HPE punta sulla Persistent Memory
Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha presentato nelle scorse ore nuove piattaforme di calcolo con supporto per Persistent Memory, una tecnologia che combina le prestazioni della memoria ad alta velocità con la persistenza tipica dello storage per raggiungere nuovi livelli di performance applicative. HPE ha annunciato inoltre nuove soluzioni per i server HPE ProLiant Gen9, che proprio grazie all’integrazione della tecnologia Persistent Memory accelerano il rilascio dei servizi, incrementano le prestazioni applicative e proteggono le transazioni business.
I nuovi server HPE ProLiant Gen9 sono equipaggiati con HPE 8GB NVDIMM (foto sotto), il primo prodotto del portafoglio HPE Persistent Memory. Questa tecnologia è progettata per accelerare i workload di tipo database e analytics, e rappresenta dunque la soluzione ideale per gestire qualsiasi applicazione attualmente condizionata dai tradizionali bottlenecks dello storage.
La memoria HPE 8GB NVDIMM è stata progettata basandosi sulla tecnologia standard di settore NVDIMM-N, in collaborazione con enti normativi quali JEDEC e SNIA: comprende l’alimentazione di backup fornita dalla HPE Smart Storage Battery, che supporta 16 NVDIMM in grado di muovere i dati dalle DRAM alla memoria Flash anche in caso di interruzione dell’alimentazione.
Progettato per supportare fino a 22 cores e fino a 2400MT/s di velocità di memoria, il nuovo processore Intel Xeon E5-2600 v4 offre inoltre un incremento prestazionale del 25% per i server HPE ProLiant Gen9. Questi nuovi processori includono infatti miglioramenti per la virtualizzazione, una maggiore sicurezza e capacità di orchestrazione potenziate per aiutare i clienti a gestire al meglio le risorse su piattaforme condivise.
Da segnalare anche le unità HPE NVMe SSD fino a 2TB di capacità storage, proposte in un package flessibile che comprende anche la funzionalità Express Bay per l’accesso frontale ai drive. Questi dispositivi sono pensati per attività ad alto valore, come per esempio quelle relative all’OLTP (OnLine Transaction Processing), alla business intelligence e all’analisi dei Big Data.
I server HPE ProLiant Gen9 possono anche contare sulla specifica 1.16 TCG Trusted Platform Module (TPM) 2.0, che crea un ambiente a prova di manomissione in grado di prevenire l’accesso non autorizzato ai server. TPM supporta inoltre Microsoft BitLocker, una soluzione che memorizza in maniera sicura gli elementi di autenticazione come password e chiavi crittografiche.