Più della metà della popolazione mondiale non ha accesso a Internet
In questo momento sembra che mezzo mondo sia a caccia di Pokemon, ma l’altra metà della popolazione mondiale non ha nemmeno accesso a Internet.
Circa 3,9 miliardi di persone, ovvero il 53 per cento della popolazione mondiale, saranno ancora offline alla fine di quest’anno, secondo le stime dell’International Telecommunication Union (ITU). Anche in Europa, la regione più connessa, il 20,9 per cento della popolazione non è online. In Africa, il continente meno collegato, la stima sale al 74,9 per cento.
Queste cifre sono parte del rapporto annuale rilasciato dell’agenzia, che fa parte delle Nazioni Unite. Il report mostra che, per quanto riguarda l’accesso a Internet, c’è ancora un enorme divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri, e un crescente divario tra uomini e donne.
Nei paesi sviluppati più di quattro persone su cinque utilizzano Internet, mentre in quelli in via di sviluppo vi ha accesso poco più del 40 per cento. Nei Paesi che l’ITU definisce “meno sviluppati” – come Haiti, Yemen, Myanmar ed Etiopia – solo il 15,2 per cento delle persone è online.
Sta inoltre peggiorando il divario di genere. A livello mondiale, la differenza dell’utilizzo di Internet tra maschi e femmine è del 12,2 per cento, rispetto all’11 per cento registrato nel 2013. Secondo l’ITU, il divario si è ridotto in modo significativo nei Paesi sviluppati, passando dal 5,8 per cento ad appena il 2,8 per cento, ma è cresciuto nei luoghi più poveri.
In alcuni Paesi i costi di connessione sono l’ostacolo principale all’accesso online, che in molte aree in via di sviluppo rimane insostenibile. Secondo la definizione dell’ITU, questo significa che il servizio Internet costa più del 5 per cento del reddito medio mensile.
Il mobile è la forma più comune di accesso a banda larga e sta crescendo a tassi a due cifre nei Paesi in via di sviluppo, riguardando quasi il 41 per cento della popolazione mondiale e il 90 per cento della popolazione nei Paesi sviluppati.