La Commissione europea ha appena posto fine a mesi di controversie legali con la decisione di aggiungere iPadOS di Apple all’elenco dei gatekeeper inserito nel Digital Markets Act (DMA). Da oggi Apple ha quindi sei mesi di tempo per rendere la piattaforma conforme agli standard dei gatekeeper decisi dalla normativa europea.

iOS è già presente nell’elenco dei gatekeeper (insieme a Windows e Android) e ha subito da parte di Apple una serie di modifiche per conformarsi tra cui l’apertura ai browser web e agli app store di terze parti e la possibilità che gli sviluppatori distribuiscano le loro app dal web. Potremmo quindi aspettarci modifiche simili da un futuro iPadOS influenzato dalle regole del DMA.

Uno degli argomenti addotti da Apple contro l’inclusione dell’iPadOS nell’elenco dei gatekeeper è stato il mancato raggiungimento delle soglie di utilizzo (45 milioni di clienti o 10.000 utenti aziendali), ma la Commissione ha affermato che non è così se si guarda all’intero quadro. “Il numero di utenti business di Apple ha superato di undici volte la soglia prevista dal DMA, mentre il numero di utenti finali era prossimo alla soglia e si prevede che aumenterà nel prossimo futuro”, ha dichiarato la Commissione in un comunicato.

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La Commissione ha inoltre osservato che iPadOS meritava il riconoscimento di gatekeeper in quanto bloccava gli utenti nel sistema a causa della tendenza di Cupertino “a disincentivare gli utenti finali dal cambiare ecosistema”.

“La nostra indagine di mercato ha dimostrato che iPadOS costituisce un’importante porta d’accesso su cui molte aziende fanno affidamento per raggiungere i propri clienti”, ha dichiarato il capo della Commissione europea per la concorrenza Margrethe Vestager. “La decisione di oggi garantirà che l’equità e la contendibilità siano preservate anche su questa piattaforma”.

Apple, che nel caso non rendesse iPadOS conforme alle regole del DMA entro sei mesi rischia una multa pari al 10% del suo fatturato annuo globale, ha dichiarato che continuerà a impegnarsi in modo costruttivo con la Commissione europea per conformarsi al DMA”.