Secondo quanto riportato da Business Insider, Apple ha assunto 1000 ingegneri e avrebbe affidato loro un progetto sperimentale sulla realtà aumentata, scegliendo come base operativa Israele. Scelta con un senso visto che ultimamente Cupertino ha acquisito proprio due aziende israeliane (Primesense e Realface) specializzate in tecnologie per il riconoscimento facciale.

Tra l’altro l’interesse di Tim Cook verso la realtà aumentata, definita più volte come più interessante di quella virtuale, non è certo una novità e secondo UBS Research il progetto top secret al quale Apple sta lavorando in Israele potrebbe trovare posto già nel prossimo iPhone 8, o quello che sarà il nome del melafonino del 2017.

Realtà aumentata

Si parla già di una fotocamera con funzionalità di riconoscimento facciale tramite infrarossi e di un sensore 3D per mappare lo spazio circostante, un po’ come nello smartphone Lenovo Phab 2 Pro con la piattaforma Project Tango di Google.

Secondo inoltre il noto analista Ming-Chi Kuo di KGI Securities, esperto proprio di “cose Apple”, le tecnologie in mano a Cupertino sono anni luce davanti ad Android in termini di algoritmi 3D, che renderanno i sensori 3D avanzati una caratteristica unica degli iPhone per almeno un paio di anni.

Insomma, molti indizi sembrano puntare alla realtà aumentata e al tracciamento 3D dell’ambiente come possibili feature a bordo del prossimo iPhone, anche se altri analisti sostengono che sia ancora presto per Apple lanciarsi in un mercato ancora molto di nicchia, dove per ora solo i videogiochi (si pensi solo al clamoroso successo di Pokémon GO) hanno sdoganato la realtà aumentata presso il grande pubblico.