Retail e business nell’era digitale: i quattro comandamenti

Centralità del cliente, integrazione dell’intera catena del valore e interazioni personalizzate tra gli aspetti principali per eccellere oggi nel retail.

La ricerca Total Retail Survey 2017, svolta da SAP Hybris assieme a PwC, mette in luce come solo il 50% dei clienti intervistati (24.000 in 29 Paesi, tra cui l’Italia) ritenga di ricevere un’esperienza di acquisto multicanale coerente e di qualità dai propri retailer preferiti. Colmare il divario tra servizi offerti e aspettative dei consumatori sembra essere la nuova importante sfida del commercio online e non, anche perché sono cambiate notevolmente tutte le regole e le modalità su come si vende e su come i clienti si possono conquistare e fidelizzare.

La richiesta dei nuovi consumatori digitali è di poter usufruire di un’esperienza d’acquisto omogenea e omnicanale. I retailer sono consapevoli delle necessità di fare maturare le proprie capacità tecnologiche per andare incontro a questi bisogni, ma pochi hanno già messo in atto dei piani realmente strategici.

Le aziende non possono prescindere da una trasformazione interna dell’organizzazione con l’implementazione di tecnologie lungo tutta la catena del valore se vogliono rimanere competitive e garantire una customer experience totalmente integrata. Per rispondere a queste nuove sfide, SAP Hybris presenta i “4 comandamenti” per fare business nell’era digitale.

Creare un’organizzazione veramente centrata sul cliente

Viviamo in un’era “clientecentrica”. Ciò non significa fare investimenti tattici nell’online e nella presenza digitale, ma investire seriamente in un modello operativo centrato sul cliente. Per farlo è necessaria una piattaforma tecnologica integrata che permetta di ridisegnare il modello di business del retail e ponga il cliente al centro della pianificazione e dell’esecuzione.

Integrare l’intera catena del valore

I retailer devono integrare tutti i punti di contatto col cliente dal punto vendita fisico all’online e al mobile. Alla base devono esserci sistemi, processi e modelli di dati integrati lungo tutto la catena, dai POS alla gestione degli ordini, dall’assistenza al cliente ai dati per garantire che tutte le interazioni con il cliente siano personalizzate e rilevanti su tutti i canali.

Rendere disponibili offerte e interazioni personalizzate

E’ assolutamente fondamentale offrire interazioni personalizzate sulla base degli insight e rendere l’offerta offerta rilevante per il singolo consumatore in base ai suoi interessi, ai bisogni e alle transazioni avvenute sui diversi canali. Trasformare le interazioni in una relazione bidirezionale, supportata da programmi fedeltà che indirizzino i bisogni del singolo cliente, è essenziale. Non solo online ma anche in negozio, usando tecnologie digitali che permettono allo staff di offrire un’uguale esperienza su tutti i canali.

Integrare e ottimizzare la tecnologia per il retail

E’ impossibile soddisfare i bisogni di clienti sempre connessi senza le giuste tecnologie. Nell’era digitale ciò significa ottimizzazione dei sistemi per il retail e investimenti in funzionalità differenzianti come l’integrazione dei dati. Tuttavia, perché la crescita sia possibile, è necessario considerare tutta la catena del valore, dalla previsione della domanda alla pianificazione, dallo sviluppo prodotti al merchandising e all’ottimizzazione della supply chain, che è alla base della fedeltà del cliente e dell’engagement digitale.

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Retail: la digitalizzazione è ancora insufficiente

Secondo un report di Capgemini sulla condizione del retail i consumatori sono sempre più scontenti dell'esperienza di shopping nei negozi fisici.

I consumatori si sentono sempre più frustrati dalle esperienze di shopping retail all’interno di negozi che offrono ben poco della comodità delle loro controparti online, tanto che quattro acquirenti su dieci dichiarano che fare acquisti in un negozio è un’attività noiosa e che un terzo preferirebbe piuttosto restare a casa a lavare i piatti.

È solo uno dei risultati emersi dal report Making the Digital Connection: Why Physical Retail Stores Need a Reboot pubblicato nei giorni scorsi dal Digital Transformation Institute di Capgemini. Lo studio è stato realizzato intervistando 6.000 consumatori e 500 executive del settore retail in nove Paesi (Stati Uniti, Cina, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svezia) e sottolinea un crescente divario tra retailer e consumatori in merito all’importanza dei negozi fisici.

Se infatti l’81% degli executive del settore considera importante il punto vendita, meno di metà dei consumatori (45%) condivide la stessa opinione. I consumatori si dichiarano delusi dalle esperienze di acquisto effettuate di persona, che non solo non sono riuscite a mantenere il passo con gli sviluppi dello shopping online, ma che sono anche scollegate dai negozi online.

L’insoddisfazione è maggiore in Svezia e Spagna (dove rispettivamente il 54% e il 49% affermano che fare acquisti nei negozi fisici è un’attività noiosa) e minore in Cina e negli Stati Uniti (29% e 31% rispettivamente), mentre in Italia questo dato si attesta al 42%.

retail

I retailer sono coscienti dell’importanza della digitalizzazione all’interno del punto vendita, che non a caso rappresenta una priorità aziendale secondo la maggioranza degli executive intervistati (78%). Gli investimenti tecnologici su questo versante sono però limitati e lo stesso dicasi per le capacità del personale in negozio.

Il 40% degli executive afferma di essere ancora impegnato a implementare le basi tecnologiche, come il WiFi in-store (con un incoraggiante 24% se si considera l’Italia), mentre una proporzione simile lamenta il fatto che i responsabili di negozio non promuovano le iniziative digitali presenti nei punti vendita.

Fatto significativo, il 43%, che in Italia scende al 32%, si dice impossibilitato a misurare il ROI delle iniziative digitali in-store nonostante l’elevato utilizzo. Nel complesso, solo il 18% degli executive interpellati ha implementato iniziative digitali su scala da cui sta ottenendo vantaggi importanti.

“Gli acquirenti sono sempre più lontani dall’esperienza in-store, ed è facile capire perché. La maggior parte dei negozi fisici infatti rimane testardamente ‘offline’, incapace di offrire la velocità, la flessibilità e la facilità d’uso che i consumatori si aspettano dai siti web. Questo report chiarisce che la vera domanda che i retailer debbono porsi non è tanto se possano permettersi di trasformare l’esperienza in-store, quanto piuttosto se possano permettersi di non farlo” ha dichiarato Emiliano Rantucci, Vice President e Responsabile Consumer Products & Retail di Capgemini Italia.

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