I piani di Facebook per evitare un nuovo scandalo Cambridge Analytica
Alla luce delle rivelazioni che i dati di 87 milioni di utenti di Facebook sono stati raccolti in modo improprio da Cambridge Analytica (ma lo “scandalo” è ancora in divenire), Facebook avrebbe potuto semplicemente staccare la spina agli sviluppatori di terze parti. Invece, la società guidata da Mark Zuckerberg ha delineato nove iniziative per cambiare il modo in cui gestire i dati forniti ad applicazioni di terze parti.
E si tratta di un cambiamento di rotta che gli utenti vedranno effettivamente. A partire dal 9 aprile infatti Facebook mostrerà un link nella parte superiore del News Feed dove gli utenti saranno in grado di vedere quali applicazioni stanno utilizzando i dati e, in caso, di disattivarle. “Come parte di questo processo diremo anche alle persone se le loro informazioni potrebbero essere state condivise in modo improprio con Cambridge Analytica”, ha aggiunto Facebook in una nota stampa. In questo modo, se vi siete rassegnati a utilizzare Facebook, almeno sarà più facile per accedere a controlli granulari su quali applicazioni stanno utilizzando i vostri dati.
Due grandi nuvole aleggiano oggi sopra Facebook. L’aumento delle fake news e, soprattutto (alla luce di quanto accaduto nelle ultime settimane), le informazioni raccolte da Facebook e fornite a terze parti. Mark Zuckerberg ha risposto alle domande dei giornalisti nei giorni scorsi su entrambi gli argomenti, dicendo che testimonierà sulla questione della privacy degli utenti di fronte al Congresso americano.
Zuckerberg ha identificato tre fonti di fake news che hanno contribuito a influenzare le ultime elezioni americane (vinte da Donald Trump) e continueranno a farlo in futuro, a meno che Facebook non apporti modifiche. Ecco allora “attori economici” che inventano notizie false per click e pubblicità, grandi soggetti statali come l’Internet Research Agency finanziata dalla Russia (che Facebook ha attaccato rimuovendone gli account) e, non ultimi, media “legittimi” che scelgono semplicemente argomenti per supportare una certa posizione. Zuckerberg ha dichiarato che Facebook sta sia lavorando contro le reti pubblicitarie che finanziano notizie false, sia cercando di promuovere fonti giornalistiche fidate.
Ma agli utenti americani sono state fornite notizie false proprio perché quelle terze parti, così come Facebook, conoscono e capiscono così tanto i loro utenti. Molti di questi cambiamenti delineati da Zuckerberg sono un chiaro tentativo di limitare la raccolta e l’uso di tali informazioni, anche se Zuckerberg ha ripetuto più volte che Facebook non ha mai “venduto” informazioni personali a terzi. Tuttavia, Facebook non ha messo in atto sufficienti garanzie per impedire che tali informazioni venissero raccolte, preferendo invece concentrarsi sulla protezione dagli attacchi tradizionali come il phishing.
Le modifiche, delineate in un post sul blog di Facebook, riguardano l’utilizzo di API da parte di sviluppatori di terze parti. Eccole nel dettaglio.
1. Facebook impedirà che le app che usano le API Events (Eventi) abbiano accesso all’elenco degli ospiti di altri partecipanti agli eventi. Solo le app che Facebook approva, con “severi requisiti”, potranno utilizzare le API Events.
2. Tutte le app di terze parti che utilizzano le API Groups (Gruppi) avranno ora bisogno dell’approvazione di Facebook e di un amministratore per assicurarsi che siano di beneficio al gruppo. Le app non potranno più accedere all’elenco dei membri di un gruppo. Facebook rimuoverà anche le informazioni personali, come nomi e foto del profilo, allegati a post o commenti a cui le app approvate possono accedere.
3. Le app che potrebbero leggere commenti sui post utilizzando le API Pages (Pagine) dovranno essere approvate da Facebook.
4. Facebook dovrà approvare anche tutte le app che richiedono l’accesso a informazioni quali check-in, Mi piace, foto, post, video, eventi e gruppi, e ci saranno “requisiti rigorosi” per accedere a questi dati. Le app non potranno più chiedere informazioni personali come opinioni religiose o politiche, stato delle relazioni e dettagli, liste di amici personalizzati, storia di istruzione e lavoro, attività fisica, lettura di libri, ascolti musicali, lettura di notizie, visualizzazione di video e attività di gioco.
5. Le modifiche alle API di Instagram, inizialmente previste per fine luglio, sono state anticipate e sono in vigore già da ora.
6. La possibilità di trovare persone cercandole su Facebook con un numero di telefono o un indirizzo email è stata rimossa.
7. Facebook cancellerà le cronologie delle chiamate e delle chat testuali per chi utilizza Messenger o Facebook Lite su Android.
8. Facebook disattiverà le Categorie di partner, che consentivano a fornitori di dati di terze parti di offrire il proprio targeting direttamente su Facebook.
9. Infine, Facebook mostrerà le app che si sono connesse a Facebook e i dati che hanno condiviso.
“Le persone saranno anche in grado di rimuovere le app che non desiderano più e, come parte di questo processo, diremo se le loro informazioni potrebbero essere state condivise in modo improprio con Cambridge Analytica. Complessivamente crediamo che questi cambiamenti proteggeranno meglio le informazioni dei nostri utenti, consentendo al tempo stesso agli sviluppatori di creare esperienze utili” ha concluso Mike Schroepfer, Chief Technology Officer di Facebook.