HPE ProLiant DL385 Gen10: sicurezza e risparmio nel nome di AMD
Hewlett Packard Enterprise ha annunciato il nuovo server HPE ProLiant DL385 Gen10 messo a punto in collaborazione con AMD, con lo scopo di ridurre del 50% il costo per virtual machine (VM) rispetto a quello dei server tradizionali.
La server virtualization continua a rappresentare uno strumento essenziale per migliorare l’agilità negli ambienti IT moderni, tanto che secondo il report IDC Market Trends in Virtualization Infrastructure and Software nel 2020 sarà virtualizzato il 41% dei nuovi server consegnati rispetto al 33% del 2015.
Sempre secondo la ricerca di IDC, grazie alla server virtualization le aziende registrano risparmi di quasi il 20% e sono costantemente impegnate a ridurre i costi di virtualizzazione. A questo scopo HPE e AMD hanno collaborato allo sviluppo del SoC (System on a Chip) AMD EPYC e del server HPE ProLiant DL385 in modo da abbattere i costi per virtual machine, garantendo al tempo stesso un elevato grado di sicurezza per i workload virtualizzati.
Il server HPE ProLiant DL385 punta in modo particolare alla sicurezza grazie a HPE Silicon Root of Trust, un particolare collegamento creato tra il chip HPE Integrated Light Out (iLO) e il firmware iLO come ulteriore conferma che i server non eseguano codice firmware manomesso. HPE Silicon Root of Trust è a sua volta connesso con l’AMD Secure Processor all’interno del SoC AMD EPYC, permettendo all’AMD Secure Processor di convalidare il firmware HPE prima che il server sia autorizzato a effettuare il boot.
Con Secure Encrypted Memory la memoria può inoltre essere integralmente o parzialmente crittografata per proteggere i dati da attacchi e tentativi di scraping, mentre grazie a Secure Encrypted Virtualization VM e hypervisor possiedono chiavi crittografiche separate in modo da isolare ogni VM dalle altre e dall’hypervisor stesso, allo scopo di proteggere l’accesso ai dati presenti in aree condivise.
Per facilitare l’integrazione nel data center del server HPE ProLiant DL385, HPE propone Carbonite Move, un software che consente la migrazione sicura delle VM attraverso architetture x86. Infine, sfruttando HPE Flexible Capacity, i clienti potranno decidere di pagare solamente l’IT effettivamente consumato per gestire gli imprevisti nella domanda e l’incremento dei livelli di utilizzo.