I cinque trend di sicurezza per il 2017 secondo Darktrace
81 milioni di dollari sottratti a una Banca in Bangladesh, 500 milioni di account Yahoo! rubati, 19.000 messaggi e-mail di rappresentanti del Partito Democratico americano persi durante la campagna elettorale. E, non ultimo, un attacco DDoS che ha bloccato gran parte di internet. Il 2016 è stato un anno importante per molte ragioni, in modo particolare per i cyber-attack.
I titoli di giornali e di news dedicati agli attacchi informatici offrono però solo un rapido sguardo sulla vera e propria guerra informatica che i responsabili della sicurezza IT combattono su larga scala ogni giorno contro gli hacker. Mai come quest’anno è stato dimostrato che se qualcuno, con cattive intenzioni, vuole entrare nella vostra rete, ci riesce.
Darktrace, azienda specializzata nella tecnologia Enterprise Immune System, ha rilasciato un documento con quelli che a suo parere saranno i 5 trend di sicurezza per il 2017. Eccoli nel dettaglio
1 – Dati sottratti… e modificati
Gli hacker più esperti oggi non si accontentano più del puro furto di dati o dell’attacco informatico al sito web, ma dimostrano un crescente interesse verso un obiettivo più sottile: l’integrità dei dati. Sempre di più quindi useranno la propria capacità di danneggiare i sistemi informativi non solo per ottenere facili guadagni, ma per provocare danni a lungo termine alla reputazione di individui o gruppi minando la fiducia nei dati stessi.
2 – Sempre più attacchi dall’interno
I dipendenti sono spesso la fonte degli attacchi più pericolosi. Queste minacce sono più difficili da identificare dal momento che i dipendenti utilizzano credenziali utenti legittimate. Possono provocare gravi danni visto che hanno la conoscenza e un accesso privilegiato alle informazioni necessarie per il loro lavoro e possono passare rapidamente da un segmento all’altro della rete.
Quante volte è capitato di cliccare su un link senza controllarne l’indirizzo email di origine? O di violare le policy di sicurezza per completare un lavoro più velocemente (ad esempio, utilizzare Dropbox nonostante l’azienda lo proibisca)? Nel 2017 non ci si può più ragionevolmente aspettare che i dipendenti e gli utenti della rete aziendale possano essere al 100% impermeabili a minacce informatiche.
Nel 2017 si registrerà quindi un numero ancora maggiore di minacce interne. E, allo stesso tempo, a causa della maggior sofisticazione degli hacker che lavorano dall’esterno, sarà sempre più difficile distinguere tra autori di attacchi interni ed esterni che sono in possesso delle credenziali degli utenti legittimi.
3 – La vulnerabilità della IoT
Il 2016 ha già visto alcuni tra i più sofisticati attacchi alle aziende coinvolgere oggetti connessi. In violazione del servizio Dyn DNS nel mese di ottobre, i malware si sono diffusi rapidamente attraverso un numero di dispositivi mai visto prima, tra cui webcam e videoregistratori digitali. Ma molti attacchi avvenuti quest’anno in ambito IoT non sono stati dichiarati e hanno coinvolto dispositivi come stampanti, sistemi di aria condizionata, telecamere per videoconferenze e addirittura una macchina per il caffè.
4 – I dispositivi consumer al centro dei nuovi attacchi cyber
I ransomware, come ad esempio CryptoLocker, hanno afflitto aziende di tutto il mondo e gli esperti riconoscono che questi attacchi sono aumentati di cinque volte solo nel 2016. Dal 2017 in poi si inizierà a vedere una nuova forma di micro-estorsioni, in conseguenza del continuo accesso da parte dei consumatori a una sempre più ampia serie di oggetti connessi.
Immaginate per esempio che il nuovo sistema GPS in auto subisca una violazione proprio quando siete in ritardo a un appuntamento; quanto sareste disposti a pagare per sbloccarlo?
5 – L’Intelligenza Artificiale dimostrerà i suoi punti deboli
Abbiamo già visto le prime avvisaglie di questo tipo di attacchi. Il malware polimorfico, che cambia i suoi attributi nel bel mezzo di un’azione per eludere i controlli, ha dimostrato l’obsolescenza dei metodi di rilevamento basati sulle signature. Vediamo infatti già emergere una nuova generazione di attacchi che utilizza codici basati sull’IA per emulare i comportamenti di utenti specifici in modo estremamente accurato, tale da ingannare anche il personale addetto alla sicurezza più qualificato.
Nel 2017 ci si può attendere che l’Intelligenza Artificiale venga applicata a tutti i livelli di un’azione malevola durante un attacco informatico. E questo grazie anche alla capacità di ideare campagne di phishing sofisticate e su misura in grado di ingannare con successo anche il dipendente più preparato a individuare minacce informatiche.