Contrastare e prevenire le frodi con la biometria vocale
In un mondo in cui qualsiasi business sarà imprescindibile dal web e il confine tra dispositivi personali e professionali sempre più labile, la cybersecurity rappresenta una prerogativa qualificante di svolta verso la trasformazione digitale delle imprese di qualsiasi dimensione e un aspetto critico per garantire la continuità dell’attività e la protezione di informazioni, dati e asset sensibili, tanto più se si considera che l’86% delle aziende di tutto il mondo ha segnalato un attacco informatico negli ultimi 12 mesi.
Nuance Communications ha intrapreso la sfida di supportare le imprese nell’integrazione di una strategia di cybersecurity attraverso l’autenticazione vocale nei dispositivi personali e aziendali per prevenire e contrastare le frodi. Ad oggi la biometria rappresenta l’evoluzione più prossima all’autenticazione digitale. Anche se si tende a considerarla nel suo insieme senza differenziazioni in termini di tecnologia utilizzata, l’autenticazione vocale è quella più sicura rispetto alla scansione di volto, impronta digitale e iride. Infiniti Research stima infatti che la biometria vocale possa prevenire il 90% delle frodi in un canale in voce e oltre l’80% delle frodi in un canale mobile.
In particolare l’autenticazione biometrica vocale di Nuance sfrutta più di 100 caratteristiche del parlato proprie di ciascun individuo tra attributi puramente fisici e quelli comportamentali che includono accento, pronuncia o anche la velocità della conversazione. Se un cybercriminale dovesse quindi violare un database di impronte vocali dei clienti, i dati non possono essere convertiti in voci utilizzabili per “hackerare” account e, anche nel malaugurato caso in cui venisse rubata una registrazione della voce, la tecnologia di rilevamento del playback di Nuance è in grado di validare l’audio in entrata e verificare se si tratta di un parlato dal vivo o una registrazione fraudolenta. Eventuali impronte vocali o registrazioni sono quindi inutili per gli hacker, anche qualora il database dell’azienda venisse violato.
Sebbene stiano comparendo nuovi metodi che sfruttano tecnologie di sintesi vocale in grado di creare rapidamente una voce artificiale, lo fanno senza tener conto della qualità. Queste voci artificiali hanno comunque le tonalità caratteristiche delle voci robotiche che possono essere identificate dai sistemi di Nuance, anche quando non percepibili dall’orecchio umano.
I dati biometrici non possono dunque essere contraffatti né duplicati e, se integrati con i dati comportamentali, aggiungono ulteriori livelli di sicurezza. In questo scenario Nuance ha recentemente lanciato la sua Security Suite che, tramite tecnologia biometrica, identificazione dei dispositivi e geolocalizzazione, rileva la differenza tra un utente reale e un impostore in canali vocali e digitali.
Anche le società che emettono carte di credito, le banche e i venditori on-line stanno cambiando il modo in cui verificare l’identità dei consumatori; password e PIN infatti verranno presto abbandonati a favore dell’autenticazione biometrica, che potrebbe quindi diventare la norma. Il terreno di prova per le ultime tecnologie di pagamento è l’Europa, dove una nuova legge potrebbe incoraggiare un’ulteriore implementazione di questa tecnologia per ridurre drasticamente i tentativi di frode nei pagamenti. Infatti, a partire da settembre 2019, nell’Unione Europea una grande percentuale di pagamenti online superiori a 30 euro richiederà un’autenticazione multifattoriale, con il risultato che il riconoscimento vocale, la scansione del volto o dell’impronta digitale diventeranno sempre più comuni.
Oltre a garantire la sicurezza e l’efficacia nella prevenzione delle frodi, la biometria sta contestualmente migliorando anche il livello di soddisfazione dei clienti. Abilitando l’autenticazione vocale, facciale, comportamentale e delle impronte digitali, la tecnologia offre infatti ai clienti metodi più rapidi e sicuri per autenticare la propria identità. Le aziende devono quindi comprendere le nuove abitudini dei clienti digitali e investire in tecnologie di autenticazione biometrica che garantiscano quella sicurezza e velocità che i clienti si aspettano, migliorando così l’esperienza complessiva e mantenendo contestualmente il proprio vantaggio competitivo.