Gartner: il 5G tra implementazione, IoT ed edge computing
Secondo un nuovo sondaggio di Gartner il 66% percento delle organizzazioni a livello globale ha in programma di implementare il 5G entro il 2020. Le aziende coinvolte nel report si aspettano inoltre che le reti di nuova generazione verranno utilizzate principalmente per video e comunicazioni in ambito Internet of Things (IoT), con l’efficienza operativa vista come un fattore chiave.
“In termini di adozione del 5G le organizzazioni end-user hanno esigenze e aspettative chiare per i casi di utilizzo dekke reti di nuova generazione” ha affermato Sylvain Fabre, direttore di ricerca di Gartner. “Tuttavia, uno dei principali problemi che devono affrontare gli utenti è la mancanza di preparazione dei fornitori di servizi di comunicazione (CSP). Le loro reti 5G non sono disponibili o sufficienti per le esigenze delle organizzazioni”.
Per sfruttare appieno il 5G, è necessaria una nuova topologia di rete, compresi nuovi elementi come edge computing, slicing di reti core e densificazione di reti radio. “Nel breve-medio termine le organizzazioni che desiderano sfruttare il 5G per casi d’uso quali comunicazioni IoT, video, controllo e automazione, accesso wireless fisso e analisi avanzata ad alte prestazioni non possono fare affidamento sull’infrastruttura pubblica 5G”, ha aggiunto Fabre.
Casi di utilizzo principali per 5G
Le comunicazioni IoT rimangono il caso d’uso target più popolare per il 5G, con il 59% delle organizzazioni intervistate che prevede che le reti di nuova generazione saranno ampiamente utilizzate per questo scopo. Il seguente caso d’uso più popolare è il video, scelto dal 53% degli intervistati.
“La percentuale relativa alle comunicazioni IoT è sorprendente, dato che altre alternative comprovate ed economicamente vantaggiose, come Narrowband IoT over 4G e soluzioni a bassa potenza a largo raggio, esistono già per la connettività IoT wireless”, ha affermato sempre Fabre. “Tuttavia, il 5G è posizionato in modo univoco per fornire un’alta densità di endpoint connessi, visto che si parla di 1 milione di sensori per chilometro quadrato.”
“Inoltre, il 5G si adatta potenzialmente ad altre sottocategorie di IoT che richiedono una latenza molto bassa. Per quanto riguarda i video, i casi d’uso saranno diversi. Dall’analisi del video alla collaborazione, la velocità di 5G e la bassa latenza saranno elementi fondamentali per supportare contenuti video in 4K e 8K”, ha aggiunto Fabre.
Stato della distribuzione 5G
Gartner prevede che entro il 2022 la metà dei CSP che hanno completato le distribuzioni commerciali 5G non riuscirà a monetizzare gli investimenti infrastrutturali della tecnologia di back-end, a causa di sistemi che non soddisfano pienamente i requisiti del caso d’uso 5G. “La maggior parte dei CSP realizzerà un’infrastruttura 5G completa end-to-end sulle loro reti pubbliche durante il periodo di tempo compreso tra il 2025 e il 2030”.
Fabre ha aggiunto che ciò è dovuto al fatto che i piani delle reti pubbliche 5G dei CSP variano in modo significativo in termini di tempistica e portata. I CSP si concentreranno inizialmente sui servizi a banda larga per i consumatori, che potrebbero ritardare gli investimenti in edge computing e core slicing, che sono molto più rilevanti e preziosi per i progetti 5G.
Gartner consiglia che, per soddisfare le esigenze delle aziende, i responsabili dei prodotti tecnologici che pianificano le soluzioni di infrastruttura 5G dovrebbero concentrarsi sulle reti 5G che offrono non solo la radio 5G ma anche l’infrastruttura e i servizi di slicing e edge computing per le reti private. I CSP da soli potrebbero quindi non soddisfare pienamente le richieste a breve termine di organizzazioni che desiderano implementare rapidamente il 5G.
“Le reti private per le imprese rappresenteranno l’opzione più diretta per le aziende che desiderano beneficiare delle funzionalità di 5G nelle fasi iniziali”, conclude Fabre. “Queste reti possono essere offerte non solo dai CSP ma anche direttamente dai fornitori di infrastrutture e non solo dai tradizionali grandi fornitori di infrastrutture, ma anche da fornitori con background cloud e software”.