Non è la prima volta che si sente parlare di un possibile vendita di Twitter, ma nei giorni scorsi queste voci sono tornate alla ribalta in modo insistente rilanciate anche dalla CNBC, secondo la quale già entro fine anno il social oggi in mano a Jack Dorsey potrebbe essere venduto al “miglior offerente”. Sempre le indiscrezioni del network televisivo USA, che tra l’altro hanno fatto guadagnare al titolo di Twitter a Wall Street un eloquente +16%, parlano di trattative già incorso con Google e Salesforce.

Se le indiscrezioni sono tornate alla ribalta in questo periodo, è anche perché l’ultima trimestrale di Twitter si è rivelata inferiore alle aspettative, con ritmi di crescita infinitamente più bassi e deludenti rispetto a quelli fatti segnare non solo da Facebook (allinearsi alla grande F è pressoché impossibile per tutti), ma anche da Instagram e Snapchat.

A deludere continua a essere soprattutto la bassa crescita degli utenti, che significa meno investimenti pubblicitari e quindi meno introiti e, proprio per questo motivo, anche le previsioni per il terzo trimestre che terminerà a fine settembre sono state giudicate negative.

Resta comunque il fatto che Twitter rimane un boccone molto invitante per molti giganti tecnologici, che però sarebbero interessati più ai dati che è in grado di generare sul web piuttosto che sul suo ruolo di media company. Ecco perché, oltre ai già citati Google e Salesforce, ci sarebbero in ballo anche nomi di primissimo piano come la 21st Century Fox di Rupert Murdoch, Microsoft, Amazon, Verizon e Apple.