La crisi di Meta: tagli al personale, stop alle assunzioni e congelamento dei budget per i team
La recessione colpisce tutti, anche Meta, l’azienda capogruppo di Mark Zuckerberg, che dopo il calo delle entrate registrato per la prima volta dall’azienda e dopo 18 anni di attività sempre in crescita, ha annunciato tagli al personale, blocco delle assunzioni e una riorganizzazione dei Team già esistenti partendo da una ridimensionamento dei budget.
Come riporta Bloomberg, giovedì il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato al personale di aspettarsi tagli ai posti di lavoro e una società complessivamente più piccola nel 2023. Secondo la Stampa USA il cambiamento di Meta inizierà con attese più lunghe nella sostituzione del personale in uscita, verranno messi in pausa i trasferimenti interni e dalla“gestione” i dipendenti con scarsi risultati. L’azienda ha inoltre dichiarato che il suo budget per l’anno prossimo sarà “molto limitato”, con numeri che si aggirano attorno al 10% in meno rispetto all’anno precedente.
“Il nostro piano è di ridurre costantemente la crescita dell’organico nel corso del prossimo anno”, ha dichiarato agli investitori durante la conferenza stampa della società, aggiungendo: “Molti team si ridurranno per poter spostare le energie in altre aree di rilievo per il futuro dell’azienda”.
Zuckerberg ha anche sottolineato che Meta ritarderà alcuni progetti fino al prossimo anno e ha detto che intende “fare di più con meno risorse”. Meta contava più di 83.500 dipendenti al 30 giugno e ha aggiunto 5.700 nuove assunzioni nel secondo trimestre.
Secondo gli esperti del settore, i tagli sono dovuti soprattutto all’attuale colpo alle entrate pubblicitarie provocato dalle restrizioni sulla privacy di Apple, che rende sempre più difficile la targettizzazione degli annunci pubblicitari, e alla continua crescita della concorrenza, che potrebbero portare via all’azienda circa 15,4 miliardi di dollari. Meta è anche alle prese con la costruzione di un concorrente di TikTok per cercare di riportare a sè un pubblico più giovane e con il passaggio al fantomatico Metaverso, quello che secondo alcuni osservatori potrebbe essere il più grande errore strategico della storia di Facebook, dato il grosso investimento per una realtà che non ha ancora generato profitti.
Meta non è l’unica azienda a essere stata colpita dalla crisi economica, infatti anche aziende come Twitter, Netflix, Alphabet e Snapchat hanno annunciato un rallentamento alle nuove assunzioni e un cospicuo taglio dei costi.