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Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
Arriveranno in Italia il 28 aprile (o il 20 se li prenotate su Amazon.it) al prezzo rispettivamente di 829 e 929 euro. Stiamo parlando dei Galaxy S8 e S8+ che Samsung ha svelato ieri in un evento newyorkese dopo che, nei giorni scorsi, diversi leak avevano svelato praticamente tutto quello che c’era da sapere (o quasi).
Due smartphone molto interessanti con i quali Samsung vuole far dimenticare la brutta figura fatta con il Galaxy Note 7 puntando soprattutto su design e funzionalità innovative. A differenziare i due modelli sono praticamente solo la diagonale del display con entrambi i bordi curvi (5,8’’ e 6’2’’), le dimensioni e la batteria (3000 e 3500 mAh), ma per il resto le specifiche hardware e le feature sono le stesse.
Partendo proprio dal display, troviamo un Super AMOLED con risoluzione di 2960×1440 pixel e aspect-ratio in 18.5/9, che rende entrambi i modelli più stretti e allungati rispetto all’accoppiata S7/S7 Edge dello scorso anno. Il display occupa inoltre quasi tutta la parte frontale, lasciando davvero poco spazio alle cornici.
Il lettore di impronte digitali, prima integrato nel tasto Home, è stato spostato alla destra della fotocamera posteriore, mentre sul lato sinistro troviamo il pulsante per attivare il nuovo assistente personale Bixby. A differenza degli USA, dove Samsung ha optato per lo Snapdragon 835, in Europa e in altri mercati i due modelli saranno equipaggiati con il nuovo SoC proprietario Exynos 8895 (quattro a 2.3GHz e quattro a 1.7GHz), 4 GB di RAM e 64 GB di storage espandibili con schede microSD.
Per la prima volta su un Galaxy scompare il tasto fisico Home in favore di uno software che restituisce un feedback tattile simile a quello impiegato da Apple su iPhone 7 e 7 Plus.
Non mancano poi lo scanner per il riconoscimento dell’iride (novità introdotta con il Note 7) e quello facciale, la porta USB Type-C, il jack audio da 3,5 millimetri e altoparlanti stereo, mentre a livello di connettività troviamo Wi-Fi 802.11ac, Bluetooth 5.0, GPS, NFC e LTE Cat 16 con supporto a velocità fino a 1 Gbps.
Il comparto imaging è affidato a un modulo posteriore da 12 megapixel con apertura f/1.7, autofocus Dual Pixel e laser, stabilizzazione ottica e supporto per la registrazione 4K, mentre quello frontale ha una risoluzione di 8 Megapixel pur mantenendo l’apertura f/1.7 e l’autofocus.
Non mancano infine la certificazione IP68 per la resistenza all’acqua e il corpo è un mix elegantissimo di vetro e alluminio. I due smartphone arriveranno sul mercato con già a bordo Android 7.0 Nougat e nella confezione saranno compresi gli auricolari in-ear del valore di 99 euro che AKG ha realizzato appositamente per Samsung. Confermata infine anche la disponibilità della dock Dex per collegare lo smartphone a un monitor esterno e passare così a un vero e proprio ambiente desktop con Android.
Huawei P10: recensione del modello di punta Huawei per il 2017
Il Huawei P10 è velocissimo, ha un design accattivante e una fotocamera dalle prestazioni davvero interessanti. Ma ha un neo che può essere penalizzante...
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Huawei aveva presentato il suo smartphone di punta P10 al Mobile World Congress 2017, mettendo l’enfasi sul design e sulle doti della fotocamera, specialmente se usata per i ritratti. Per le sue specifiche hardware che lo pongono al vertice della gamma, lo Huawei P10 ha un prezzo tutto sommato contenuto, se paragonato ai modelli di punta di LG e Apple. Costa infatti 679 euro, contro i 749 dell’LG G6 e i 799 dell’iPhone 7, in entrambi i casi però con metà della memoria flash (32 GB contro i 64 del P10).
Huawei P10: Design e materiali
Huawei si è costruita una certa reputazione per l’offerta di design e materiali di buon livello nei suoi smartphone, e il P10 prosegue la tradizione. Caratterizzato da un design raffinato che ricorda il Huawei P9, ha però subìto alcune sottili modifiche al design che lo distinguono dalla massa, seguendo una filosofia di design del “minimalismo organico”.
Tutto è un po’ più “ordinato” sul P10: i bordi curvi ma leggermente allungati dello smartphone gli conferiscono un look distintivo, mantenendolo però comodo da tenere in mano, aspetto di importanza vitale per uno smartphone da 5,1 pollici, e offrendo una presa ferma e sicura.
È anche considerevolmente più piccolo di altri smartphone con schermo da 5.1 pollici sul mercato: misura infatti 145,3 x 69,3 x 7 mm e ha un peso di soli 145 g.
Il cambiamento più evidente, rispetto al Huawei P9 è il numero impressionante di varianti di colore disponibili. Huawei ha voluto offrire ai consumatori qualcosa in più delle tradizionali varianti nero e argento, e ha lavorato al fianco di Pantone per offrire il Huawei P10 in colori vivaci e accattivanti, come dei toni di verde e blu molto sgargianti.
Oltre ai colori, Huawei ha introdotto anche una nuova finitura: il taglio “iper-diamante”, disponibili sulle opzioni di colore oro e blu. Una una finitura diversa da quella satinata standard, e crea piccole creste lungo la lunghezza della parte posteriore del P10. Un dettaglio al momento unico tra i top di gamma, che è molto piacevole al tocco, offre una buona presa e secondo Huawei limita macchie e impronte digitali.
Huawei ha anche spostato lo scanner di impronte digitali dalla parte posteriore del dispositivo, ma nel farlo ha anche impedito la capacità di scattare facilmente selfie senza la necessità di toccare goffamente lo schermo, ma c’è un ragionamento che sta dietro a questa mossa e lo vedremo più avanti. Ciò che è interessante è che lo scanner è costruito direttamente nello schermo, senza linee di giunzione o rilievi.
Huawei P10: caratteristiche tecniche
Il P10 di Huawei ha un display IPS da 5,1 pollici con risoluzione Full HD (1920×1080 pixel). Il modello P10 Plus ha invece schermo da 5,5 pollici con risoluzione di 2560 x 1440 pixel. Per via dei bordi sottili e del design intelligente di Huawei, il telefono non è eccessivamente ingombrante ed è relativamente facile da usare con una sola mano. Come con la maggior parte dei display Huawei, ha colori molto brillanti, anche se forse non così tanto come i modelli precedenti.
Le parti interne dello smartphone sono quasi identiche a quella del Huawei Mate 9, che è stato rilasciato nel novembre 2016. Proprio come il Mate 9, il Huawei P10 utilizza l’ultimo processore Kirin 960 octa-core da 2,4 GHz, abbinato a una GPU Mali G71, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria flash. Il P10 Plus ha invece ben 6 GB di RAM e storage da 128 GB. Naturalmente, come con tutti i dispositivi Huawei, il P10 dispone anche di uno slot per schede microSD che consentono di espandere l’archiviazione fino a 256 GB.
L’uso di un’architettura che ha ormai qualche mese non deve però far pensare a una soluzione di ripiego: come già il Mate 9, il P10 ha una potenza stupefacente: è velocissimo e non c’è alcun ritardo in nessun tipo di operazione. Nonostante le prestazioni al top, purtroppo, il P10 non è compatibile con DayDream. Questa non è l’unica area in cui il P10 è carente: a differenza di altri smartphone di punta, l’ultimo nato di Huawei non offre alcun tipo di resistenza all’acqua.
Potrebbe non essere un problema enorme per alcuni, ma quando ci sono concorrenti del calibro di iPhone 7 e Samsung Galaxy S7 che offrono almeno 30 minuti di protezione se immersi in un massimo di 1 metro d’acqua, è strano che Huawei non abbia cercato di scontrarsi anche su quel piano.
La durata della batteria è un altro settore in cui, purtroppo, il P10 Huawei non è riuscito a essere all’altezza delle aspettative. Nonostante la batteria da 3.200 mAh sia più grande della media per uno smartphone da 5 pollici, non siamo ancora riusciti a usare lo smartphone per un giorno intero con una singola carica. A titolo di esempio, dopo due ore e mezzo di utilizzo (messaggistica, ascolto di musica e uso dei social media), la batteria è scesa dal 100 al 64 per cento. Sebbene questi dati siano migliori rispetto agli smartphone Huawei precedenti, c’è ancora molta strada da fare prima di poter essere indipendenti dalla ricarica per una giornata di lavoro media.
Huawei P10 e P10 Plus a confronto
La buona notizia è che grazie alla tecnologia di ricarica rapida, lo Huawei P10 si riprende incredibilmente in fretta, passando da “morto” al 30 per cento di carica in poco più di 10 minuti. Una ricarica completa richiede un po’ di più, ma è notevolmente più veloce rispetto a molti concorrenti, come l’iPhone 7 Plus con la sua batteria da 2.900 mAh.
Il problema è che è necessario utilizzare non il cavo in dotazione, ma anche l’adattatore, perché la tecnologia di ricarica rapida è integrata nel caricatore e non nel telefono stesso.
Huawei P10: Prestazioni e benchmark
In termini di prestazioni, pensiamo che il Huawei P10 sia abbastanza impressionante. Abbiamo avuto lo smartphone per un po’ di tempo e possiamo dire senza ombra di dubbio che è molto più veloce rispetto al P9 dello scorso anno. Tutto è immediato, dagli spostamenti tra i menu allo switch tra applicazioni, e anche l’apertura dell’app per la fotocamera è istantanea. Persino durante l’uso di giochi molto esigenti in termini di prestazioni, non abbiamo mai visto alcun tipo di ritardo.
Con il benchmark Geekbench 4, che mette alla prova le prestazioni della CPU dello smartphone, lo Huawei P10 ha ottenuto un punteggio single-core di 1.926, e un punteggio multi-core di 5.513. Questo presenta enormi miglioramenti rispetto al P9 dello scorso anno, che ha ottenuto punteggi di 1.726 e 4.710, rispettivamente. Questi punteggi sono superiori a quelli di OnePlus 3T, Google Pixel e anche di LG G6, anche se non sono sufficienti a battere l’iPhone 7.
Abbiamo poi eseguito il benchmark GFXBench, che è diviso in quattro sequenze, ciascuna con risoluzione, texture ed effetti particellari variabili, per testare le prestazioni grafica dello smartphone. Ci concentreremo sui test T-Rex (in basso) e Car Chase (più alto) qui, ma è possibile vedere una ripartizione completa dei risultati nell’infografica qui sotto.
Il Huawei P10 è riuscito a raggiungere i 53 fps in T-Rex, e 12 fps in Car Chase. Sebbene i risultati siano migliori rispetto allo Huawei P9, il P10 non è abbastanza potente per battere molti dei suoi rivali, venendo superato da OnePlus 3T, Google Pixel e iPhone 7.
Infine, abbiamo eseguito il benchmark JetStream, che serve a testare la velocità e le prestazioni del browser dello smartphone. Nel caso del P10, il browser predefinito è Google Chrome. Come in altri test, il P10 ha ottenuto buoni risultati rispetto ad altri smartphone, con un punteggio di 58,2, ma non si avvicina neanche lontanamente all’iPhone 7, che raggiunge l’incredibile punteggio di 160,2.
Potete vedere di seguito il dettaglio completo dei nostri risultati dei benchmark rispetto ad altri smartphone di punta (usate le frecce per spostarvi tra i vari grafici).