Intel cerca un accordo con TSMC per l’utilizzo congiunto delle sue fabbriche

Secondo quanto riportato ieri da The Information, che ha citato due fonti impegnate nelle trattative, Intel e la taiwanese TSMC (il più grande produttore mondiale di chip conto terzi) hanno raggiunto un accordo preliminare per formare una joint venture che gestirà le fabbriche del colosso statunitense dei semiconduttori.
Anche se le due aziende non hanno rilasciato alcun commento sulla questione, The Information riporta che TSMC deterrà una quota del 20% nella nuova società (non si sa però ancora come sarà composto il restante 80%). Il mese scorso TSMC aveva proposto a Nvidia, AMD e Broadcom di acquisire quote in una joint venture che avrebbe gestito le fabbriche di Intel, dopo che l’amministrazione Trump aveva chiesto al colosso taiwanese di intervenire per risollevare le sorti di Intel.
Sempre a marzo, Intel ha nominato amministratore delegato Lip-Bu Tan, ex membro del CDA Intel e veterano del settore dei chip, per rilanciare l’azienda in un momento molto complesso, causato anche dalla difficoltà dell’azienda di inserirsi nel mercato dei chip per l’IA. Inoltre, gli sforzi di Intel per produrre chip per clienti esterni hanno incontrato difficoltà, in quanto l’azienda non è riuscita a offrire un servizio tecnico e commerciale all’altezza di quello garantito da TSMC, portando a ritardi e test falliti.
Il risultato è stato che Intel ha chiuso il 2024 con una perdita netta di 18,8 miliardi di dollari, la prima dal 1986. Sempre lo scorso anno le azioni della società hanno perso il 60% del loro valore, a fronte di un rialzo di oltre il 23% dell’indice di riferimento S&P 500. Tuttavia, quest’anno i titoli hanno recuperato parte delle perdite e sono in rialzo di quasi il 12%.
Non è chiaro quale sarebbe l’esatto coinvolgimento di TSMC nelle fabbriche americane di Intel, delle quali solo una o due sono in grado di produrre processori con la tecnologia di fabbricazione 18A (la più avanzata di Intel al momento). I mercati finanziari hanno reagito a questa notizia in modo opposto. Il prezzo delle azioni di Intel è aumentato di quasi il 7%, mentre le azioni di TSMC scambiate negli Stati Uniti sono scese di circa il 6%, evidenziando le diverse reazioni degli investitori all’accordo.
(Immagine di apertura: Shutterstock)