Tutto pronto per i processori Intel Skylake X e Kaby Lake X

Tutto pronto per i processori Intel Skylake X e Kaby Lake X
Tra fine maggio e inizio giugno Intel presenterà i nuovi processore Core i7 e i9 delle famiglie Kaby Lake X e Skylake X destinati ai PC desktop di fascia alta.

Kaby Lake X e Skylake X. Questi i nomi dei prossimi processori Intel Core destinati ai PC desktop di fascia alta (il cosiddetto segmento enthusiast) che dovrebbero arrivare sul mercato nei prossimi mesi. Si tratta di CPU basate su socket LGA 2066 e chipset Intel X299 che Intel potrebbe svelare in maniera ufficiale al Computex 2017 di Taipei a fine maggio o alcuni giorni più tardi all’E3 2017 di Los Angeles all’interno del PC Gaming Show.

I modelli Kaby Lake X, entrambi della famiglia Core i7 ed entrambi quad-core, comprendono al momento il Core i7-7740K con tecnologia HyperThreading e il Core i7-7640K.

Il primo ha una frequenza base di 4,3 GHz (4,5 GHz in modalità boost), una cache L3 di 8MB, supporto a moduli RAM Dual Channel DDR4 e un TDP di 112 Watt. Il Core i7-7640K ha invece una frequenza base di 4 GHz (4,2 GHz in boost) e una cache L3 di 6MB, mentre tutte le altre specifiche sono identiche a quelle del modello superiore.

skylake x

Maggiori novità invece per la gamma Skylake X, con il modello di punta che porta per la prima volta per una CPU Intel desktop il numero di core a 12. Anche la sigla cambia e così i quattro Skylake X saranno dei Core i9, in modo da differenziarli subito da quelli della famiglia Kaby Lake X e da quelli per socket LGA 1151.

Il modello top di gamma, atteso sul mercato più tardi rispetto agli altri (forse agosto), sarà il Core i9-7920X a 12 core-24 thread, Cache L3 da 16,5MB, supporto per RAM Quad Channel DDR4, TDP di 160 Watt e frequenze non ancora annunciate. Subito dopo troviamo il Core i9-7900X con 10 core-20 thread, frequenza base di 3,3 GHz (fino a 4,5 GHz in modalità Turbo 3.0) e Cache L3 di 13,75 MB.

Seguono il Core i9-7820X (8 core-16 thread) con frequenza base di 3,6 GHz e 4,5 GHz in Turbo 3.0 e Cache L3 di 11 MB, mentre il Core i9-7800X avrà 6 core-12 thread, frequenza base di 3,5 GHz (4 GHz in Turbo 2.0) e una Cachle L3 da 8,25 MB.

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Intel punta sulla tecnologia EMIB per il futuro dei suoi chip

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Intel si prepara al futuro diversificando tecnologie, settori e proposte, con la tecnologia EMIB al primo posto tra quelle più interessanti e innovative.

Negli ultimi 30 anni Intel è stata sinonimo di CPU, ma ora che la tecnologia sta andando in una direzione in cui c’è sempre più bisogno di chip di ogni genere (auto, robot, droni, dispositivi smart e IoT), il colosso americano si sta preparando al futuro adottando diversi cambiamenti. Intel d’altronde si è accorta che quello delle sole CPU non è più un business model sufficientemente grande e sta così cercando di differenziare il più possibile la propria offerta di chip.

Si pensi ad esempio all’acquisizione di Movidius o a quella di Altera per mettere piede rispettivamente nel mercato dei droni e delle auto a guida autonoma, per non parlare dell’utilizzo dei chip Nervana per il deep-learning all’interno di server e altri dispositivi professionali.

Uno dei cambiamenti più significativi per Intel è però il ricorso a design grazie ai quali sarà possibile unire architetture diverse all’interno di un singolo chip. Si tratta della tecnologia EMIB (Embedded Multi-die Interconnect Bridge), che permette l’integrazione di chip multipli all’interno di un singolo package e garantisce un’interconnessione ad altissima densità tra i vari chip. Intel sta già utilizzando questa tecnologia all’interno del suo SoC Stratix 10 FPGA, ma conta di espanderla anche ad altri chip.

tecnologia emib

Grazie a un simile approccio Intel potrebbe mettere un core ARM e x86 ad alte prestazioni in un singolo package, assicurando in questo modo comunicazioni tra i core molto più veloci rispetto a prima. Inoltre la tecnologia EMIB assicura un flusso di produzione più semplice, maggiori prestazioni, migliore integrità dei segnali e minore complessità.

Senza contare che le dimensioni di un chip EMIB non pongono limiti al numero dei die che possono essere integrati e che la tecnologia, proprio per questa sua eterogeneità, offre l’opportunità di realizzare processori anche al di fuori della sola sfera dei PC. La tecnologia EMIB non prevede l’uso di interconnessioni TSV (Through Silicon Vias), riducendo così la complessità in fase di produzione e migliorando le prestazioni in termini di integrità dei segnali e consumi.

Uno degli sbocchi produttivi più interessanti legati all’EMIB è il piano di Intel per creare processori più avanzati, con soluzioni realizzate per collegare ad esempio chip a 22 nanometri a soluzioni a 10 e 14 nanometri, il tutto formando un singolo processore. EMIB infine può raggiungere una velocità di diverse centinaia di GB, riducendo la latenza di quattro volte rispetto alle tecnologie multichip tradizionali.

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