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6) Tendenze SEO 2017: si parte dai contenuti

tendenze-seo-06“Content is the king” è un altro mantra che chi si occupa di SEO e digital marketing ha imparato a rispettare. Non serve applicare le migliori tecniche SEO se i contenuti non sono di qualità e non sono corretti rispetto al target di riferimento. Anche Google sta dedicando molte risorse all’implementazione di sistemi di analisi che riescano a riconoscere e premiare i contenuti, con l’obiettivo di dare al pubblico un servizio di qualità sempre maggiore. Oggi però non basta più: da adesso “Content is the whole kingdom”, ovvero il contenuto non è solo il re, ma è tutto il regno. Content marketing e storytelling hanno dimostrato la propria efficacia e sono la strada migliore per la promozione. Attraverso la “storia” che viene raccontata dal sito dobbiamo prima di tutto attirare, quindi coinvolgere e infine ispirare il pubblico. La SEO deve essere studiata per adempiere correttamente ai bisogno di ciascuna di queste tre fasi.

7) Tendenze SEO 2017: indicizzazione app

Tendenze SEOGrazie alla tecnologia app indexing di Google, o Firebase come è stata successivamente ribattezzata, abbiamo la possibilità di far comparire le app all’interno delle ricerche effettuate da dispositivi mobili. Nel corso dell’edizione 2015 di SMX Milan, Maile Ohye, Senior Developer Programs Engineer di Google, aveva introdotto questa tecnologia e aveva parlato dell’importanza che avrebbe rivestito nel futuro della SEO. Anche quest’anno si è parlato delle grandi opportunità offerte da app indexing, in particolare come strumento per incentivare la riapertura delle app, che oggi è il principale campo di battaglia in questo settore.

8) Tendenze SEO 2017: quantificare la SEO

Tendenze SEOIn un ambito sempre più dominato dai dati e dalle misurazioni, anche la SEO deve essere supportata da numeri che ne giustifichino l’operato. Uno strumento utile in questo senso è l’International SEO ROI Calculator, realizzato da Aleyda Solis, consulente SEO di grande esperienza a livello mondiale, e disponibile gratuitamente tramite questo link. Inserendo inizialmente soltanto tre dati, in particolare il costo complessivo del progetto web, la percentuale media di conversione e il valore medio di ciascuna conversione, e poi il numero assoluto di conversioni o di visite del sito, questo semplice programma restituisce una previsione di quello che potrebbe essere il ROI di un’ottimizzazione SEO. Ipotizziamo per esempio di avere un progetto web dal costo complessivo di 10.000 euro, con una media di conversione pari al 2 percento, un valore medio, per ogni conversione, di 500 euro e un assoluto di 100 conversioni: il calcolo restituisce un ROI pari al 900 percento a livello internazionale, ovvero un aumento del fatturato pari a nove volte rispetto a quello che si avrebbe senza utilizzare le tecniche SEO.

Per offrire al cliente o all’azienda una previsione ancora più efficace, suggeriamo di sostituire il fatturato delle conversioni con il loro margine di contribuzione netto: in questo modo sarà ancora più facile valutare il rapporto tra costi e benefici per l’applicazione della campagna SEO.

9) Tendenze SEO 2017: analizzare le differenze

Tendenze SEOGli strumenti di analisi, da Google Analytics a quelli professionali a pagamento come SemRush, sono una componente essenziale del lavoro di SEO, per capire se sta funzionando correttamente e soprattutto dove è possibile intervenire per migliorare. Uno spunto molto interessante emerso nel corso di SMXL Milan 2016 riguarda l’opportunità di analizzare non solo le medie, ma anche – o addirittura soprattutto – le anomalie, in senso positivo e negativo, ovvero quei dati che si discostano fortemente dai valori di riferimento. Queste, se lette e interpretate correttamente, ci permettono infatti di evidenziare sia le aree critiche sia i punti di forza che si possono sfruttare meglio.

10) Tendenze SEO 2017: presentare i dati

Tendenze SEOParte del lavoro di chi si occupa di SEO è anche trasmettere al cliente o al responsabile aziendale i dati nel modo corretto. Nel corso di SMXL Milan 2016 si è parlato diffusamente di quanto sia errata la pratica di sottoporre i dati “crudi” al proprio referente, che spesso non ha le competenze o il tempo necessari per analizzarli adeguatamente. I suggerimenti più importanti in quest’ottica, ampiamente condivisi dagli oratori, sono stati due:

  • Presentazione grafica: è fondamentale individuare i dati più significativi e presentarli graficamente in modo che sia immediatamente percepibile ciò che vogliamo trasmettere. Una rappresentazione corretta è quella che permette, a colpo d’occhio, di capire sia l’argomento trattato, sia il trend evidenziato.
  • Call to action: insieme ai dati, è necessario presentare anche delle proposte pratiche di intervento.