Come gli AI PC possono diventare la soluzione a costi, sicurezza e privacy per l’IA aziendale

Uno studio condotto da IDC Research e sponsorizzato da AMD, che ha coinvolto 670 responsabili IT di grandi aziende negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone, evidenzia come gli AI PC possano risolvere alcune delle principali problematiche legate all’uso di istanze AI basate su cloud e data center, tra cui costi, sicurezza e privacy.
Secondo IDC, la percentuale di AI PC in uso crescerà dal 5% del 2023 al 94% entro il 2028. Il 97% degli intervistati prevede di espandere l’uso dell’AI tra i propri dipendenti, sottolineando una tendenza alla democratizzazione delle capacità AI che favorirà produttività, collaborazione e innovazione.
I responsabili IT continuano a considerare l’AI vantaggiosa per le loro organizzazioni, nonostante le sfide legate all’adozione su larga scala. Dal confronto tra il nuovo studio IDC e un sondaggio di AMD del 2023 emergono dati interessanti:
- Anche se in calo, i rischi di sicurezza restano un ostacolo all’adozione di strumenti AI basati su cloud per il 32% dei decisori IT, in calo rispetto al 67% di due anni fa
- Il 76% degli intervistati ritiene che gli AI PC possano migliorare la produttività, rispetto al 67% del 2023
- L’82% prevede un impatto positivo degli AI PC sui dipendenti e pianifica investimenti in nuovo hardware entro l’anno
Il costo è stato sicuramente un freno significativo per i progetti AI. Le implementazioni interne di IA generativa per le piccole imprese possono costare tra 50.000 e 500.000 dollari, mentre per le grandi aziende si arriva a cifre nell’ordine di milioni. Entro il 2030, le aziende spenderanno circa 42 miliardi di dollari all’anno in progetti GenAI, ma dimostrare un ritorno sull’investimento (ROI) resta una sfida, tanto che circa un terzo di questi progetti verrà abbandonato proprio a causa delle difficoltà di giustificare il ROI.
Gli AI PC rappresentano una soluzione a questi problemi. Il 74% degli intervistati prevede che miglioreranno il costo totale di proprietà (TCO), grazie all’integrazione nativa di funzionalità AI, mentre l’87% delle aziende si dichiara pronta a monitorare il ROI degli AI PC e oltre la metà è disposta a pagare un sovrapprezzo del 10% per dispositivi dotati di unità di elaborazione neurale (NPU) con oltre 40 tera operazioni al secondo (TOPS).
La sicurezza è una preoccupazione primaria per i leader IT, spingendo le aziende a optare per strumenti genAI su dispositivi endpoint. Su questo versante, le tre funzionalità più apprezzate degli AI PC sono esperienze personalizzate per i dipendenti (77%), miglioramento della privacy dei dati (75%) e prevenzione avanzata dei rischi di sicurezza (74%).
Gli AI PC offrono in effetti vantaggi significativi in termini di privacy e conformità normativa, dal momento che elaborano i carichi di lavoro AI in locale e riducono la dipendenza dal cloud. Questo è particolarmente cruciale nei settori finanziario e sanitario, dove i dati sensibili devono essere trattati in conformità con normative come l’HIPAA.
Inoltre, con l’integrazione di funzionalità AI nei software da parte degli sviluppatori indipendenti (ISV) e l’aggiornamento aziendale a Windows 11, gli AI PC diventeranno sempre più comuni. Il 60% delle aziende prevede infatti di sostituire i sistemi Windows 10 e il 73% sta accelerando i piani di aggiornamento dei PC. Gli AI PC semplificano anche il troubleshooting IT, migliorano la sicurezza e automatizzano processi aziendali, mentre nel marketing ottimizzano le campagne basate sui dati e l’engagement e, in ambito operativo, prevedono la domanda e ottimizzano l’inventario.
Infine, per massimizzare i vantaggi degli AI PC, IDC suggerisce due strategie chiave: coinvolgere gli ISV per restare aggiornati sulle funzionalità AI nei software e collaborare con i partner hardware per ottimizzare le implementazioni tra data center ed edge computing, bilanciando prestazioni, costi e scalabilità.