Solo pochi giorni l’annuncio della ripresa delle vendite del Galaxy Note 7 in Corea del Sud, secondo l’agenzia coreana Yonhap News sembra che Samsung abbia deciso di interrompere ancora una volta la produzione del suo sfortunato e tormentato phablet top di gamma, a causa dell’ormai nota “batteria esplosiva” che ha contrassegnato la breve vita sul mercato del successore del Note 5. A quanto pare infatti anche i modelli sostituiti gratuitamente da Samsung continuerebbero ad avere problemi, tanto che si sono verificati nuovi casi di incendi ed esplosioni causati addirittura da dispositivi non in carica o spenti.

Per di più diversi operatori telefonici americani, tra cui AT&T e T-Mobile, hanno deciso di interrompere le vendite dei dispositivi nei propri negozi e Sprint propone il cambio con uno smartphone di un altro produttore. D’altronde gli ultimi casi di incendi ed esplosioni del Note 7, alcuni dei quali hanno avuto conseguenze fisiche per gli sfortunati possessori del phablet, si sono verificati proprio negli USA.

Se anche questi nuovi casi fossero accertati e confermati, a Samsung non rimarrebbe altro che dare il via a una seconda campagna di sostituzione, dopo una prima (già molto costosa) che ha interessato circa 2,5 milioni di dispositivi. Se così fosse, la fine del Note 7 sarebbe pressoché inevitabile e, forse, anche quella dell’intera gamma Note, visto che dopo questo grave danno di immagine, che non sembra però ancora giunto alla conclusione, diventa difficile immaginarsi milioni di consumatori pronti ad acquistare un futuro Note.

Tutto questo, almeno per ora, sembra però non aver portato conseguenze disastrose in casa Samsung, almeno a vedere le stime della stessa compagnia per il terzo trimestre fiscale del 2016, con un profitto operativo di circa sette miliardi di dollari (+3,6 milioni di dollari sul 2015) e un totale venduto di 44 miliardi di dollari. Bisogna però considerare che le conseguenze dell’affare Note 7 non sono ancora quantificabili nel dettaglio e che si vedranno probabilmente nella prossima trimestrale.