COVID-19: Health Checker di Infocert sfrutta la blockchain per il rientro al lavoro

ingegneria dei prompt
Health Checker di Infocert è una nuova soluzione mobile basata su blockchain in grado di supportare le aziende nella gestione del rientro in sede del personale.

InfoCert ha annunciato Health Checker, una nuova soluzione mobile basata su tecnologia blockchain che, con l’evolversi delle misure per l’emergenza sanitaria COVID-19, è in grado di supportare aziende e organizzazioni nella gestione del rientro in sede del personale.

Health Checker, integrandosi nelle policy organizzative aziendali, consente la gestione totalmente in digitale e conforme alle norme sulla privacy di autocertificazioni a valore legale, con le quali i dipendenti, a ogni accesso nei locali aziendali, dichiarano l’assenza di sintomi da COVID-19 oltre all’esposizione ad eventuali fattori di rischio (es. contatto con situazioni di possibile contagio).

La nuova soluzione è fruibile attraverso l’app di DIZME, il digital wallet per l’identità digitale basata su tecnologia blockchain e sul framework SOVRIN, la fondazione che, a livello internazionale, ha l’ambizioso obiettivo di diffondere la self-sovereign identity, ovvero una identità digitale distribuita e auto-gestita da parte di ciascun cittadino.

La tutela dei dati raccolti con Health Checker deriva anche dalla natura della piattaforma DIZME che, proprio perché basata sulla tecnologia distribuita SSI (Self-Sovereign Identity), garantisce che tutte le informazioni restino sotto il totale controllo dell’utente e non possano essere condivise se non dietro sua espressa autorizzazione.

coronavirus

Come funziona Health Checker

Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’app DIZME, disponibile gratuitamente su Apple Store e su Play Store, il dipendente crea il proprio account scegliendo il nome utente e inserendo l’email, certificata immediatamente tramite l’invio di un codice. Poi procede a caricare il documento di identità e a scattare un selfie. InfoCert verifica la corrispondenza con la foto del documento e certifica l’identità del dipendente.

Da questo momento, a ogni accesso in sede, il dipendente potrà effettuare il check-in in piena autonomia. L’utente accede così all’app DIZME per inquadrare il QR Code identificativo della sede e proseguire, attraverso una procedura guidata, alle verifiche necessarie e obbligatorie per concludere il check-in e ottenere l’idoneità all’ingresso.

Le idoneità verificate confluiscono in un database sicuro. In ottemperanza al principio di minimizzazione dei trattamenti dei dati previsto dal GDPR, in esso non viene salvata nessuna informazione aggiuntiva pre-COVID, evitando all’azienda di dover aggiungere ulteriori attività di compliance. Il database è integrabile con i sistemi di gestione del personale di ciascuna azienda, per poter essere consultato e gestire le dichiarazioni.

Verso la patente di immunità

InfoCert ha già adottato Health Checker per il proprio personale e ha anche sottoscritto accordi con alcune strutture sanitarie sul territorio nazionale per sottoporre a test sierologico i dipendenti, in modo che possano caricare tale Credential sul wallet DIZME prima del ritorno in ufficio. Allo stesso modo, non appena disponibile, anche la tanto auspicata patente di immunità potrà diventare una Credential certificata presente sul wallet DIZME, consentendo alle aziende, ma non solo, di attivare politiche di gestione differenziate del personale.

InfoCert, a testimonianza del suo impegno in prima linea, è parte della Covid Credentials Initiative, un’iniziativa promossa da oltre 60 aziende a livello internazionale con l’obiettivo di definire uno standard globale per la futura patente di immunità.

Condividi:
 

7 cose che Microsoft non ci ha detto sulla nuova app mobile di Office

intelligenza artificiale windows
La nuova app Office per iOS e Android è progettata per aiutare gli utenti a completare microtask mentre sono in viaggio e unisce in un unico download Word, Excel e PowerPoint.

La scorsa settimana Microsoft ha lanciato Office, una nuova app mobile per iOS e Android che la società ha inserito in una già ricca gamma di singole app. La nuova app per smartphone (funziona anche su tablet, ma Microsoft ha promesso una versione più tablet-centrica in un secondo tempo) combina più app, ovvero Word, Excel e PowerPoint.

Eppure Microsoft ha lanciato Office non come un ritorno ai giorni di Works, ma come un futuro di produttività mobile in cui è possibile eseguire piccoli task in qualsiasi momento e luogo. Se Microsoft ha ragione, Office potrebbe essere in effetti un modo fattibile per lavorare su uno smartphone o anche su un piccolo tablet.

Ecco però alcune delle cose che Microsoft non ci ha detto della nuova app di Office o, anche se le ha dette, non le ha fatte emergere nel modo giusto.

Ricordare la clausola per generare entrate

Come praticamente tutti i prodotti gratuiti creati da Microsoft, la nuova app Office mobile è concessa in licenza in modo che solo il completamento delle attività personali sia legale. “… non potete utilizzare (e non avete il diritto di) … utilizzare il software per attività commerciali, senza fini di lucro o che generano entrate a meno che non abbiate i diritti di utilizzo commerciale in base a un accordo separato”, si legge nei termini di licenza dell’app.

In questo caso, i “diritti commerciali” derivano da un abbonamento a Office 365 assegnato all’utente dal datore di lavoro. Gli abbonamenti di stampo consumer, inclusi Office 365 Personal e Office 365 Home, non forniscono tali diritti, a differenza di Office 365 Enterprise E3 ed E5, così come Microsoft 365 E3 ed E5 (Office 365 è un componente del pacchetto Microsoft 365 più ampio e costoso).

Microsoft dice che si risparmia spazio… davvero?

Uno dei modi in cui Microsoft ha lanciato la nuova app tre in uno è che richiede meno spazio di archiviazione rispetto alle tre singole app che sostituisce. “Richiede molto meno spazio nello storage dello smartphone rispetto all’installazione di singole app”, ha affermato la società in un post del 19 febbraio.

È vero? E se è così, qual è la differenza? Su iPad, l’app pesa 352,8 MB, mentre le tre app, Word (265,4 MB), Excel (264,9 MB) e PowerPoint (247,8), ammontano a 778,1 MB. In altre parole, la nuova app occupa solo il 45,3% dello spazio rispetto alle tre singole app. Su iPhone, i numeri sono simili se non identici. L’app tre in uno richiede 361,9 MB, rispetto ai 273,6 MB di Word, 273,2 MB di Excel e 257,4 MB di PowerPoint. La nuova app, quindi, necessita solo del 45% dello spazio richiesto dalle tre app separate. Missione compiuta insomma.

L’inserimento di Lens

Microsoft Office Lens, che cattura e modifica immagini di documenti, è disponibile per iOS e Android dal 2015, ma è sempre stata un’app separata. Ora è stata incorporata nell’app di Office, dove può essere utilizzata per scansionare la carta a mano libera per creare file in formato Word o PDF. Da notare che Lens è ancora disponibile come app separata, così come Word, Excel e PowerPoint.

Office 2019

Le singole app non scompariranno

Le app Word, Excel e PowerPoint su iOS e Android non scompariranno, almeno non immediatamente. “Continueremo a supportare e investire nelle app mobili Word, Excel e PowerPoint esistenti” ha promesso Bill Doll, senior marketing manager del prodotto di Microsoft in un post di novembre. Tuttavia, Doll non ha promesso che il supporto di cui parlava sarà permanente. Invece, ha accennato a un futuro “darwiniano” per Office in mobilità. “Riteniamo che tutti dovrebbero decidere quale esperienza funziona meglio per loro sul proprio smartphone”, ha aggiunto.

L’abbonamento a Office 365 sblocca funzioni in più

Microsoft ha menzionato anche Office 365 nella nuova app di Office. “Un abbonamento a Office 365 o Microsoft 365 sbloccherà varie funzionalità premium, coerenti con quelle delle attuali app Word, Excel e PowerPoint”, ha affermato Microsoft. Un link in quella frase porta gli utenti su questa pagina, dove quelle funzionalità “premium” sono elencate a seconda degli abbonamenti sottoscritti.

Account Microsoft richiesto per l’archiviazione online

Sebbene Microsoft abbia affermato che l’app di Office potrebbe essere utilizzata senza accedere a nessun account, è in realtà necessario un account per l’accesso al servizio di cloud storage OneDrive. Un account Microsoft offre gratuitamente 5 GB di spazio su OneDrive, con più storage a disposizione se si è disposti a pagare per uno dei diversi piani disponibili.

La maggior parte degli utenti disporrà di più spazio di archiviazione OneDrive per gentile concessione del proprio account Office 365 (personale o fornito dal proprio datore di lavoro). Per usufruire di tutto lo storage che hanno a disposizione, gli utenti dovranno accedere dall’app ai propri account di Office 365. Anche altri servizi di cloud storage di terze parti (tra cui Box, Dropbox, RushFiles e ShareFile) possono essere collegati all’app Office accedendovi con le relative credenziali.

Azioni e microproduttività

Microsoft ha insistito molto sul fatto che la nuova app consentirebbe agli utenti di eseguire “microtask” e di essere “microproduttivi”.

“La microproduttività esemplifica l’incontro con gli utenti dove si trovano: il mondo moderno ha un lavoro sempre più frammentato” ha scritto Jon Friedman, responsabile del design di Office, in un lungo post su Medium a dicembre. “Invece di spingere le persone solo a concentrarsi di più, abbiamo cercato di capire se quei frammenti di tempo potessero essere più produttivi grazie ai microtask. Un microtask è un piccolo pezzo di un task più grande, come scrivere un paragrafo invece di lavorare su un intero documento di Word. La ricerca ha mostrato che i microtask possono aumentare la produttività”.

Quei microtask, ha affermato Friedman, durano in media dai 20 ai 30 secondi, ovvero minuscole porzioni di quelle quattro ore circa che le persone trascorrono al giorno sui loro smartphone. “Quali sono le azioni più utili che qualcuno può eseguire sul proprio telefono in meno di 30 secondi?”, si chiede Friedman. Alcune risposte si trovano nella schermata Azioni della nuova app, che elenca una manciata di task che secondo Microsoft sono i più adatti al dispositivo. Tra questi spiccano la scansione di testo in documenti e la trasformazione di documenti in PDF e di tabelle in fogli di calcolo, il tutto grazie alla fotocamera dello smartphone.

Condividi: