Apple Car e progetto Titan: svolta in vista per Cupertino?

apple car e project titan
A quanto pare Apple non ha rinunciato a entrare nel mercato dell’automotive, anche se continua a rimanere l’incertezza su cosa ci sia davvero dietro Apple Car e progetto Titan.

L’ultima volta che abbiamo parlato di Apple Car e progetto Titan sembrava proprio che Cupertino avesse rinunciato a entrare nel settore dell’automotive tra dipendenti lasciati a casa o spostati su altri progetti, incertezza su che strada prendere (un’auto vera e propria o solo un sistema software?) e il rischio, mai nascosto, di andare a competere in un mercato del tutto sconosciuto ad Apple.

A fine novembre però dal quartier generale di Apple è partita una richiesta formale all’ente per la sicurezza stradale USA (NHTSA) per sviluppare una vettura in grado di guidarsi da sola. Richiesta incentrata soprattutto sull’ottenimento di una corretta competizione da parte di tutti i produttori coinvolti in questo settore (soprattutto Tesla e General Motors).

Non bastasse questa mossa a sorpresa, che indica come Cupertino non si stia affatto allontanando dal mercato automobilistico, ecco che giungono in questi giorni alcune nuove informazioni dal Financial Times, secondo le quali Apple sta effettivamente lavorando a un sistema autonomo per trasformare il futuro del sistema dei trasporti legato essenzialmente a nuovi standard di sicurezza, che potranno prevenire i milioni di incidenti d’auto che si verificano ogni anno.

Apple Car e progetto Titan

Apple Car e progetto Titan indicherebbero quindi un sistema software da installare a bordo di veicoli di nuova generazione, ma Apple, sempre secondo il Financial Times, potrebbe non solo limitarsi a fornire questa sua tecnologia a produttori terzi, bensì a progettare e a costruire una propria auto.

Visto però che di tale possibilità si parla ormai da anni senza che nulla si sia veramente concretizzato, anche questa volta potrebbe trattarsi di semplici supposizioni, sebbene l’articolo del Financial Times si basi alcune dichiarazioni rese da un portavoce della stessa Apple.

Insomma, a questo punto è chiara la volontà di Tim Cook di entrare nel mondo dei veicoli a guida autonoma con almeno una piattaforma software e una tecnologia legata prima di tutto alla sicurezza. Se poi ci sarà spazio anche per una vera e propria Apple Car, solo il tempo potrà dircelo.

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Le aspettative per le auto connesse tra assistenza e proattività

Personalizzazione, assistenza, sicurezza e proattività. Ecco le principali aspettative per le auto connesse secondo un’indagine di mercato di Nuance Communications.

Una recente indagine condotta da Nuance Communications ha svelato le esigenze degli utenti e le aspettative per le auto connesse e per le nuove esperienze in-car, sottolineando la centralità della tecnologia nell’indirizzare il crescente desiderio di personalizzazione, assistenza, sicurezza e proattività.

Quello delle connected car è un business che l’industria automobilistica e le aziende produttrici di soluzioni per l’assistenza virtuale non possono più sottovalutare. Non a caso le previsioni di Gartner entro il 2020 parlano di una vettura su 5 nel mondo che sarà connessa a internet e per quella data le auto “online” potrebbero arrivare a 250 milioni.

Dall’indagine sulle aspettative per le auto connesse emerge che quasi la metà degli intervistati (44%) vorrebbe che la propria connected car lo aiutasse nella diagnostica e nella risoluzione dei problemi, mentre il 34% vorrebbe essere informato in anticipo sulle condizioni di traffico e il 35% preferirebbe il riconoscimento biometrico a quello vocale o alla tradizionale chiave.

Gli utenti intervistati hanno inoltre espresso il desiderio di una maggiore personalizzazione e proattività a supporto della propria esperienza di guida. In particolare, il 65% vorrebbe che l’assistente virtuale di guida apprendesse da abitudini e comportamenti passati per poterli applicare contestualmente alle interazioni future.

aspettative per le auto connesse

La memorizzazione delle preferenze di percorsi è il requisito espresso dal 39% degli utenti per avere un’esperienza più fluida e personalizzata, a cui si aggiunge un altro terzo (31%) che, invece, dall’auto pretende il ricordo delle proprie preferenze on the road. Il 26% vorrebbe persino che venissero memorizzati i luoghi dove si preferisce consumare il pranzo, stazioni di servizio e parcheggi.

Nuance Communications tra l’altro offre già con Dragon Drive, installato sulle BMW Serie 7, un sistema di riconoscimento vocale e comprensione del linguaggio naturale che, grazie al cloud, permette al guidatore di ricevere feedback sugli itinerari di navigazione, le condizioni del traffico, i distributori di carburante nei dintorni e la presenza di eventuali parcheggi.

“Siamo da sempre impegnati a mostrare quanto l’esperienza di guida delle auto connesse possa essere straordinaria e potente grazie alle tecnologie di riconoscimento vocale integrate e basate sul cloud per abilitare interazioni conversazionali in-car sempre più umane. Il prossimo futuro promette di offrire agli utenti un’esperienza di guida completamente personalizzata, con sistemi che riconoscano e anticipino le esigenze del consumatore, i suoi gusti, le sue abitudini. In tutto ciò la biometria vocale ricopre un ruolo centrale offrendo maggiore protezione senza la necessità di utilizzare password” ha commentato Arnd Weil, Senior Vice President e General Manager di Nuance Automotive.

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