Perché il Nexus 6P di Huawei non è il “solito Nexus”
Gli smartphone Nexus di Google hanno sempre rappresentato un buon compromesso tra funzionalità, qualità costruttiva e prezzo, ma non hanno mai avuto la pretesa di primeggiare con i modelli “top di gamma” dei vari costruttori.
Il Nexus 6P prodotto da Huawei racconta tutta un’altra storia.
La P nel nome starebbe per Premium, e secondo chi lo ha potuto provare – come diversi nostri colleghi americani – mai definizione è stata più appropriata. Jon Phillips, direttore di PCWorld, Macworld, TechHive e del sito dedicato ad Android Geenbot, si spinge a definirlo il miglior telefono Android che si possa acquistare oggi. Vediamo perché.
Design senza compromessi
Il Nexus 6P ha un display da 5,7 pollici, poco più grande della vasta gamma di modelli da 5,5 pollici in circolazione, ma una differenza che si percepisce piacevolmente senza aumentare drasticamente le dimensioni, che rimangono adatte all’uso con una mano sola. Il Nexus 6 prodotto lo scorso anno da Motorola misurava 5 mm in più, cosa che lo rendeva meno comfortevole.
Lo Huawei 6P è anche più sottile del modello dell’anno scorso. Con soli 7,3 mm di spessore, è sottile quanto l’iPhone 6s Plus, ma il guscio unibody in alluminio lo rende sufficientemente rigido da non piegarsi, diversamente da quanto sostenuto inizialmente da qualche commentatore. La versione on finitura in color grafite è davvero affascinante, al livello dei modelli finora ritenuti più belli, come l’HTC One M8.
Sensore di impronte ultraveloce
Il Nexus 6P usa un sensore di impronte digitali per lo sblocco del telefono che fa sembrare preistorico qualsiasi altro metodo di autenticazione e sblocco impiegato finora. Non solo funziona bene, ma è velocissimo. Basta appoggiare il dito sul sensore e ci si ritrova subito sulla schermata Home. Istantaneamente, senza alcun ritardo. Una velocità sorprendente.
Google afferma che Nexus Imprint (questo il nome della funzionalità) sblocca il telefono in 600 millisecondi, ed è in grado di migliorare il riconoscimento mano a mano che viene usato. Questa tecnologia può anche essere usata per fare pagamenti con Google Pay e ci sono API per l’uso da parte di applicazioni di terze parti.
Sempre attento, sempre pronto
Essendo un prodotto concepito da Google, dispone di tutte le ultime funzioni nell’implementazione originale dei suoi laboratori di ricerca. Per esempio, supporta la funzione Ambient Display, che risveglia brevemente il display in una modalità a basso consumo quando si riceve una notifica o si solleva il telefono da una superficie piatta, permettendo di leggere le ultime notifiche senza bisogno di compiere altre operazioni.
Siccome il Nexus 6P è un dispositivo Marshmallow, lo si può anche impostare per essere sempre attivo in attesa di un comando Google Now. Anche se il telefono è bloccato, lo si troverà pronto a rispondere a un comando vocale che inizi con “OK Google”. Diventa possibile mandare un SMS anche quando il telefono non è a portata di mano.
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Google Now ora agisce anche più in profondità. Se si riceve un’email con una proposta di incontro in un certo ristorante, Google Now proporrà di aggiungere un appuntamento con posto e ora preimpostati, e metterà a disposizione una serie di link con informazioni aggiuntive sul ristorante, le sue recensioni, il numero di telefono e una quantità di altre informazioni utili.
Potenza senza compromessi
Il Nexus 6P ha 3 GB di memoria RAM e un processore veloce, un’ottima fotocamera e si ricarica molto velocemente grazie alla maggior potenza della porta USB-C.
Un po’ ironicamente, l’esperienza d’uso è buona soprattutto per le mancanze. Come da tradizione dei Nexus, che utilizzano la versione “stock” di Android, mancano tutte le “ottimizzazioni” dei produttori: programmi aggiuntivi e personalizzazioni grafiche che finiscono per appesantire e rendere più complicato l’uso quotidiano.
L’interfaccia di Marshmallow è bellissima, intuitiva e priva di fronzoli. Davvero, non serve appesantirla con software inutili. Inoltre, si può stare certi che ogni miglioramento ad Android o nuova funzionalità sarà introdotto come aggiornamento prima sui telefoni Nexus che su quelli di tutti gli altri produttori.
Da questo punto di vista, l’esperienza del possedere un Nexus somiglia un po’ a quella di avere un iPhone. Quando si aggiorna il telefono, si ottiene l’esatta versione di sistema progettata dal suo autore.