USB 3.2: le nuove denominazioni sono un incubo per i consumatori

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È difficile credere che il brand USB sia diventato ancora più confuso di quanto già non fosse, eppure con l’arrivo dell’USB 3.2 è successo proprio questo.

Lo standard USB ha creato ancora più confusione per gli utenti finali. Se siete tra le poche persone al mondo a conoscere l’esatta differenza tra USB 2.0, USB 3.0, USB 3.1 Gen 1/Gen 2 e così via, sappiate che è stato appena annunciato lo standard USB 3.2 e che tutti questi nomi cambiano di nuovo.

L’aspetto positivo è che l’USB-IF rende esplicitamente chiaro come l’ultima versione USB 3.2 offra una capacità di trasmissione di ben 20 Gbps. Questo però è anche l’unico aspetto “semplice” di tutta la faccenda, visto che l’USB 3.2 riprende le specifiche precedenti e le rende parte delle proprie. La nuova specifica completa diventa così USB 3.2 Gen 2×2.

È difficile riassumere tutto, ma faremo un tentativo.

  • USB 3.2 Gen 1 (precedentemente denominato USB 3.0, o formalmente come USB 3.1 Gen 1) ha una velocità di trasferimento di 5 Gbps ed è ufficialmente noto con il nome commerciale SuperSpeed USB
  • USB 3.2 Gen 2 (precedentemente denominato USB 3.1, o formalmente come USB 3.1 Gen 2) ha una velocità di trasferimento di 10 Gbps ed è ora ufficialmente noto come SuperSpeed USB 10 Gbps
  • USB 3.2 Gen 2×2 (l’ultima specifica) ha una velocità di trasferimento di 20 Gbps ed è ora ufficialmente noto come SuperSpeed USB 20 Gbps

Si noti, inoltre, che queste nuove specifiche si riferiscono solo alla velocità di trasferimento, non al cavo o alla porta USB. Siamo ancora nel bel mezzo di una transizione graduale dai connettori fisici USB-A a USB-C, ma questo è un problema separato.

Il documento in PDF che illustra le nuove specifiche ribadisce più volte quanto sia importante per i produttori indicare chiaramente la velocità del dispositivo o della porta USB. “Quando ci si riferisce a un prodotto basato sulle specifiche USB 3.2, è fondamentale per i produttori identificare chiaramente le capacità di prestazione di quel dispositivo separatamente dagli altri vantaggi e/o caratteristiche fisiche del prodotto”, si legge nel documento.

Ma come hanno già sottolineato alcuni attenti osservatori, non c’è davvero nulla che impedisca a un produttore di laptop, ad esempio, di chiamare semplicemente una porta USB 3.2 e di non specificare la velocità di trasferimento che fornirà all’utente. Nonostante le richieste di USB-IF, le uniche restrizioni sembrano essere per ora quelle relative all’uso dei loghi USB-IF, che richiedono il passaggio dell’USB Compliance Program.

Nonostante la confusione imperante, c’è una consolazione. Le nuove specifiche sono infatti retrocompatibili, il che significa che sarete ancora in grado di collegare un dispositivo USB più vecchio a una nuova porta USB 3.2. Tuttavia queste nuove sigle e una simile operazione di branding sono un vero incubo, nonché una confusione aggiuntiva di cui gli acquirenti di smartphone e PC non sentivano certo la mancanza.

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Le novità Samsung: microLED, maxi formati e display per digital signage

Le novità Samsung: microLED, maxi formati e display per digital signage
Dal super televisore The Wall con microLED da 219 pollici alle soluzioni per comunicazione al pubblico per ambienti interni o per esterno, Samsung continua a innovare in fatto di schermi

Al CES di Las Vegas, Samsung ha mostrato una versione da 219 pollici del suo televisore The Wall basato su tecnologia a microLED, che combina caratteristiche costruttive dei Led tradizionali con altre presenti invece nella tecnologia OLED, come l’assenza di retroilluminazione. Come gli OLED, i microLED sono infatti in grado di emettere luce autonomamente, potendo quindi essere spenti completamente per visualizzare neri molto profondi. Diversamente dagli OLED, i microLED non utilizzano composti organici e quindi non sono soggetti a un decadimento dei colori o a perdita di luminosità nel tempo.

Il Samsung The Wall da 219 pollici con tecnologia microLED esposto al CES di Las Vegas. (Foto: Martyn Williams/IDG)

Il Samsung The Wall da 219 pollici con tecnologia microLED esposto al CES di Las Vegas. (Foto: Martyn Williams/IDG)

Le dimensioni del modello presentato fanno pensare più a un impiego professionale o a pochi clienti super ricchi (parliamo di più di cinque metri di diagonale), se non a una vera e propria esibizione muscolare della casa coreana. Per quelli che invece vogliono usare la tecnologia microLED in stanze di dimensioni più normali, è invece stato presentato il modello The Window, display 4K UHD da 75 pollici.

Samsung The Windows da 75 pollici con tecnologia microLED (Foto: Samsung)

Samsung The Windows da 75 pollici con tecnologia microLED (Foto: Samsung)

Nel mondo dei LED retroilluminati, i televisori Samsung QLED con tecnologia Quantum Dot avranno nel corso dell’anno un aggiornamento alla risoluzione 8 UHD.

Le novità Samsung per il Digital Signage

Poco prima di Natale, Samsung Italia aveva presentato novità e tendenze nel campo dei display per comunicazione al pubblico di informazioni e video indoor e outdor, settore che assume sempre più importanza grazie alla possibilità di personalizzare i messaggi in base a numerosi criteri. In questo segmento Samsung copre il mercato con una serie di modelli tradizionali con tecnologia LFD e i nuovi LED sui quali l’azienda coreana oltre ad avere  investito parecchio si aspetta ottimi ritorni per il 2019. Destinati soprattutto ai settore del retail (le vetrine dei negozi è un’area in forte crescita), alberghi e della comunicazione in vari ambiti (sopra un palazzo, allo stadio e per i concerti), i display a Led, spiega Stefano Biasi, B2b Market Product Manager IT di Samsumg, “si caratterizzano per l’alta luminosità e la modularità”. Per chi non vuole un videowall, aggiunge, si entra in un’altra dimensione senza cornici e righe nere al centro. “In questo caso la differenza fra i prodotti la fa la modalità d’uso e quindi la distanza fra i pixel. Si va da 0,8 mm fino a 16 mm a seconda della distanza di utilizzo”.

Display Samsung IFH Indoor.

Display Samsung IFH Indoor.

Tre le tecnologie che caratterizzano i Samsung Smart Led per digital signage. Si va dal Dynamic Peaking grazie al quale i display Led possono raggiungere una luminosità di picco circa due volte superiori rispetto ai Led tradizionali, ottimizzata in base ai contenuti. La Scene Adaptive HDR (High dynamic range) riconosce e corregge le discrepanze per quanto riguarda variazione dei livelli di grigi e luminosità per garantire l’uniformità costante delle immagini, mentre il Color Management utilizza degli algoritmi per il perfezionamento dei colori. “Nel fashion per esempio – aggiunge Biasi – c’è una forte attenzione al colore della pelle perché l’incarnato deve essere realistico. In più, le aziende hanno una esigenza di qualità anche per i dettagli del vestito o il colore particolare del brand”.

Testati per durare 100mila ore, i Led utilizzano la soluzione Magic Info, il software di Samsung che permette di creare, gestire e programmare i contenuti. “Con magic info, che permette il controllo anche da mobile, si può guardare cosa sta trasmettendo il display e controllarlo da remoto oltre ad avere altre informazioni sul funzionamento come la temperatura”.

Qualità delle immagini, design adattabile (i Led sono modulari), cornici sempre più sottili, manutenzione frontale e retro con l’utilizzo di un jig magnetico sul pannello sono alcune delle altre caratteristiche dei Led della casa coreana che propone la serie IF per gli ambienti indoor (sale riunioni, control room, auditorium), IF-D per ambienti differenti come retail, aziende e stadi e i modelli per il puro outdoor certificati per essere resistenti a vandalismo e agenti atmosferici. Ma altre novità sono in arrivo visto che Samsung sta sviluppando anche delle soluzioni da applicare sulle porte scorrevoli che integrano il display con delle telecamere. Per quanto riguarda le dinamiche di mercato Samsung continuerà a investire sulle soluzioni LFD e LED e non prevede che una (I Led) soppianti l’altra. Per il resto si va verso formati sempre più grandi con risoluzione 4k e oltre, i videoproiettori che gradualmente vengono sostituiti dai videowall e questi dai Led.

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