Facebook e Twitter entrano nel mondo delle newsletter
Dopo una fase calante causata dall’utilizzo spropositato dell’e-mail marketing, una nuova evoluzione del formato newsletter ha ritrovato la sua dimensione con alcuni creator e professionisti indipendenti, soprattutto nel mondo del giornalismo e del marketing digitale.
Inoltre, il ritorno dei longform in tutte le sue forme, dagli approfondimenti giornalistici ai podcast di più di un’ora fino alle interviste su YouTube lunghe anche due ore, ha fatto riscoprire il più intenso legame che si può creare tra l’autore e il suo pubblico, che si tratti di spettatori, lettori o ascoltatori.
Il rapporto così intimo tra scrittore e lettore della newsletter dipende sicuramente dal fatto che non si parla più ad un pubblico generalista, ma ci si rivolge ad appassionati dell’argomento, a qualcuno che ha scelto volontariamente di seguire l’autore. Un legame tanto stretto da permettere anche di ricevere sostegno economico per il proprio lavoro, ad esempio tramite campagne di crowdfunding, e creare un rapporto personalizzato con il pubblico.
Per questi motivi, Facebook ha deciso di investire nel mondo delle newsletter. La mossa di Zuckerberg ha un duplice obiettivo: contrastare Twitter – che ha recentemente acquisito Revue – ed entrare in concorrenza diretta con Substack, che a differenza di Tinyletter e Mailchimp, offre il sistema più efficiente e intuitivo per ottenere supporto economico dai lettori.
La piattaforma standalone di Facebook
Durante una Live audio-room di Facebook, il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato il lancio di un nuovo progetto “per rispondere a ciò che sta accadendo nell’ecosistema dei media”: Bulletin, una piattaforma di newsletter standalone.
A differenza delle precedenti iniziative giornalistiche di Facebook, Bulletin ha vita propria. Per iscriversi a una newsletter non c’è nemmeno bisogno di avere un account Facebook. La piattaforma ha un proprio sito web e un proprio marchio, ma ovviamente si appoggerà sull’infrastruttura del social. Le newsletter saranno integrate nelle pagine Facebook degli autori e inserite nella sezione Notizie del social network.
Ci saranno articoli gratuiti e a pagamento. Gli abbonati a pagamento – che utilizzeranno Facebook Pay – avranno accesso a funzionalità extra come gruppi dedicati o badge speciali. Un altro aspetto interessante è il fatto che i creator potranno aggiungere podcast e audio-room alla propria newsletter.
Il programma beta è focalizzato sugli Stati Uniti e ha a bordo al momento solo due scrittori internazionali. Oltre agli scrittori, a firmare le newsletter saranno anche accademici, esperti di settore e personaggi pubblici, ma anche creator indipendenti, soprattutto giornalisti.
Resta da capire in che modo verrà gestita la moderazione dei contenuti e se Facebook si allineerà a un approccio di massima libertà nei confronti dei suoi autori come nel caso Substack, che permette a chiunque di lanciare una sua newsletter.
Tra l’altro, Zuckerberg ha affermato che Facebook non prenderà una parte dei guadagni degli autori (per ora) e darà loro la possibilità di esportare contenuti ed elenchi degli abbonati su altre piattaforme. Verranno lanciati entro la fine dell’anno nuovi investimenti, prodotti e servizi volti a supportare autori e creator indipendenti.
Le newsletter di Twitter sono ancora in beta
Il social network di microblogging che ha fatto dei testi brevi il suo punto di forza, guarda ora a scrittori, giornalisti e opinionisti che vogliono raggiungere i loro follower con testi più lunghi e articolati dei thread di tweet, ma allo stesso tempo a editori che vogliono ampliare il loro seguito attraverso il social network. Per questo, anche Twitter sta preparando il lancio delle proprie newsletter, con il recente acquisto della piattaforma Revue.
“Il nostro obiettivo è rendere più facile per i creator entrare in contatto con i loro abbonati, aiutando anche i lettori a scoprire meglio gli autori e i loro contenuti”, hanno scritto Kayvon Beykpour, vicepresidente prodotto, e Mike Park, vicepresidente prodotti editoriali di Twitter sul blog della società. “Stiamo immaginando molti modi per farlo, dal consentire alle persone di iscriversi alle newsletter dei loro profili preferiti su Twitter, a nuove impostazioni per gli autori che consentano di gestire le conversazioni con i loro abbonati”.
Dopo l’acquisizione della piattaforma di newsletter, Revue, Twitter ha reso disponibile l’attivazione del servizio sulla sua piattaforma per quasi 12 ore per poi fare un passo indietro facendolo tornare in fase beta. Gli utenti che sono riusciti ad attivare il servizio verranno quindi coinvolti come “cavie” mentre chi si è perso l’occasione dovrà attendere ancora un po’ per usufruire delle newsletter.
Dopo aver ufficializzato l’acquisizione di Revue, Twitter ha annunciato di aver reso le funzionalità della piattaforma gratuite per tutti gli utenti abbassando inoltre le commissioni trattenute sulle newsletter a pagamento.
Alcuni giornalisti che sono riusciti ad attivare le proprie newsletter nelle 12 ore di attività della piattaforma, confermano che Twitter sta testando il servizio sui mercati statunitense e indiano. Sembra che la funzionalità fornisca la possibilità di incorporare tweet, importare elenchi di email, analizzare il coinvolgimento e gli introiti dagli abbonati.
Twitter non ha mai raccontato pubblicamente le decisioni che l’hanno spinto a far tornare in beta test il servizio a pochissime ore dal suo lancio, ma ha riferito a TechCrunch di aver bloccato le nuove iscrizioni a Revue in modo da concentrarsi sul miglioramento dell’offerta.