel 2014. La strategia di HP è stata quella di espandersi soprattutto sulla fascia consumer con una vasta gamma di ibridi per tutte le tasche, con modelli da 199 fino a 1.199 dollari. Un simile piano ha permesso al gigante americano di conquistare il terzo posto partendo dalla settima posizione che deteneva nel 2013.
Gartner ha infine classificato il Surface di Microsoft come un tablet ultramobile invece di un ibrido ultramobile, visto che la tastiera fisica è un optional e non è venduta assieme al tablet. Nel settore tablet ultramobile Microsoft ha conquistato nel 2014 la prima posizione con una quota di mercato del 36%, ma combinando questo settore con quello degli ibridi ultramobile Microsoft è risultata essere al terzo posto dietro ad Asus e Lenovo.