Se la stessa IDC alcuni giorni fa stimava un mercato degli smartphone praticamente fermo nel primo trimestre 2016 (solo un +0,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), è sempre IDC a fornire oggi uno sguardo alla app economy, ovvero al mercato che ruota attorno alle applicazioni mobile. In tutto il 2015 sono stati installati quasi 156 miliardi di app per un ricavo complessivo di 34,2 miliardi di dollari, cifra che non tiene però conto della pubblicità. Valori comunque destinati a crescere ulteriormente, tanto che nel 2020 le stime parlano di 210 miliardi di app installate e di 57 miliardi di dollari come giro d’affari.

Insomma, se da un lato il mercato globale degli smartphone dà segni di stagnazione e di saturazione, quello delle app appare molto più in forma e le previsioni per il futuro sono positive. Tra l’altro, da qui al 2020, si assisterà sempre secondo IDC a un tasso di crescita annuale medio di installazioni di app pari al 6,3%, mentre la crescita media in valore si attesterà a poco più del 10%.

Numeri in leggerissimo calo rispetto a quelli fatti segnare negli ultimi anni, ma ciò non sembra preoccupare particolarmente gli analisti, visto che il rallentamento delle installazioni sarà legato anche all’evoluzione tecnologica delle stesse app. Si pensi ad esempio alla volontà di Facebook di inglobare la presentazione di notizie, oppure ai bot in grado di accedere direttamente a servizi online senza obbligare l’utente allo scaricamento di un’app per ogni servizio.

Passando invece ai principali attori in gioco, Apple, con il suo App Store, rappresenta il 58% del valore globale di app mobile, ma solo il 15% se si va a vedere la quantità di installazioni. L’esatto contrario di Android, che potendo contare su una base installata di smartphone molto più ampia, rappresenta con lo store Google Play il 60% delle installazioni e il 36% dei ricavi.