Trasporti smart in Italia: un mercato da 1,5 miliardi di euro
Il mercato italiano delle tecnologie intelligenti per i trasporti vale 1,5 miliardi (dato 2014), un valore che si è triplicato rispetto a quello del 2004 (550 milioni), con un tasso di crescita medio annuo previsto del 13,8% a partire dal 2017. Sul podio per fatturato le tecnologie per la connected car, seguite dai sistemi di controllo e gestione del traffico e dall’infomobilità. La fotografia di questo settore emerge dallo studio Il mercato dei sistemi intelligenti di trasporto in Italia: quadro attuale e prospettive condotto su un campione di 252 aziende da TTS Italia, l’associazione che raggruppa i più importanti esponenti delle tecnologie nei trasporti.
“Gli ITS (Intelligent Transport System) possono essere un valido strumento per la gestione della mobilità, ma anche un’opportunità di business e di crescita. Per un rapido sviluppo del sistema però mancano ancora alcuni passi fondamentali: in primis, il reperimento di risorse per la realizzazione di interventi ITS e lo sviluppo di linee guida generali per orientare i sistemi verso soluzioni aperte ed interoperabili, mentre un altro aspetto su cui lavorare e che inciderà sul mercato degli ITS nel medio periodo sarà il concetto di Mobility-as-a-Service, che vedrà l’auto inserita in un contesto integrato per soddisfare le esigenze di mobilità” ha spiegato Rossella Panero, Presidente di TTS Italia.
Il 59,5% delle aziende del settore è situata al Nord, il 29% è al Centro e l’11,5% al Sud e nelle Isole. La maggior parte ha dimensioni piccolissime (36,9%) e piccole (36,9%). Solo il 15,6% sono di medie dimensioni e il 10,7% grandi aziende. Il fatturato complessivo delle aziende intervistate nel triennio 2012-2014 risulta essere 2,75 miliardi di euro, con una crescita del 5,7% dal 2012 al 2013 passando da 865,85 a 915,24 milioni di euro, e del 5,9% dal 2013 al 2014, con un valore al 2014 pari a 968,98 milioni di euro. Un fatturato che si è dunque triplicato rispetto a quello del 2004, ove era stimato intorno ai 500-550 milioni di euro.
Nel 2020 le tecnologie che avranno più mercato saranno quelle relative alla connected car
Tra le macroaree settoriali sono i sistemi per la gestione dell’auto connessa ad ottenere il fatturato più alto (323,23 milioni di euro), seguiti dalla gestione del traffico (260,86 milioni), dall’infomobilità (136,04 milioni), dai sistemi di pagamento elettronico (134,61), dalla telematica per il trasporto merci (47,36 milioni), la gestione del trasporto pubblico locale (30,53 milioni) e infine, sistemi per il trasporto ferroviario (23,33 milioni), i nodi aeroportuali (8,2 milioni) e il trasporto marittimo (4,81 milioni).
Per quanto concerne, infine, le previsioni di breve (2017) e medio (2020) termine, le aziende intervistate confermano il trend crescente del mercato ITS rilevato nel triennio 2012-2014; in particolare per il 2017 si prevede un incremento medio annuo del 7% circa rispetto al 2014. I numeri al 2020 appaiono ancora più incoraggianti.
Secondo gli intervistati, infatti, la diffusione su larga scala dei servizi eCall obbligatori per tutti i nuovi veicoli a partire dalla primavera del 2018, la diffusione dei sistemi di guida cooperativa, l’introduzione di nuove normative sulla bigliettazione elettronica, nonché il varo auspicato da tutti di politiche di attuazione del Piano ITS Nazionale specie sull’innovazione delle infrastrutture (iniziativa Smart Road) e sui sistemi di guida cooperativa, dovrebbero far crescere il mercato con un tasso medio annuo del 13,8% tra il 2017 e il 2020. Nel 2020 le tecnologie che avranno più mercato saranno quelle relative alla connected car. In tale segmento di mercato rientrano le innovazioni che riguardano il tema dell’eCall, infotainment e tutta la sensoristica per migliorare la sicurezza di guida.