Quando mancano circa due settimana all’evento Google I/O, dove Mountain View dovrebbe presentare tra le altre cose anche Android N in via “ufficiale” (una prima release beta in realtà è già disponibile da tempo), dagli ultimi dati di Google si scopre che Android 6.0 Marshmallow, approdato inizialmente a inizio ottobre dello scorso anno sui dispositivi Nexus, è installato solo sul 7,5% di tutti gli smartphone Android con accesso al Google Play Store.

Percentuale che pone l’ultima release di Android in ordine di tempo al quarto posto della classifica androidiana, guidata ancora una volta da Lollipop (35,6%), KitKat (32,5%) e Jelly Bean (20,1%). Numeri ben più piccoli sono invece quelli di Gingerbread (2,2%) e di Ice Cream Sandwich (2%), ma fa comunque specie vedere sistemi operativi risalenti addirittura al 2010 ancora installati su migliaia di smartphone Android.

Una situazione sconfortante per l’enorme frammentazione che Android si porta dietro da sempre e le cui cause sono bene o male sempre quelle. Da un lato i produttori di smartphone (tranne Google con i suoi Nexus) rilasciano gli aggiornamenti con sempre più ritardi e in molti casi, anche per modelli con due o tre anni alle spalle, gli aggiornamenti non vengono proprio rilasciati, costringendo i possessori di questi device a rimanere con una vecchia versione di Android o a rootare il loro smartphone per installare una ROM non ufficiale (è il caso lampante di Cyanogen).

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L’altra causa principale è che ormai l’utente medio non percepisce più come prima le differenze tra una release e l’altra di Android. Chi utilizza con soddisfazione Lollipop non è insomma particolarmente invogliato ad aggiornarsi a Marshmallow (soprattutto se ciò comporta l’aggiornamento stesso dello smartphone), anche perché le differenze tra le due release non sono in effetti così sostanziali come accadeva in passato con le prime versioni di Android.

Tutto ciò mentre la politica completamente opposta di Apple fa segnare un’adozione del sistema operativo più recente per iPhone e iPad sempre più elevata. IOS 9, rilasciato lo scorso settembre (poco prima di Marshmallow insomma) e giunta alla release 9.3.1, si trova infatti oggi installato sul 84% di tutti i device iOS, con le precedenti versioni che raccolgono invece le briciole.

Anche per questo Google potrebbe presto prendere il controllo degli aggiornamenti Android, con lo scopo di migliorare la velocità di aggiornamento dei dispositivi del suo sistema operativo mobile senza quindi dare la possibilità di farlo agli operatori. Un sistema operativo unico e comune a tutti gli smartphone (proprio come iOS) sotto il controllo della grande G. Impossibile? Vedremo.