Twitter: quarto trimestre 2016 con più ombre che luci
Non è stata certamente positiva l’ultima trimestrale di Twitter. Il quarto trimestre del 2016 si è infatti chiuso con una perdita netta di 167 milioni di dollari (23 centesimi ad azione) rispetto ai 90,2 milioni di dollari del Q4 2015. Anno su anno però si è registrato un fatturato di 717 milioni (+1%) diviso tra 440 milioni derivanti dal mercato USA e 277 milioni di dollari dal resto del mondo (+12%), sebbene gli analisti si aspettassero circa 740 milioni di dollari.
Notizie più positive invece per quanto riguarda il numero di utenti. Quelli attivi mensilmente sono infatti saliti a 319 milioni (+4% anno su anno) rispetto ai 317 milioni del trimestre precedente, grazie soprattutto alle elezioni politiche americane che hanno visto Twitter spesso alla ribalta delle cronache. Aumento anche per gli utenti attivi su base giornaliera (+11% sul Q4 2015), tendenza che era già iniziata nel primo trimestre 2016.
“Abbiamo superato la sfida più difficile, quella di ribaltare l’andamento in calo dell’audience. Nel quarto trimestre gli utenti giornalieri attivi sono infatti aumentati per il terzo trimestre consecutivo e questa crescita consistente andrà avanti. Il focus della società è ora fare in modo che questo incremento delle audience si tramuti anche in un aumento del giro d’affari. Ci vorrà del tempo, ma ci stiamo muovendo rapidamente perché questo accada” ha commentato Jack Dorsey, CEO di Twitter.
Passando però al fatturato pubblicitario, nel quarto trimestre 2016 si è assistito al primo calo da quanto Twitter, nel 2013, è diventata una public company. Dei 638 milioni di dollari guadagnati con la pubblicità ben l’89% è arrivato dall’advertising mobile, mentre 79 milioni di dollari si devono al business legato alle licenze sui dati (+14% anno su anno).
Analizzando invece l’intero 2016, Twitter chiude con un giro d’affari di 2,5 miliardi di dollari, in rialzo del 14% sul 2015, mentre le perdite nette ammontano a 456,873 milioni di dollari, un risultato migliore rispetto ai 521,031 milioni registrati nel 2015.