“Con Thunderbolt 3 integrato direttamente nella CPU, i produttori di PC possono realizzare sistemi più sottili e leggeri dotandoli esclusivamente di porte Thunderbolt 3. Per la prima volta tutte le porte su un PC potranno essere uguali e ogni porta Thunderbolt 3 potrà essere usata per collegare periferiche e display di ogni tipo e per ricaricare il dispositivo”.

Così si è espresso Chris Walker, Vice President of the Intel Client Computing Group, a margine della notizia emersa ieri secondo la quale, a partire dal prossimo anno, i costruttori di PC non dovranno più pagare royalty ad Intel per integrare il protocollo Thunderbolt 3 nei propri dispositivi.

Inoltre, per diffondere ancora di più questo standard (che ricordiamo assicurare velocità di trasferimento fino a 40 GTbps), i processori Intel di prossima generazione supporteranno nativamente il Thunderbolt 3.

thunderbolt 3

Una novità a lungo attesa e molto importante per due motivi. Il primo è che senza il pagamento a Intel delle royalty i dispositivi con a bordo Thunderbolt 3 (comprese le varie periferiche) costeranno meno; cosa non da poco se si considera che ancora oggi la sigla Thunderbolt 3 fa rima con prezzi molto elevati che frenano dall’acquisto molti utenti.

Il secondo motivo è che dal prossimo anno i costruttori di tablet e PC non dovranno più inserire in questi device un ulteriore controller dedicato sulla scheda madre come avviene tutt’oggi. La conseguenza odierna, oltre al costo del controller, è che in questo modo si aumentano l’ingombro e il consumo energetico ed ecco spiegato il motivo per cui oggi solo i device top di gamma integrano lo standard Thunderbolt 3.

Dal 2018 però tutto ciò non sarà più obbligatorio e quindi possiamo aspettarci dispositivi con a bordo Thunderbolt 3 più sottili, meno costosi e più virtuosi sul versante energetico. Davvero niente male considerando che con Thunderbolt 3, oltre al fattore velocità di trasferimento, è possibile collegare fino a due monitor esterni 4K a 60 Hz o un singolo monitor 5K.