Processori ARM su Windows Server entro fine anno
Periodo quanto mai caldo per il mercato dei processori server. Dopo la presentazione di ieri dei processori AMD Naples, oggi torniamo sull’argomento perché nel corso dell’evento Open Compute Project Summit 2017 in svolgimento a Santa Clara (California) è stata annunciata una nuova partnership tra Microsoft e Qualcomm per portare processori ARM su Windows Server.
Come forse già saprete, già a fine 2016 Microsoft aveva annunciato che Windows 10 sarebbe stato compatibile con processori ARM, con i primi dispositivi attesi sul mercato entro la fine di quest’anno. L’annuncio delle scorse ore riguarda però gli ambienti server e anche questa nuova partnership dovrebbe concretizzarsi con i primi prodotti nell’ultimo trimestre dell’anno.
Questo progetto è noto come Olympus, ovvero un design hardware che già lo scorso ottobre Microsoft aveva reso open-source. Al momento si sa che Redmond utilizzerà i processori Centriq 2400 realizzati con processo produttivo a 10 nm e dotati di 48 core che Qualcomm aveva presentato lo scorso dicembre.
Sempre nelle scorse ore il produttore di chip ha svelato la motherboard per questi processori, una scheda compatibile con lo standard per case rack 1U che può essere espansa con GPU, SSD NVMe e schede di rete multihost.
Con questa partnership Microsoft punta evidentemente a ridurre i costi operativi di Azure grazie sia all’efficienza energetica dei processori ARM, sia al fatto che per questa piattaforma c’è un’ampia scelta di produttori (a tutto vantaggio della concorrenza) rispetto al monopolio pressoché totale di Intel in ambito x86.
Dal canto suo Qualcomm, che già nel 2014 aveva annunciato il suo ingresso nel mercato dei processori per server, potrebbe finalmente dire la sua anche al di fuori del settore mobile dove può già vantare quote di mercato elevatissime. Che Intel debba seriamente cominciare a preoccuparsi?