Il Governo presenta la “Dichiarazione dei diritti in Internet”
E’ stata presentata ieri a Montecitorio la “Dichiarazione dei diritti in Internet”, un ambizioso documento che vorrebbe portare l’Italia all’avanguardia in questo campo. La dichiarazione individua una serie di principi generali che abbracciano le diverse tematiche connesse all’uso della Rete e le esamina attraverso 14 articoli che spaziano dall’accesso a Internet come “diritto fondamentale della persona”, a Net neutrality, privacy, sicurezza e diritto all’oblio.
E, come si legge nel preambolo, “i principi riguardanti Internet tengono conto anche del suo configurarsi come uno spazio economico che rende possibili innovazione, corretta competizione e crescita in un contesto democratico”.
Il documento è stato elaborato da una Commissione composta da deputati attivi sui temi dell’innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali, studiosi ed esperti, operatori del settore e rappresentanti di associazioni. La Commissione ha iniziato il suo lavoro un anno fa, e il testo prodotto è stato pubblicato e sottoposto alla valutazione dei cittadini, che potevano esprimere il loro parere in merito.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha presentato con enfasi la dichiarazione. “Due sono le cose che non hanno precedenti”, ha dichiarato Boldrini. “La prima è che un atto di natura parlamentare è stato sottoposto alla consultazione pubblica. L’altra cosa di cui dobbiamo andare fieri è il fatto che per la prima volta un Parlamento produce una Carta di portata internazionale e di spirito costituzionale. Questa è la prima volta e l’Italia lo ha fatto”.
La Dichiarazione verrà proposta all’Internet Governance Forum che si svolgerà in Brasile il prossimo novembre.
Leggendo l’intero documento, si deduce che si tratta di dichiarazioni di principio, e non di regole che si trasformeranno in normative, come ha spiegato la stessa Boldrini. Nonostante ciò, è doveroso sottolineare la presa di coscienza del Governo di quanto Internet stia permeando la società attuale e lo sforzo di stabilire linee guida che possono, se non altro, stimolare la discussione sul tema e sensibilizzare diversi soggetti, visto che al momento non ci sono regole chiare su questi temi, nemmeno a livello europeo.