Ho Mobile è il servizio di telefonia cellulare “low cost” lanciato da una costola di Vodafone per rispondere alla concorrenza del nuovo operatore telefonico Iliad. Complessivamente, l’offerta replica le caratteristiche di Iliad, e cioè compende:

  • 30 GB di traffico internet
  • Minuti illimitati
  • SMS illimitati
  • Niente costi aggiuntivi per servizi come avviso o trasferimento di chiamata
  • Possibilità di usare lo smartphone come access point personale wi-fi o via USB (tethering) per collegare pc o altri dispositivi, senza costi aggiuntivi

Il tutto per un euro in più al mese rispetto a Iliad (6,99 euro invece di 5,99), ma con un “plus” che sta spingendo molte piccole aziende e professionisti a passare da contratti business di altri operatori al servizio di Ho Mobile: la garanzia rappresentata dal fatto di utilizzare la stessa, collaudata, rete di accesso di Vodafone. La differenza rispetto ai clienti Vodafone è una limitazione a 60 Mbit di velocità in download e 52 Mbit in upload, che sono comunque “tanta roba” per uno smartphone.

L’incertezza sulla copertura della rete di Iliad, risultata dai primi test buona nelle città ma con qualche lacuna in provincia, può infatti rappresentare un ostacolo per chi deve usare il cellulare per lavoro e deve quindi essere reperibile il più possibile.

Ho Mobile: come ottenere la fattura delle ricariche

Rimane un unico scoglio per aziende e partite IVA: Ho Mobile non permette di fare abbonamenti, business o per consumatori, ed esiste quindi solo in modalità “ricaricabile”. La gestione fiscale dei costi delle ricariche può quindi rappresentare un problema.

Aziende e professionisti si sono ormai rassegnati a dover pagare gli abbonamenti alla telefonia mobile molto più cari rispetto ai consumatori, ottenendo però il vantaggio di poter dedurre più facilmente i costi e scaricare l’IVA, grazie alla possibilità di ottenere una fattura mensile valida a tutti gli effetti per il fisco.

Per i piani ricaricabili non è possibile detrarre l’IVA, e la deduzione dei costi è più complicata (l’acquisto deve produrre uno scontrino in cui è indicato il numero dell’utenza a che è stata ricaricata. Non può essere quindi fatto online, a meno che non si ottenga una ricevuta dettagliata, o con le schede da “grattare”.

Il punto principale è che è necessario dimostrare un collegamento tra l’acquisto di una ricarica e il suo effettivo utilizzo su una linea telefonica che viene usata a scopo lavorativo. Non basta attestare l’acquisto, perché la ricarica può essere fatta su un numero diverso (per esempio il cellulare del figlio del professionista o imprenditore), e non basta l’attestazione dell’avvenuta ricarica della linea di lavoro, perché l’acquisto potrebbe essere stato fatto da altri soggetti.

L’offerta di Ho Mobile è così conveniente che sono in molti a chiedersi se non valga la pena di rinunciare a deduzioni e detrazioni che comunque difficilmente colmerebbero la differenza di prezzo con un piano telefonico business.

Esiste per fortuna una via di mezzo.

È infatti possibile registrarsi per il servizio Ho Mobile indicando la propria partita IVA invece del codice fiscale (e avere quindi una anagrafica di tipo aziendale), ed è possibile ottenere da Ho Mobile la fattura delle ricariche effettuate in un certo periodo.

La procedura purtroppo non è automatica, ed è necessario richiedere manualmente l’emissione di una fattura ogni volta che è necessario, compilando un modulo che può essere richiesto al servizio clienti e inviandolo all’indirizzo emissione-fattura@ho-mobile.it (scarica qui il Modulo richiesta fatturazione ricariche).

Non è necessario fare una richiesta per ogni singola ricarica effettuata: si può quindi richiedere una fattura complessiva del mese o del trimestre, in base al regime IVA della propria attività.

Ho Mobile per chi lavora: il problema è l’estero

Per chi va anche solo occasionalmente all’estero fuori dai confini dell’Unione Europea o deve fare chiamate dall’Italia verso l’estero però, i nuovi gestori Ho Mobile e Iliad non sono sicuramente la scelta giusta, perché al di fuori dalla EU – in cui valgono le stesse tariffe locali (con un limite di 2GB per il traffico dati), si applicano tariffe di roaming standard, dal costo molto salato.

C’è apparentemente un paradosso. Il pdf con le tariffe per il roaming estero di Ho Mobile riporta infatti che le chiamate da un paese europeo all’altro sono incluse nella tariffa dell’offerta, ma quelle effettuate dall’Italia verso paesi EU costano 99 centesimi al minuto.

Le chiamate effettuate dall’Unione Europea verso Svizzera, Turchia, Albania e Principato di Monaco hanno un costo di 0,232 euro al minuto con scatto alla risposta di 0,12 euro (comprende i primi 30 secondi), mentre verso il resto del mondo il costo è di ben 3,00 euro al minuto, con tariffazione anticipata del primo minuto.

La connessione dati dalla Svizzera costa 0,0244 euro al megabyte (24 euro al gigabyte), ma dagli USA, Australia e molti altri paesi il costo è 10 volte tanto (244 euro/GB), in Russia ben 1,5 euro al megabyte (1.500 euro/GB), con un picco di 15 euro al mega (15.000 euro/GB!) non solo in paesi remoti (Antille Olandesi, Groenlandia,
Nepal, Nuova Caledonia, Ruanda e Sudan), ma anche in posti in cui a un italiano può capitare di passare quasi senza accorgersene, come Andorra e Kosovo.

Al momento purtroppo non sono previsti né piani che includano traffico per l’estero, né opzioni che permettano di acquistare a costi sostenibili un pacchetto di dati e minuti per un periodo limitato.