AMD Ryzen Threadripper: cosa sappiamo finora

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L’annuncio della nuova CPU di AMD, con i suoi 16 core, ha creato grandi aspettative. Tra rumors e speculazioni, ecco le informazioni certe

Ryzen Threadripper di AMD potrebbe essere la più potente CPU mai introdotta sul mercato consumer. Con 16 core e 32 thread, può competere con i prodotti ad alte prestazioni di Intel, che oggi dominano il mercato. In una conferenza stampa al Computex di Taipei AMD ha rivelato qualche informazione su Threadripper, ma di fatto sappiamo ancora molto poco. Quel che è certo finora è che Ryzen Threadripper ha 16 core e 32 thread, e il lancio ufficiale è previsto per l’estate 2017. Le domande aperte sono molte, e di seguito cerchiamo di rispondere attraverso le dichiarazioni ufficiali dei manager AMD, al netto di rumors e speculazioni.

Il nome

Jim Anderson di AMD ha introdotto la nuova CPU come “Ryzen Threadripper”, e non ha mai utilizzato il nome “Ryzen 9”. E’ vero che Anderson ha fatto riferimento all’andare “oltre Ryzen 7”, ma la mancanza di un 9 è assolutamente chiara.

http://www.pcworld.com/article/3075433/computers/intel-broadwell-e-core-i7-6950x-review-the-first-10-core-enthusiast-cpu-is-a-monster.html

Inoltre, James Prior di AMD ha risposto su Twitter a una persona che ha usato il numero, scrivendo: “Non c’era ‘9’ nel nome – è solo Ryzen Threadripper. La precisione è importante”.

Le prestazioni di Threadripper

Non sapremo l’effetto completo dei 16 core e 32 thread di Ryzen Threadripper fino a quando non lo avremo testato. Nel frattempo, le nostre recensioni di Ryzen 7 e Ryzen 5 possono dare un’idea dei punti di forza e di debolezze della famiglia Ryzen.

Threadripper potrebbe essere molto diverso, tuttavia, se ci sarà effettivamente il previsto controller quad-channel. Non conosciamo neanche le velocità di clock finale. Probabilmente, le prestazioni principali non cambieranno molto, ma potremo confermarlo solo dopo i test.

Le versioni da 14, 12 e 10 core

L’unico chip Threadripper che AMD ha formalmente annunciato è quello da 16. Si è parlato di versioni da 14, 12 e 10 core. Riteniamo che sia ragionevole aspettarsi queste versioni, in quanto corrisponde alle precedenti presentazioni della CPU.

Le specifiche

Non ci sono notizie ufficiali su questo fronte, ma secondo la macchina dei rumors tutte le versioni del “Ryzen 9” dovrebbero avere 44 canali PCIe e supporto RAM quad-channel sui chipset X390 e X399 e il socket SP3. I numeri dei modelli dovrebbero essere nella fascia del “1900”; il chip da 10 core dovrebbe essere”Ryzen 9 1955”, quello da 16 core il “Ryzen 9 1998X”.

Con chi competerà Threadripper?

Threadripper andrà subito in diretta concorrenza con il processore consumer di fascia alta di Intel, il Core i7-6950X. Come abbiamo riscontrato nella nostra recensione, la CPU Broadwell a 10 core, è decisamente potente e ha un’interessante funzione introdotta nel Core i7-6950X, il TurboBoost Max.

Il confronto con Intel Core i9

AMD non è l’unica azienda che lavora su una CPU ad altissime prestazioni per il mercato consumer. Intel ha presentato al Computex la sua famiglia di CPU Core i9 X. Mentre i chip Broadwell-E e Haswell-E sono quasi identici ai chip desktop su cui sono basati, la serie Skylake-X supporta le istruzioni AVX 512, che potrebbero aumentare le prestazioni nelle applicazioni che le supportano. Sono attesi altri dettagli sulla CPU, ma sappiamo che utilizza un nuovo chipset X299, e il Core i9-7900X, il top di gamma, offre 44 canali PCIe e supporto di memoria quad-channel.

Gli utenti potranno davvero beneficiare di tanti core?

Con Intel e AMD che si sfidano sul numero dei core, si suppone che più core significhino migliori prestazioni. La verità è più sfumata. Il numero di core necessari è strettamente legato al tipo di applicazione. Per chi è interessato principalmente al gaming, il numero di core non incide sulle prestazioni del PC. Per chi si occupa di video, rendering 3D e altre attività intensive tipicamente eseguite su workstation, più core in genere significa meno attesa. Avere un alto numero di core può anche aiutare con pesanti carichi di lavoro in multitasking, come eseguire contemporaneamente 3D, video, audio e giochi.

Quanto costeranno le nuove CPU?

AMD non si è ancora sbilanciata sui costo dei nuovi chip Threadripper. Le CPU a 8 core di Intel non sono mai costate meno di 1.000 dollari. Il Core i7-6950X a 10 core ha un costo di 1.723 dollari. Possiamo aspettarci che una CPU a 16 core costi 2.000 dollari? Forse AMD spera che Intel, sotto la pressione della nuova concorrenza, abbasserà i propri prezzi quest’estate. Al momento non abbiamo informazioni certe a questo riguardo, e nessuno ha osato fare previsioni.

 

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Rivoluzione Thunderbolt 3: dal 2018 niente più royalty a Intel

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Dal prossimo anno i produttori di PC non dovranno più pagare le royalty a Intel per integrare nei loro dispositivi lo standard Thunderbolt 3.

“Con Thunderbolt 3 integrato direttamente nella CPU, i produttori di PC possono realizzare sistemi più sottili e leggeri dotandoli esclusivamente di porte Thunderbolt 3. Per la prima volta tutte le porte su un PC potranno essere uguali e ogni porta Thunderbolt 3 potrà essere usata per collegare periferiche e display di ogni tipo e per ricaricare il dispositivo”.

Così si è espresso Chris Walker, Vice President of the Intel Client Computing Group, a margine della notizia emersa ieri secondo la quale, a partire dal prossimo anno, i costruttori di PC non dovranno più pagare royalty ad Intel per integrare il protocollo Thunderbolt 3 nei propri dispositivi.

Inoltre, per diffondere ancora di più questo standard (che ricordiamo assicurare velocità di trasferimento fino a 40 GTbps), i processori Intel di prossima generazione supporteranno nativamente il Thunderbolt 3.

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Una novità a lungo attesa e molto importante per due motivi. Il primo è che senza il pagamento a Intel delle royalty i dispositivi con a bordo Thunderbolt 3 (comprese le varie periferiche) costeranno meno; cosa non da poco se si considera che ancora oggi la sigla Thunderbolt 3 fa rima con prezzi molto elevati che frenano dall’acquisto molti utenti.

Il secondo motivo è che dal prossimo anno i costruttori di tablet e PC non dovranno più inserire in questi device un ulteriore controller dedicato sulla scheda madre come avviene tutt’oggi. La conseguenza odierna, oltre al costo del controller, è che in questo modo si aumentano l’ingombro e il consumo energetico ed ecco spiegato il motivo per cui oggi solo i device top di gamma integrano lo standard Thunderbolt 3.

Dal 2018 però tutto ciò non sarà più obbligatorio e quindi possiamo aspettarci dispositivi con a bordo Thunderbolt 3 più sottili, meno costosi e più virtuosi sul versante energetico. Davvero niente male considerando che con Thunderbolt 3, oltre al fattore velocità di trasferimento, è possibile collegare fino a due monitor esterni 4K a 60 Hz o un singolo monitor 5K.

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