Intel Raptor Lake: tutto sulla 13esima generazione di Intel Core

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La punta di diamante è l’i9-13900K, ma c’è molto altro di cui parlare per la nuova serie di processori Intel Core di 13esima generazione della famiglia Raptor Lake.

Intel ha presentato ieri i modelli desktop di fascia alta (serie K) della nuova famiglia di processori Intel Core di 13a generazione (Raptor Lake) guidata dal modello top di gamma i9-13900K, che secondo il produttore americano è il processore desktop più veloce al mondo. La serie Raptor Lake, su 22 processori in totale (compresi quelli mobile delle serie U, P, H e HX e quelli desktop di fascia media e bassa che verranno annunciati prossimamente), include anche sei nuovi modelli desktop sbloccati con un massimo di 24 core e 32 thread e velocità di clock fino a 5,8 GHz: Core i9-13900K, Core i7-13700K, Core i5-13600K e le relative varianti KF, prive cioè di iGPU abilitata.

Gli appassionati possono sfruttare i miglioramenti delle prestazioni di questi nuovi processori con le schede madri dotate chipset Intel 600 esistenti (previo aggiornamento del BIOS) o con quelle nuove con chipset Intel 700, a partire dallo Z790 annunciato anch’esso ieri. In combinazione con il supporto della memoria DDR5 più recente e il supporto continuo della memoria DDR4, gli utenti possono godere dei vantaggi dell’Intel Core di 13a generazione personalizzando la configurazione in base alle proprie preferenze di funzionalità e budget.

 

Basandosi sul processo produttivo Intel 7 migliorato e su un’architettura ibrida con prestazioni x86, i processori desktop Intel Core di 13a generazione promettono miglioramenti del 15% e 41% rispettivamente nelle prestazioni in single-thread e multi-thread rispetto alla generazione precedente (Alder Lake). Con questa generazione, l’architettura ibrida di Intel riunisce i Performance-core (P-core) più veloci mai costruiti insieme a un numero fino al doppio di Efficient-core (E-core), offrendo prestazioni migliorate in tutti gli ambiti di utilizzo.

Intel si è soffermata molto sulle capacità di overclocking per quanto riguarda P-core, E-core e memoria DDR5, aggiornando  la semplice funzione di overclocking Intel Speed Optimizer per supportare i nuovi processori, mentre l’ecosistema Intel Extreme Memory Profile (XMP) 3.0 offre un’ampia selezione di moduli di overclocking. Se abbinata a Intel Dynamic Memory Boost, questa funzionalità offre un’esperienza di overclocking della memoria alla portata di tutti con DDR4 e DDR5.

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I processori Intel Core di 13a generazione offrono agli utenti prestazioni molto elevate nel gaming, nella creazione di contenuti e nel lavoro, con diverse funzionalità nuove e migliorate, tra cui:

  • Le tecnologie Intel Adaptive Boost e Thermal Velocity Boost, disponibili per gli Intel Core i9 sbloccati, aumentano le frequenze di clock del processore in base alla potenza e all’headroom termico durante un determinato carico di lavoro
  • Supporto PCIe Gen 5.0 con fino a 16 linee
  • Maggiore supporto della memoria a DDR5-5600 e DDR5-5200, pur mantenendo la compatibilità con le memorie DDR4.
  • Fino a 2 volte la cache L2 e cache L3 aumentata.

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Oltre ai processori desktop Intel Core di 13a generazione, Intel ha lanciato il nuovo chipset Z790 con funzionalità avanzate per una maggiore affidabilità e prestazioni più elevate. Otto linee PCIe Gen 4.0 aggiuntive combinate con PCIe Gen 3.0 forniscono 28 linee totali, mentre le porte USB 3.2 Gen 2×2 (20 Gbps) offrono una maggior velocità e l’interfaccia DMI Gen 4.0 aumenta il throughput chipset-CPU per un rapido accesso a periferiche e reti.

Questi primi sei processori desktop Intel Core di 13a generazione e il chipset Intel Z790 (con relative schede madri) saranno disponibili a livello globale a partire dal 20 ottobre 2022, mentre ulteriori dettagli sull’intera famiglia Raptor Lake saranno comunicati da Intel in un secondo momento.

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Intel, sarebbe in Veneto il sito preferenziale per la fabbrica italiana di chip

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Secondo Reuters l’impianto da 4,5 miliardi di euro si farà a Vigasio (Verona), ma secondo fonti di stampa italiane resta in lizza anche un sito in Piemonte

CIrca sei mesi fa avevamo parlato della possibilità di un investimento per svariati miliardi di euro da parte di Intel in Italia: dopo qualche mese di assenza di novità sull’argomento, ieri Reuters ha scritto che Intel e il governo uscente di Mario Draghi avrebbero scelto Vigasio (Verona) come sito preferenziale del nuovo impianto, citando due persone informate dei fatti (familiar with the matter). L’accordo sarebbe già stato definito nei dettagli, scrive Reuters, ma ogni annuncio ufficiale è stato rimandato a date successive alle elezioni italiane, che si sono tenute ieri: né Intel né la Presidenza del Consiglio hanno voluto commentare l’indiscrezione di Reuters.

L’impianto italiano di Intel si inquadra nell’ambito di un piano pluriennale da 80 miliardi del colosso americano per aumentare la capacità produttiva di chip in Europa. Il sito per cui si ipotizza la località di Vigasio si occuperebbe più precisamente di assemblaggio e packaging dei chip, e secondo Intel comporterebbe un investimento iniziale di 4,5 miliardi di euro, che poi salirebbe nel tempo, e inizierebbe a operare tra il 2025 e il 2027, creando 1500 posti di lavoro diretti e 3500 indiretti presso fornitori e partner,

Vigasio faceva parte di una shortlist insieme a una località del nord-ovest del Piemonte (Torino Mirafiori secondo varie fonti di stampa), e sarebbe stato scelto per la vicinanza all’Autostrada e alla Ferrovia del Brennero, e quindi alla direttrice verso la Germania, dove Intel sta costruendo il grande sito “Silicon Junction” (nella foto un rendering) a Magdeburgo (ne abbiamo parlato qui). In una fase iniziale, anche altri siti in Lombardia, Puglia e Sicilia (Catania) sarebbero stati considerati.

Secondo Reuters gli esponenti del governo Draghi che hanno condotto la trattativa con Intel starebbero aspettando la formazione del nuovo governo per collaborare con i nuovi responsabili ed evitare ogni rischio che l’accordo venga messo in discussione: in particolare la scelta del sito, e il contributo dello stato italiano all’investimento, che sempre secondo Reuters potrebbe arrivare al 40%.

AGGIORNAMENTO 29 SETTEMBRE

Secondo alcune fonti di stampa, tra cui La Repubblica e il Corriere del Veneto, la decisione definitiva sul sito non sarebbe ancora stata presa, e in lizza ci sarebbe ancora – oltre a Vigasio, anche un sito piemontese tra Volpiano e Settimo Torinese, che avrebbe diversi punti di forza, tra cui la collocazione sulla direttrice Torino-Milano e la presenza nell’area di Spea, azienda della filiera produttiva dei chip che ha clienti come Apple, Bosch e Marelli. La decisione del sito tra Governo ed enti territoriali dovrebbe avvenire entro novembre, e la scelta definitiva di Intel entro fine anno.

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