iPhone 11: la vera rivoluzione non sono le fotocamere, ma il chip U1

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Apple ha ambizioni altissime per il suo nuovo chip U1 ultra-wideband, che è più del semplice monitoraggio dei tag e dello scambio di file tramite AirDrop. Molto di più.

La scorsa settimana Apple ha presentato i nuovi iPhone e tutto (o quasi) è girato intorno alle fotocamere. Ma non importa quanto siano avanzati gli obiettivi Apple, l’elettronica delle fotocamere e l’intelligenza artificiale della fotografia computazionale. Questa dopotutto è ancora un’evoluzione di ciò che tutti già fanno: scattare selfie e video di gatti.

Apple non ha nemmeno menzionato la vera rivoluzione portata dai nuovi melafonini. IPhone 11 e iPhone 11 Pro conterranno un chip progettato da Apple chiamato U1. Il chip U1 consente il posizionamento ultra-wideband (UWB), il che significa che è progettato per individuare le posizioni degli oggetti vicini.

L’ultra-wideband era chiamata in precedenza radio a impulsi. È stata usata per anni in applicazioni militari e mediche, ma la UWB è particolarmente adatta ai sistemi di localizzazione in tempo reale (RTLS), che è ciò per cui Apple utilizzerà questo nuovo chip. Cupertino è notoriamente in ritardo nell’introduzione di nuove tecnologie. Ad esempio, i nuovi iPhone non supportano nemmeno il 5G, anche se i concorrenti cinesi e coreani di Apple offrono già smartphone 5G.

Eppure l’iPhone è il primo e unico smartphone che supporta la UWB. Apple è così avanti che proprio il mese scorso Engadget scriveva in un articolo che questa tecnologia era ancora ben lontana dall’uso da parte dei consumatori. Si scopre invece che solo dopo poche settimane è già realtà grazie ad Apple.

La leadership di Apple nella UWB ricorda il lancio aggressivo dell’azienda del Bluetooth 4.0 alcuni anni fa. Il passaggio da Bluetooth 3.x a 4.0 è stato un passo da gigante e per mesi Apple è stata l’unica grande azienda a supportarlo. L’iPhone 4S è stato infatti il primo smartphone importante a supportare Bluetooth 4.0 e l’iPad è stato il primo tablet a fare lo stesso.

Curiosità sulla tecnologia UWB

UWB è in grado di individuare le posizioni degli oggetti con una precisione di 30 cm, passando facilmente attraverso i muri ma senza interferire con il Wi-Fi. Può trasferire dati fino a 8 Mbps e ciò la rende molto più veloce del Bluetooth. UWB utilizza inoltre il “tempo di volo” per individuare la posizione (misurare il tempo del segnale per misurare la distanza), consentendo di sapere non solo in quale direzione si trova un oggetto, ma anche quanto lontano.

L’UWB attraversa in sicurezza i corpi umani e l’approccio time-to-flight è molto più accurato per le misurazioni della distanza. Le tecnologie UWB sostituiranno probabilmente la maggior parte degli usi del Bluetooth LE e persino del RFID. L’RFID, come il Bluetooth LE, è economico, onnipresente e già implementato. Ma la tecnologia UWB è molto più precisa ed è compatibile con ambienti in cui vengono utilizzati altri standard wireless, soprattutto negli ospedali, dove non si desidera interferire con i dispositivi medici.

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Apple sta costruendo un mostro a banda ultra larga

Apple chiama il suo chip U1 “GPS da salotto”. U1 consente di inviare tramite AirDrop un file in una direzione specifica, aumentando leggermente la praticità. In effetti, questa è ad oggi l’unica funzionalità che Apple ha annunciato per il chip U1 (funzionalità che dovrebbe essere implementata con iOS 13.1 il 30 settembre). Ed è molto semplice nella sua implementazione: basta puntare il vostro iPhone verso la persona a cui volete inviare il file con AirDrop e il dispositivo di quella persona apparirà per primo nell’elenco.

Questo però è solo l’inizio di ciò che Apple sta pianificando. Voci di corridoio, rumor e congetture suggeriscono che Apple stia lavorando a un sistema per trovare qualsiasi cosa taggandola con piccoli oggetti rotondi che la stessa Apple dovrebbe vendere in futuro. Questo prodotto Apple Tags è internamente codificato con il codice B389. In questo senso già conosciamo Tile, prodotto che utilizza un tag Bluetooth posizionato su chiavi o portafoglio in modo che quando perdete uno di questi oggetti potete utilizzare l’app Tile per ritrovarlo.

Poiché la versione di Apple userebbe la tecnologia UWB, dovrebbe essere molto meglio di Tile. Gli elementi contrassegnati potrebbero essere visualizzati in un’app, denominata Trova i miei, insieme ad altri dispositivi Apple, nonché ai vostri amici, che sono attualmente monitorati in app separate. Altre speculazioni suggeriscono un’interfaccia di realtà aumentata (AR), in modo da poter muovere l’iPhone all’interno della stanza e un palloncino rosso o arancione virtuale mostra la posizione dell’oggetto perso. Ci aspettiamo che Apple fornisca accesso agli sviluppatori di terze parti entro un anno o due alla funzionalità U1, che sarà una killer feature per i giochi e le app di realtà aumentata.

Apple ha quasi certamente grandi progetti per UBW e il chip U1. Ricordate iBeacon? È il sistema di proximity marketing di Apple (lanciato nel 2013) per negozi, locali pubblici e altre applicazioni. L’idea alla base di iBeacon è quella di installare sensori di posizione in tutto il luogo scelto, in modo che qualcuno con un iPhone o un altro dispositivo possa localizzare oggetti con consapevolezza dello spazio che lo circonda.

All’inizio di quest’anno, un brevetto europeo di Apple ha rivelato una versione UWB di iBeacon chiamata Node Anchors. Gli iBeacon di Apple sono attualmente basati su Bluetooth LE. È però un metodo poco preciso, perché le letture della distanza possono essere facilmente male interpretate da qualcuno che si frappone tra noi e l’oggetto che stiamo cercando. La versione UWB di iBeacon dovrebbe essere decisamente migliore e più accurata.

Alcune case automobilistiche utilizzano già la tecnologia UWB per il telecomando senza fili delle auto, che è più sicuro di altre tecnologie. È facile immaginare Apple che convince le case automobilistiche a supportare il chip U1 per lo sblocco sicuro delle auto con un iPhone.

Quattro anni fa Apple ha poi rilasciato l’app Indoor Survey progettata per consentire ai proprietari di attività di mappare le posizioni interne in base alla potenza dei segnali Wi-Fi e Bluetooth. L’idea era di migliorare le app dei negozi e dei locali che utilizzavano le tecnologie iBeacons e desideravano offrire servizi di navigazione interna.

Apple, quasi tra l’indifferenza generale, ha aggiornato Indoor Survey poche settimane fa con un design completamente nuovo, procedure guidate di coaching, una nuova funzione Note per commentare vari punti sulla mappa e un supporto completamente nuovo per il formato di dati di mappatura degli interni (IMDF). Ecco perché siamo convinti che il chip U1 di Apple e i servizi UWB introdurranno un nuovo mondo di tagging degli articoli, giochi AR, applicazioni automobilistiche, mappatura dei luoghi al chiuso ad alta definizione e molto altro.

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Smartphone: spedizioni in calo nel 2019, ma il 5G salverà il 2020

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Secondo nuove stime di IDC, le sfide per il mercato degli smartphone continueranno per tutto il 2019, ma il 5G e i mercati emergenti riporteranno la crescita nel 2020.

Un nuovo report di IDC mostra segni di ripresa del mercato dei dispositivi mobile nella seconda metà del 2019 e fino al 2020, quando le spedizioni di smartphone torneranno in territorio positivo. Secondo IDC infatti i volumi delle spedizioni saranno quasi piatti (-0,4%) nella seconda metà del 2019 e, rispetto al 2018, l’intero 2019 vedrà un calo del 2,2% (si tratta del terzo anno consecutivo di contrazione globale). Nel 2020 però le spedizioni sono date in crescita dell’1,6%.

“Il mercato globale degli smartphone e le relative filiere rimangono incerti, in gran parte a causa delle fluttuazioni dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina che rendono la pianificazione futura ancora più impegnativa del normale” ha affermato Sangeetika Srivastava, senior analyst di ricerca del Worldwide Mobile Device Tracker di IDC. “I consumatori continuano a tenersi i propri dispositivi per periodi più lunghi, rendendo difficili le vendite sia per i fornitori che per i canali. Tuttavia, le aspettative di promozioni e offerte aggressive nella seconda metà del 2019 dovrebbero riportare il mercato verso una rinnovata crescita”.

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Mentre l’incertezza economica globale mescolata a costanti minacce commerciali/tariffarie continua a dominare i titoli dei giornali, è arrivato un raggio di speranza per il mondo degli smartphone sotto forma di 5G. Le distribuzioni commerciali sono iniziate in diversi Paesi e mentre il 2019 è nella migliore delle ipotesi un anno introduttivo, il 2020 sembra essere l’anno in cui il 5G inizierà davvero a crescere. IDC prevede che nel 2020 le spedizioni di smartphone 5G raggiungeranno l’8,9% del totale, pari a 123,5 milioni di dispositivi spediti. Si prevede inoltre che entro il 2023 questa tipologia di device raggiungerà il 28,1% delle spedizioni mondiali di smartphone.

“Non pensiamo che il 5G sarà il salvatore degli smartphone, ma lo vediamo come un’evoluzione critica nella tecnologia mobile. Ci aspettiamo che la rampa del 5G sugli smartphone sia più “sottile” di quanto visto con il 4G, ma ciò è dovuto principalmente al fatto che oggi ci troviamo in un mercato molto diverso. La differenza più grande è il livello di penetrazione in cui siamo attualmente rispetto al 2010/2011, in particolare in Cina, negli Stati Uniti e in Europa occidentale. Il più grande cambiamento nelle nostre ipotesi di previsione del 5G è che abbiamo abbassato i prezzi di vendita medi (ASP), in particolare in Cina. Prevediamo inoltre che una vasta gamma di smartphone 5G sub-6GHz con prezzi di fascia media entrerà nel mercato all’inizio del 2020, se non prima” ha affermato Ryan Reith, vicepresidente del programma Worldwide Mobile Device Tracker di IDC.

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Passando ai sistemi operativi, la quota di smartphone Android aumenterà all’87,0% nel 2019 dall’85,1% nel 2018. Si prevede inoltre che i volumi cresceranno a un tasso di crescita annuale composto a cinque anni (CAGR) dell’1,7%, con spedizioni pari a 1,3 miliardi di dispositivi nel 2023. Si stima anche che il prezzo medio di uno smartphone Android crescerà del 3,2% nel 2019 a 263 dollari, rispetto ai 254 dollari nel 2018, con una spinta data dai nuovi dispositivi che diventano disponibili da qui a fine anno.

Per iOS invece il 2019 rimarrà un anno difficile, con volumi di iPhone che dovrebbero scendere a 177,9 milioni in calo del 14,8% su base annua, principalmente a causa della maturità del mercato e della mancanza di dispositivi 5G. Tuttavia, è molto probabile che Apple proporrà i propri melafonini con 5G più avanti nel 2020. Ciò aumenterà leggermente i volumi di iOS, in quanto Apple avrà un vantaggio rispetto ad altri fornitori grazie a una migliore comprensione delle condizioni del mercato 5G per un lancio meglio pianificato.

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