Le piattaforme di crowdfunding in Italia per le startup: quali sono e come funziona
Le piattaforme di crowdfunding sono una delle possibilità offerte ai fondatori di una startup per poter ottenere finanziamenti per i propri progetti, ma anche un banco di prova per valutare se l’idea proposta ha un buon impatto sul mercato e può rappresentare un caso di successo o quale strategia di comunicazione sia meglio attuare per vendere il prodotto in maniera vincente.
Strutturare una campagna di successo per il crowdfunding è un passo molto importante per ogni startup, ma prima di arrivare a raccogliere fondi è fondamentale capire che cos’è il crowdfunding, quali siano le ricompense da cedere in cambio dei fondi e quale sia la miglior tipologia di finanziamento da tentare in base alle proprie esigenze. Ecco quindi una panoramica sulla definizione delle tipologie di crowdfunding e quali sono le principali piattaforme.
Che cos’è il crowdfunding
Il crowdfunding è una raccolta fondi tramite Internet per finanziare un progetto, grazie alla quale i donatori possono diventare soci attraverso la sottoscrizione di quote di capitale di società, oppure avere in cambio una ricompensa se il progetto avrà successo, fare un prestito o infine semplicemente sostenere il progetto senza avere nulla in cambio: questa è la definizione molto concisa, ma per capire a fondo che cos’è il crowdfunding occorre spiegare più nel dettaglio come funziona e quali sono i termini più importanti da conoscere.
Esistono cinque tipologie di crowdfunding:
- Reward-based crowdfunding, ovvero a fronte della donazione di una somma di denaro si riceve una ricompensa, secondo un sistema a soglie che partono dal semplice ringraziamento fino ad arrivare a bundle di prodotti da ricevere quando il prodotto verrà realizzato, in anticipo o in occasione della distribuzione sul mercato. Ad esempio, questo modello viene attuato da Kickstarter e il meccanismo di ricompense ben strutturato spesso da il via alla diffusione virale del progetto, aiutando nel successo della raccolta fondi;
- Donation-based crowdfunding, si tratta del modello più utilizzato dalle organizzazioni senza scopo di lucro e dalle startup con una forte vocazione sociale. La raccolta dei fondi avviene esclusivamente attraverso donazioni ma senza prevedere una ricompensa in cambio;
- Lending-based crowdfunding, un modello basato sulla restituzione del finanziamento ricevuto attraverso un prestito tra persone fisiche e giuridiche con tassi di interesse più o meno alti;
- Equity-based crowdfunding, il cui modello prevede che a fronte di un finanziamento ricevuto, la startup ceda una quota di partecipazione in società. In Italia questa tipologia di crowdfunding è stata normata dalla Consob, attraverso la pubblicazione di un regolamento per l’equity crowdfunding e l’istituzione di un registro dei gestori in cui sono indicate le piattaforme autorizzate dalla Consob per garantire affidabilità e qualità;
- Crowdfunding ibrido, ovvero la combinazione di più modelli di raccolta fondi, come ad esempio l’unione del modello di Reward con quello di Donation.
Dopo aver scelto il tipo di crowdfunding più adatto alle esigenze dei soci della startup, bisogna capire le condizioni per la riscossione dei fondi raccolti, che nei modelli Reward e Donation può avvenire secondo due condizioni:
- Keep-it-all, le cui condizioni sono più facili per le startup, ma a fronte di una percentuale di pagamento del servizio alla piattaforma più alta. In questo caso la startup incassa tutta la somma effettivamente raccolta, anche se l’obiettivo dichiarato non viene raggiunto;
- All-or-nothing, la formula prevede che i fondi donati dai sostenitori possano essere riscossi dalla startup proponente soltanto se l’obiettivo di raccolta viene raggiunto, mentre in caso di fallimento non viene effettuato alcun prelievo dalla carta di credito dei donatori. Nel caso in cui si scelga una piattaforma che attui questa formula è consigliabile non esagerare con l’obiettivo di raccolta, ma procedere con cautela magari attraverso più raccolte per ottimizzare le possibilità.
Le piattaforme per il crowdfunding
Le piattaforme che si occupano di crowdfunding sono quindi molteplici e ognuna adatta ad uno scopo preciso per la startup, ma con la regola comune che la campagna di raccolta fondi può essere svolta soltanto su una piattaforma per volta. Ecco una panoramica delle principali piattaforme disponibili attualmente sul mercato.
Kickstarter
Kickstarter è la più famosa piattaforma di crowdfunding a livello mondiale e grazie alla sua diffusione raccoglie numerosi progetti più o meno innovativi, ma è stata anche il luogo su cui alcuni progetti hanno raccolto cifre da capogiro, come la Travel Jacket, la giacca da 9 milioni di dollari. Kickstarter applica un modello misto tra donation e reward, ovvero chi presenta un progetto da finanziare mette in palio una serie di ricompense da riscuotere in base alla donazione ricevuta, ma i sostenitori possono anche anche effettuare donazioni libere senza obbligo di ricompensa. Una regola fondamentale di Kickstarter e che vincola la pubblicazione del progetto è la proibizione dell’offerta di equity: non è possibile offrire forme di investimento, percentuali sui ricavi o equity quale forma di ricompensa per i sostenitori.
Al termine della campagna di finanziamento, la riscossione della cifra raccolta è basata sul vincolo All-or-Nothing e la piattaforma trattiene un 5% della somma finale ma solo in caso di successo, se invece la campagna fallisce non è previsto un pagamento. L’utilizzo di Kickstarter per finanziare dei progetti è possibile in Italia, Svizzera, Austria, Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Regno Unito, Irlanda, USA, Canada, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong e Singapore.
Indiegogo
Anche Indiegogo è una piattaforma molto conosciuta dedicata al crowdfunding, per alcuni tratti molto simile a Kickstarter ma anche con profonde differenze: anche Indiegogo applica un sistema misto tra reward e donation, a cui però affianca anche un programma per l’investimento in equity in collaborazione con MicroVentures; nel caso in cui la campagna non riesca a raggiungere l’obiettivo è possibile applicare il modello Keep-it-all; infine i progetti da finanziare non subiscono un processo di approvazione, quindi è possibile effettuare una raccolta fondi per tutto, inoltre è possibile usare la piattaforma anche successivamente alla fine della campagna, sfruttandola come marketplace o per raccogliere ulteriori fondi.
Eppela
Eppela è un piattaforma italiana di crowdfunding che applica il modello reward based, ma aperta anche al crowdfunding civico, come denota la partnership con enti quale il Comune di Milano. Ogni campagna ha una durata che può variare da 15 a 40 giorni, al termine della quale il progettista avrà accesso ai fondi soltanto in caso di successo, in quanti viene applicata la formula All-or-nothing ed Eppela trattiene una commissione pari al 5%.
Una delle opportunità da cogliere su Eppela è la partecipazione alle campagne Fifty-Fifty, in cui alcune grandi aziende si offrono come mentor con una possibilità di finanziamento se il progetto riceve almeno il 50% della somma richiesta nella campagna di crowdfunding.
CrowdFundMe
CrowdFundMe è una piattaforma italiana dedicata al crowdfunding attraverso equity, rivolto alla ricerca di finanziamenti per le startup innovative e agisce in collaborazione con il PoliHub e WebSim.
Per poter utilizzare CrowdFundMe è necessario compilare una breve application alla piattaforma per consentire al team di CFM di effettuare una prima analisi sul progetto di startup, superata la quale si accede alla seconda selezione ad opera del Polihub, che valuterà il business plan, e di WebSim, che invece si occuperà dello studio del mercato. Solo dopo questi controllo, la startup potrà pubblicare la campagna di raccolta di capitali sulla piattaforma.
Ulule
Ulule è una piattaforma disponibile a livello europeo e di occupa di crowdfunding reward-based con formula All-or-Nothing, quindi per ogni campagna sarà disponibile un sistema di donazioni e ricompense e la startup potrà riscuotere la somma raccolta solo in caso di successo. La commissione richiesta da Ulule per il pagamento del servizio non è fissa ma dipende da alcuni fattori, come la forma di pagamento e l’importo raccolto, a cui occorre aggiungere l’IVA secondo la normativa vigente nel paese in cui opera il progettista.
StarsUp
Starsup è stato il primo portale autorizzato da Consob per l’equity crowdfunding per startup innovative e PMI. Oltre alla raccolta di capitale di rischio sulla piattaforma, StarsUp mette a disposizione i propri professionisti per offrire un’attività di supporto alle aziende che si accingono a fare una campagna di equity crowdfunding, attraverso analisi propedeutiche, individuazione di attività societarie necessarie alla raccolta e presentazione del progetto; inoltre la piattaforma si rivolge anche alle società che hanno già raccolto del capitale, fornendo supporto per la predisposizione dei piani industriali, la valutazione dei sistemi di controllo e la la compliance normativa e regolamentare.
Le spese di commissione per utilizzare la piattaforma di StarsUp vengono riconosciute soltanto in caso di raggiungimento degli obiettivi del crowdfunding, e l’ammontare è pari ad una percentuale sul capitale raccolto, ma variabile a seconda dell’offerta sottoscritta.
Rete del dono
Rete del dono è la piattaforma di crowdfunding basato su donazioni, dedicata al finanziamento di progetti d’utilità sociale ideati e realizzati da organizzazioni non profit e onlus. Ogni utente che si registra alla piattaforma può decidere di svolgere una campagna di personal fundraising in favore di una ONP, indicando quale progetto o attività verrà svolta e quale sarà l’organizzazione non profit a cui destinare i fondi, mentre i donatori riceveranno una ricevuta valida per la detrazione fiscale. Il costo del servizio è il 5% più IVA sul totale della somma raccolta, mentre la ONP riceverà la somma rimanente al netto delle commissioni bancarie.
Produzioni dal basso
Produzioni dal basso si occupa di crowdfunding sul modello reward e donation based e la startup che decida di proporre un progetto in crowdfunding potrà liberamente iscriversi e dare il via alla campagna di raccolta fondi senza dover passare da una selezione preventiva.
Il crowdfunding potrà essere svolto secondo tre modalità: se la startup sceglie la formula All-or-Nothing avrà al massimo 120 giorni per raggiungere gli obiettivi di raccolta con un sistema di reward e in caso di successo la commissione ammonta al 5% della somma più oneri di gestione di Paypal; nel caso il cui venga invece scelta la formula Keep-it-all la scadenza si allunga fino a 365 giorni, alla formula di pagamento tramite Paypal si aggiunge anche il bonifico e la carta di credito, mentre la commissione rimane al 5% della somma raccolta più oneri bancari; infine se viene scelto il modello della donazione semplice la scadenza massima è a 365 giorni, ma non potrà essere inserito un budget da raggiungere né fornire ricompense e in questo caso la commissione scende al 3% di quanto raccolto più oneri di pagamento.