Se è vero che gli SSD stanno conquistando sempre più spazio grazie ai prezzi abbordabili e ai tagli di storage sempre più ampi, è altrettanto vero che per chi necessita di grandi quantità di spazio (ad esempio sopra i 10 TB) gli hard disk tradizionali rimangono la soluzione ideale, soprattutto per il rapporto prezzo-capienza.

Oggi sul mercato troviamo HDD da 10/12 TB, ma Seagate ha già annunciato un Hard Disk da 16 TB da qui a un anno mezzo, mentre Toshiba porterà sul mercato la sua unità da 14 TB entro fine anno.

Per ora questi sono i limiti derivanti dai materiali di costruzione, ma c’è chi sta già pensando a raggiungere capienze ancora più elevate e superiori ai 20 TB. Una prima idea, proveniente dal Giappone, prevede di utilizzare substrati in vetro per aumentare il numero di piatti e quindi la quantità di storage.

hard disk

Al momento solo gli HDD da 2,5’’ per notebook utilizzano questo materiale, mentre quelli da 3,5’’ si affidano ancora all’alluminio, rispetto al quale però il vetro è più rigido, soffre meno gli effetti del calore ed è più liscio e sottile.

Il produttore nipponico Hoya ha già realizzato i primi prototipi di HDD con piatti in vetro (foto sopra) spessi da 0,5 a 0,381mm rispetto agli 0,635mm dei piatti tradizionali negli HDD oggi in commercio. Ne deriva che in un form factor da 3,5’’ si potrebbero ospitare fino a 12 piatti contro gli 8 massimi di un odierno Hard Disk da 12 TB.

Inoltre, pesando di meno, questi piatti richiedono meno energia per girare, senza dimenticare che la loro maggior resistenza al calore permetterebbe una più veloce transizione verso la nuova tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording), che sfrutta un laser per riscaldare la parte del disco su cui bisogna scrivere e che quindi non è adatta per i tradizionali piatti in alluminio.