10 cose che ho imparato passando dal Galaxy S20 Ultra all’iPhone SE
È passato molto tempo da quando ho usato per più di qualche minuto uno smartphone con un display da 4,8 pollici e un pulsante Home. Ma da quando ho ricevuto il nuovo iPhone SE, ho tirato fuori la SIM dal costosissimo Galaxy S20 Ultra e sono tornato indietro di quattro anni. Dopo lo shock iniziale (è stato un po’ come passare da un’auto di lusso a uno scooter) ho subito iniziato a imparare alcune cose importanti sulla sfida Android vs iOS. Sapevo che la fotocamera sarebbe stata molto migliore sul Galaxy S20 Ultra e quindi non troverete nessuna sorpresa su questo versante, ma un cambiamento così drastico tra uno smartphone da 1400 euro e uno che parte da 499 euro ha reso ancora più evidenti i punti di forza e le debolezze dei due device.
Le dimensioni non contano davvero
Ho subito pensato che passare da uno smartphone da 6,9’’ a uno da 4,7’’ sarebbe stata una tortura. Mi sbagliavo. Nel mio feed c’erano meno tweet e più scrolling in fase di lettura, ma è stato un compromesso accettabile, anche perché fare tutto con una sola mano è decisamente più comodo. L’iPhone SE mi ha mostrato che non è poi così male passare a uno schermo da meno di 5’’ specialmente a un prezzo così ragionevole. Quando riprendo in mano l’S20 Ultra, mi sembra di usare una padella.
Non sostengo affatto che Samsung tornerà ai tempi del Galaxy S6, ma mi piacerebbe vedere la prossima generazione di Galaxy S optare anche per un modello più piccolo. Si dice che Apple realizzerà un iPhone 12 da 5,4 pollici con un design edge-to-edge, che potrebbe essere perfetto per le persone che vogliono un telefono da usare con una mano senza sacrificare il design moderno o le più recenti tecnologie di visualizzazione.
Le app su Android sono semplicemente inferiori
Le dimensioni potrebbero non avere importanza, ma la velocità ce l’ha eccome. Come faccio con ogni nuovo smartphone, la prima cosa che ho fatto su iPhone SE è stata installare una dozzina di app che uso regolarmente: Slack, Ring, Twitter, Chrome e una manciata di altre. Sebbene queste app siano sostanzialmente uguali su entrambe le piattaforme, l’esperienza utente su iOS è migliore su tutta la linea. Anche se non usate le app di Apple, le app su iOS sono più veloci, i menu sono più smart e la navigazione è più intuitiva su iOS anche con alcune app di Google.
Un display sempre attivo è una necessità nel 2020
Apple non offre un’opzione di visualizzazione sempre attiva per i suoi smartphone con diaplay OLED, quindi non sono rimasto sorpreso dal fatto che l’iPhone SE con schermo LCD non ne abbia una… e devo ammettere che ne ho sentito la mancanza. Non solo quando voglio controllare l’ora nel cuore della notte, ma anche quando sono al lavoro e guardo un attimo lo schermo per vedere se ci sono notifiche (su iPhone scompaiono dopo pochi secondi). Non so perché Apple si rifiuti ancora di avere un always on display sui suoi smartphone, ma l’esperienza di utilizzo ne risente eccome, anche perché l’iPhone SE non ha nemmeno l’opzione tap-to-wake dei modelli con Face ID.
La velocità di Phone SE non dipende solo dal processore
L’iPhone SE sta ricevendo molti elogi per le sue prestazioni. È veloce come l’iPhone 11 Pro e più veloce degli smartphone Android più prestanti, ma la velocità del telefono è qualcosa che va oltre i semplici benchmark. Anche quando non state utilizzando un’app, iOS è più intelligente, più veloce e più intuitivo di Android.
Dovete inserire una password? Basta toccare l’icona della chiave e accedere rapidamente al gestore delle password di vostra scelta. Avete catturato uno screenshot? Dopo averlo modificato o condiviso, riceverete un messaggio che vi chiederà se volete eliminarlo. Volete silenziare l’iPhone? Basta spostare lo switch sul lato sinistro. È vero che potete trovare alcune di queste cose anche sugli smartphone Android, ma nel complesso fanno sembrare l’iPhone una soluzione completa, ottimizzata e “accelerata”.
Le pubblicità sull’App Store sono ingannevoli
Google sarà pure famosa per le fastidiose pubblicità, ma Apple non è affatto estranea al marketing intrusivo e ce ne si accorge quando si cerca un’app sull’App Store. Sia che stiate cercando un’app specifica o una categoria di app, vi verrà mostrato un annuncio posizionato in primo piano nella parte superiore dei risultati di ricerca. Va bene quando state cercando una categoria generica come viaggi o calendari, ma anche quando cercate Ring o Candy Crush, vedrete comunque un annuncio a pagamento per un’app non correlata. Non so quante persone lo tocchino senza pensarci, ma immagino che siano molte. Per un’azienda a cui piace propagandare l’elevata soddisfazione dei clienti, gli annunci dell’App Store possono diventare davvero fastidiosi.
USB-C è superiore in tutto
Il connettore Lightning di Apple potrebbe essere leggermente più piccolo di quello USB-C, ma i vantaggi iniziano e finiscono qui. USB-C è universale, supporta una maggiore potenza erogata e trasferimenti di dati più rapidi e consente il supporto di un display esterno. Apple lo ha già capito inserendo l’USB-C sugli ultimi iPad Pro e dovrebbe compiere questo passo anche con i nuovi iPhone.
Le notifiche di Android non sono affatto male
Rispetto ad iOS le notifiche di Android sono decisamente migliori. Su iPhone SE, il Centro Notifiche è fondamentalmente un buco nero, i badge sono diventati una piaga nella schermata principale e tutto deve essere microgestito per essere di qualsiasi utilità. Android semplifica invece molto l’interazione, la definizione delle priorità e l’attivazione delle notifiche. Anche se riuscite a ricordare di utilizzare il Centro Notifiche di iOS, ci sono molte cose che semplicemente non potete fare. Le notifiche sono una seccatura e una distrazione, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata, ma su Android sono complessivamente più utili e fatte meglio.
Android può scordarsi l’ottimizzazione di iOS
L’iPhone SE potrebbe avere un processore più veloce dell’S20 Ultra, ma il resto dei suoi componenti sono di gran lunga inferiori. Ha solo 3 GB di RAM rispetto ai 12 GB dell’S20 Ultra e la sua batteria è solo da 1.821 mAh, circa un terzo della capacità della batteria da 5.000 mAh dell’S20 Ultra. Ciò dovrebbe significare che quest’ultimo si mangia l’SE a colazione, ma non è così. Certo, ci sono molti meno pixel da spingere sull’iPhone SE, ma come l’S20 Ultra anche l’SE è stato in grado di superare un’intera giornata di utilizzo con pochi problemi.
Sono stato altrettanto colpito dalla sua gestione della memoria. A un certo punto ho contato 60 schermate aperte nello switcher app. Anche quando ne ho aperta una che è rimasta inattiva per giorni, si è avviata rapidamente dallo stesso stato in cui era stata lasciata. Anche l’S20 Ultra ha gestito bene le app aperte, ma l’SE è sorprendentemente altrettanto veloce (a volte quasi di più) con un quarto della RAM.
La schermata principale di iOS è da svecchiare
Quando Apple ha lanciato l’iPhone nel 2007, ha anche introdotto la griglia della schermata principale come luogo per accedere facilmente alle app. Quasi 15 anni dopo, ciò non è cambiato e non è certo una bella cosa. Apple tra l’altro non fornisce ancora un modo semplice per ordinare le app o posizionarle al di fuori della griglia. Su Android invece potete ordinare le app e disporle come preferite nella schermata principale.