Galaxy S8: cosa sappiamo finora?
Nonostante manchino ancora diverse settimane alla sua presentazione ufficiale, che non avverrà al Mobile World Congress di Barcellona ma a un successivo evento apposito, sono iniziate a emergere in rete le prime indiscrezioni piuttosto affidabili sul Galaxy S8, il prossimo smartphone top di gamma di Samsung che secondo quanto riportato dal Guardian potrebbe arrivare nei negozi il 21 aprile.
Un prodotto importantissimo per Samsung, anche perché dopo la debacle del Note 7, che non ha comunque impedito al colosso coreano di terminare il 2016 con un trimestre estremamente positivo, la voglia di riscatto e di ripetere il grande successo di S7 e S7 Edge è davvero tanta.
Al momento sembra confermata la presenza di due modelli di Galaxy S8 con nomi in codice Dream e Dream 2 e due dimensioni del display comprese tra i 5 e i 6 pollici. Entrambe avranno uno schermo Infinity, che si caratterizzerà per i bordi Edge e per una cornice estremamente limitata nella parte superiore e inferiore, tanto che il sensore per le impronte digitali, affiancato da quello per il riconoscimento dell’iride come sul Note 7, dovrebbe essere spostato sul retro.
A livello hardware è pressoché certa la presenza dello Snapdragon 835 di Qualcomm, sebbene è probabile che Samsung opti ancora per una versione Snapdragon riservata agli USA e al mercato asiatico e per una con processore proprietario Exynos destinata invece all’Europa. Molta curiosità anche per il nuovo assistente virtuale Bixby (che immaginiamo sia ancora un nome in codice), mentre da una foto emersa nei giorni scorsi pare che l’S8 manterrà il jack per le cuffie da 3,5 mm.
Non è però finita qui, visto che l’indiscrezione forse più inattesa e interessante è la presenza di una dock per trasformare il Galaxy S8 in un PC desktop con Android in esecuzione collegandolo a un monitor. In pratica la risposta di Samsung (e di Android) alla modalità Continuum introdotta da Microsoft su alcuni smartphone Lumia con Windows 10 Mobile, sebbene utilizzare Android con mouse e tastiera in modalità PC non sembri proprio il massimo dell’utilità, o per lo meno non come lo è nel caso di Windows 10.