Nella notte tra domenica e lunedì scorsi i server della Marposs, società specializzata in soluzioni per il controllo di qualità e processo in ambiente manufatturiero e con sede centrale a Bentivoglio, pochi chilometri a nord di Bologna, hanno subito un attacco ransomware. I dati sui server sono stati cifrati rendendoli inoperabili. L’azienda ha immediatamente coinvolto un team di esperti di cybersicurezza lavoro per recuperare i file e minimizzare i danni, ma le attività hanno subito blocchi e rallentamenti.

La notizia è stata diffusa dallo stesso Gruppo Marposs, che ha precisato che “Le azioni per il ripristino dei sistemi operativi e per la continuità del business sono iniziate non appena ricevuto l’alert di segnalazione dell’attacco. La tempestiva attivazione dei sistemi di difesa IT ha consentito di ridurre la gravità degli impatti”.

Nonostante questo la società, che occupa circa 700 dipendenti, ha dovuto attivare la cassa integrazione fino al 7 febbraio, perché l’attacco informatico sta impedendo ad alcuni reparti di funzionare regolarmente. In particolare quelli della logistica e degli uffici, mentre i reparti produttivi possono continuare a operare in quanto interessati in maniera trascurabile. Pertanto, sebbene formalmente la cassa integrazione ordinaria sia stata richiesta per tutti i dipendenti, al momento viene applicata dalla società in modo parziale e flessibile.

Rapporti con sindacati e inquirenti

Le parti sociali, tra cui il sindacato Fiom-CGIL presente in azienda, hanno fatto sapere di apprezzare lo spirito di collaborazione di tutti gli attori coinvolti, lavoratori e rappresentanti sindacali che si sono impegnati immediatamente insieme al management aziendale. Al tempo stesso però avrà modo di verificare e vigilare sulla corretta applicazione dell’ammortizzatore. Esprime inoltre preoccupazione per le conseguenze che possono causare questi eventi, in un mondo sempre più digitale.

La Polizia postale intanto, ricevuta la denuncia dalla società si è attivata sul fronte delle indagini a carico di ignoti. In questo vedrà la collaborazione da parte della neo costituita task force composta dai tecnici di cybersecurity della società coadiuvati da esperti esterni del gruppo Lutech.