Dieci anni fa, le vendite dei portatili hanno superato quelle dei pc da tavolo per diventare la piattaforma dominante. Ora stanno per subire la stessa sorte, a vantaggio dello smartphone.

Apple sembra aver esaurito le idee innovative per quanto riguarda i notebook. Negli ultimi dieci anni, Apple ha segnato la strada per quel che riguarda l’innovazione dei pc portatili. Con il MacBook Air ha creato il primo ultrabook. Ha spostato l’asticella della qualità degli schermi con i display Retina. La scocca unibody in alluminio è stata fonte di “ispirazione” per molti concorrenti, e sono stati introdotte molte innovazioni volte a migliorare l’usabilità come i connettori MagSafe o i touch pad Force Touch, e anche piccoli ma notevoli dettagli estetici, come le spie led che si vedono in trasparenza nella scocca di alluminio.

Questa vena creativa pare però essersi esaurita. Dopo anni in cui i portatili Apple hanno avuto sostanzialmente lo stesso design, il MacBook Pro 2016 ha suscitato reazioni tra il critico e l’indifferente. Il prodotto simbolo dei portatili professionali è decisamente poco potente (qualcuno lo ha definito un MacBook Air al prezzo di un MacBook Pro).

L’azienda ha eliminato il popolare connettore MagSafe, che scollegandosi evita danni quando si inciampa nel cavo di alimentazione, in favore di un connettore di alimentazione USB C.

E poi c’è la Touch Bar. Ad alcuni piace, altri la odiano, ma davvero poche persone la amano davvero. In ogni caso, è uno scostamento dai principi di eleganza e semplicità.

Anche la tastiera suscita reazioni contrastanti: la corsa ridotta dei tasti è fastidiosa per qualcuno. E il touchpad è davvero troppo grande: in molti lamentano di azioni accidentali attivate con il palmo della mano.

I tentativi di rimanere fedeli all’eleganza minimalista della casa sembrano essere stati applicati nei posti sbagliati. Offrendo solo quattro porte USB C come unici connettori verso l’esterno, il laptop in sé è diventato più semplice ed elegante, ma costringe gli utenti ad acquistare adattatori e connettori per collegare periferiche e supporti di memoria che ancora non supportano quello standard. Questi connettori sono costosi, brutti, scomodi e c’è una cosa sola che è facile fare con essi: perderli o dimenticarli da qualche parte. Se ti servono al lavoro, li hai lasciati a casa. Se sei a casa e ne hai bisogno, allora sono sicuramente nel cassetto della scrivania dell’ufficio.

L’unica cosa che si può dire dei MacBook Pro è che sono più veloci dei precedenti (ma non in tutto) e hanno uno schermo migliore. Ma queste sono evoluzioni prevedibili e quasi inevitabili. Certamente non una rivoluzione.

Il laptop sembra quindi aver perso la sua linfa vitale di suo, ma ci sono altri fattori esterni che ne minacciano la sua esistenza. Vediamoli.

1) La chiusura dello spazio aereo

I governi inglese e americano hanno recentemente imposto un divieto di trasporto in cabina di pc e tablet sui voli di linea provenienti da alcuni paesi africani e mediorientali. I passeggeri sono obbligati a imbarcare i computer portatili nella stiva dei bagagli.

Il divieto riguarderebbe alcune esplosioni e incendi avvenuti su voli in Somalia, ed è forse dovuto a indagini su un complotto per inserire una bomba nel guscio di un iPad, e secondo alcune fonti della politica USA altri paesi potrebbero nel prossimo futuro adottare simili divieti.

Tutto ciò potrebbe portare a diverse conseguenze nefaste per il notebook:

  • Se il divieto si diffondesse globalmente, in futuro potrebbe essere impossibile usare un laptop su un volo di linea;
  • Il divieto potrebbe rallentare le vendite di notebook. A pochi piacerebbe l’idea di imbarcare in cabina un notebook nuovo fiammante, col rischio che venga perso, rubato o rotto nelle procedure di smistamento bagagli. E i frequent flier rappresentano i migliori clienti per i pc portatili.
  • Il divieto incentiverà lo sviluppo di tecnologie e dispositivi alternativi al notebook, in modo che i passeggeri possano viaggiare più sereni.

Ma quali sono le alterantive?

2) La docking station per lo smartphone

La scorsa settimana Samsung ha annunciato che gli smartphone Galaxy S8 e S8+ potranno essere collegati a una periferica chiamata DeX Station. Si tratta di una docking station a cui si possono collegare una tastiera, un mouse e un monitor e che permettono di usare i Galaxy S8 come un computer desktop (al posto del monitor è possibile collegare un tv o un videoproiettore). La DeX Station ha un’uscita video 4k e una porta Ethernet.

La Samsung DeX Station con tastiera e monitor

La Samsung DeX Station permette di collegare monitor e tastiera a uno smartphone Galaxy S8.

È probabile che molti utenti business ne acquistino due: una da tenere a casa, e una in ufficio. Questo permetterebbe di usare lo smartphone come unico dispositivo, senza rinunciare alle comodità della tastiera e di uno schermo grande quanto si vuole. Lo si può anche portare in viaggio, e collegare lo smartphone al televisore della camera d’albergo.

Alcuni anni fa, l’uso di uno smartphone come sostituto del pc desktop poneva serie limitazioni. Oggi, però, grazie al cloud e all’evoluzione delle app, sempre più potenti, una docking station per smartphone potrebbe avere molto senso.

La DeX Station arriverà alla fine del mese di aprile, al costo di 150 euro circa.

È possibile che anche Apple stia pensando a una soluzione per un ibrido tra smartphone e pc. La scorsa settimana, infatti, Apple ha registrato una richiesta di brevetto per un dispositivo simile a un laptop, ma con un iPhone al centro.

trasformare iPhone in notebook - brevetto Apple

Un’immagine che accompagna la richiesta di brevetto di Apple per un dispositivo che trasforma un iPhone in un notebook.

L’iPhone verrebbe inserito nella scocca nel punto in cui abitualmente si trova il touch pad nei MacBook Pro. Quindi, l’iPhone non solo rappresenterebbe CPU, storage e connettività del dispositivo, ma il suo schermo farebbe anche le veci del touchpad, ma in versione interattiva.

Questa soluzione offrirebbe l’esperienza d’uso del laptop, a un prezzo più contenuto. Ovviamente userebbe iOS invece di OS X, e permetterebbe di usare un singolo dispositivo per tutto.

Se Samsung e Apple stanno percorrendo questa strada, è probabile che il resto dell’industria ne seguirà le tracce. Un’azienda chiamata Sentio (precedentemente nota come Andromium), ha aperto i preordini su Kickstarter per un dispositivo chiamato Superbook.

Il Sentio Suberbook aggiunge schermo e tastiera in configurazione notebook agli smartphone Android.

Il Sentio Suberbook aggiunge schermo e tastiera in configurazione notebook agli smartphone Android.

È in pratica un guscio di un laptop alimentato però da uno smartphone Android. Il costo è di 119 dollari per la versione base con display da 768 pixel di altezza, e 174 dollari per quella con schermo 1080p e tastiera retroilluminata.

3) L’alternativa tascabile al notebook

Il concetto di docking station non è certo nuovo, nemmeno quando si parla di smartphone (si pensi a Microsoft Continuum, per esempio). Quel che è nuovo è pensare alla docking station come a una soluzione mainstream.

Un’altra vecchia idea che potrebbe presto tornare ad avere successo è quella degli smartphone “a conchiglia” (clamshell), o quanto meno “a libretto”.

Nel 1997, l’inglese Psion aveva perfezionato il concetto di Personal Digital Assistant, il caro, vecchio “palmare”, con un esempio sublime di design industriale: lo Psion Serie 5. In un dispositivo che poteva ancora essere tenuto in tasca, Psion era riuscita a piazzare una tastiera davvero utilizzabile. Tanta perfezione nelle forme è stata spazzata via dalla nascita dei telefoni cellulare, che hanno rimpiazzato l’intera categoria dei palmari.

Ora, Martin Riddiford, lo stesso designer che ha creato lo Psion Serie 5, sta creando un dispositivo basato sugli stessi concetti ma alimentato da uno smartphone dual-boot Android/Linux chiamato Gemini PDA. Lo sta progettando per un’azienda chiamata Planet Computers, che ha aperto una campagna di finanziamento su Indiegogo.

Nato dalla penna dello stesso designer dello Psion Serie 5, il Gemini PDA è uno smartphone dual-boot con Android e Linux, con una vera tastiera e specifiche di tutto rispetto.

Nato dalla penna dello stesso designer dello Psion Serie 5, il Gemini PDA è uno smartphone dual-boot con Android e Linux, con una vera tastiera e specifiche di tutto rispetto.

Quando è chiuso, il Gemini PDA può essere usato come un telefono. Aperto, si può usare come uno smartphone Android con tastiera, oppure come un notebook Linux che può essere tenuto in tasca.

Anche per questo tipo di dispositivo, Apple ha presentato un brevetto: un iPhone a conchiglia, che usa uno schermo pieghevole grazie a circuiti stampati che utilizzano dei nanotubi di carbonio come conduttore.

4) Spostamento verso l’architettura ARM

Le innovazioni introdotte da Intel nel campo dei microprocessori per portatili, in particolare per quanto riguarda i fattori, strettamente correlati, del consumo energetico e della generazione di calore, hanno permesso e sostenuto la crescita dei computer portatili.

Certo, Intel si è fatta pagare cara l’innovazione: la CPU Intel è spesso il singolo elemento più costoso in un laptop. Finché c’era mercato, però, i produttori di computer pagavano Intel abbastanza volentieri. Ora che il mercato e i margini si sono ristretti, i costruttori valuterebbero volentieri un’alternativa più economica.

Il candidato più interessante al momento non è il rivale storico nelle CPU desktop e mobile, AMD, ma piuttosto l’architettura ARM, che ha trainato invece l’evoluzione di smartphone e tablet. Una spinta in questa direzione potrebbe addirittura arrivare dallo storico alleato di Intel, Microsoft, che sta spingendo la sperimentazione di Windows su piattaforma ARM sia per PC e device portatili, sia per i server.

Ma anche se Windows non arrivasse, i sistemi operativi che girano su ARM ci sono già, e sono i più diffusi al mondo sui dispositivi mobile: iOS e Android, oltre all’immancabile Linux. iOS è ovviamente intoccabile, ma Android è semplice da implementare ed è gratis.

5) Per i giovani, lo smartphone è già il PC

Una ricerca ComScore indica che l’uso dei laptop è in declino tra i giovani. Il 20 percento dei millennial usa lo smartphone come unico dispositivo digitale, e questa percentuale cresce di anno in anno. Anche la demografia, quindi, giocherebbe contro il notebook.

6) Follow the money

L’ultimo chiodo sul coperchio della bara del notebook si trova nel vostro portafogli. Gli smartphone di oggi sono impressionanti: prestazioni da pc, fotocamere al top, schermi incredibili e una serie di sensori che arricchiscono le esperienze di ciascuno di noi ogni giorno.

Sono bellissimi oggetti di design. Sono eccitanti. E sono costosi.

I consumatori che sono disposti a pagare volentieri 800 o 1.000 euro per uno smartphone di grido, storcono il naso davanti a un pc portatile che costa la metà di quelle cifre.

Da un lato, l’industria è quindi incentivata a produrre smartphone, e non pc, perché si vendono più facilmente e a prezzo più alto.

Dall’altra, il consumatore farebbe volentieri a meno di spendere per un computer, se avesse la possibilità di sostituirlo efficacemente con uno smartphone.

Ricapitolando…

  1. Usare un notebook sta diventando più scomodo per chi viaggia;
  2. I notebook sono diventati noiosi, e quelli buoni sono costosi;
  3. L’industria è al lavoro su nuovi fattori di forma che permettano di usare gli smartphone come sostituti dei pc;
  4. I costruttori farebbero volentieri a meno dei processori Intel, e vorrebbero anche passare ai sistemi operativi mobile;
  5. Le nuove generazioni usano lo smartphone come unico computer;
  6. I consumatori stanno spendendo di più per gli smartphone che per i computer.

Guardate il vostro notebook e fategli una carezza: potrebbe essere l’ultimo che mai entrerà in casa vostra, o nel vostro ufficio.