Il BIOS come pietra miliare per una sicurezza completa
Il lavoro a distanza è diventato la norma per molte aziende in tutto il mondo quest’anno. Con il passaggio all’home office, le aziende hanno dovuto aggiornare il proprio approccio alla sicurezza IT e i dispositivi dei propri dipendenti agli standard più recenti. È particolarmente importante che tutte le forme di lavoro soddisfino gli stessi requisiti di sicurezza.
Secondo dynabook, investendo in attrezzature sicure, le imprese possono evitare le conseguenze di vasta portata dei cyber attacchi. La pietra miliare per una sicurezza completa è il BIOS, che protegge gli utenti dagli hacker ancora prima che il sistema operativo entri in funzione. Se viene integrato con misure di autenticazione biometrica, i dipendenti saranno sempre ben equipaggiati per un lavoro mobile in totale sicurezza.
La scelta del giusto equipaggiamento hardware e software è particolarmente importante per garantire che i dipendenti possano lavorare in modo indipendente in qualsiasi luogo in modo produttivo e, soprattutto, sicuro. I responsabili IT non dovrebbero scendere a compromessi sugli strumenti di sicurezza informatica, anche perché investire su un’infrastruttura completamente protetta può tradursi anche in vantaggi economici per l’intera azienda.
Secondo un recente studio di Cybersecurity Ventures, si prevede che gli attacchi informatici costeranno alle organizzazioni globali 6.000 miliardi di dollari all’anno entro il prossimo anno. Questi costi sono aumentati del 100% dal 2015. Secondo l’European Systemic Risk Onboard (ESRB), le aziende saranno vittime di un attacco ransomware ogni undici secondi fino al 2021.
I notebook perfetti per un utilizzo aziendale sono quelli che possiedono una buona base di strumenti sicuri che li rendono ideali per il lavoro mobile. Il primo step per un approccio alla sicurezza informatica ben congegnato dovrebbe essere il BIOS del computer. Il Basic Input/Output System (BIOS) è il firmware preinstallato su un PC: quando il notebook viene avviato, questo sistema controlla la funzionalità dei vari componenti hardware e, se tutto è privo di errori, avvia il sistema operativo. Se il BIOS viene violato o infettato da malware, i cybercriminali possono penetrare direttamente nel firmware del computer, leggere i dati o addirittura manipolarli senza essere rilevati.
La maggior parte dei produttori ha sostituito il “classico” BIOS con l’Unified Extensible Firmware Interface (UEFI). Grazie a vantaggi quali la funzionalità e la facilità d’uso, l’UEFI sta guadagnando terreno sul BIOS, anche se gli è inferiore in termini di sicurezza. Molti produttori di notebook, infatti, utilizzano lo stesso codice aumentando il rischio che i cybercriminali si infiltrino nel malware, poiché con un unico codice dannoso possono accedere illegalmente a innumerevoli dispositivi.
Dynabook sviluppa il proprio BIOS basandosi sull’attuale standard UEFI e combinando così i vantaggi di entrambe le varianti in un unico programma. All’interno del programma di base è persino possibile concedere diritti di accesso individuali. Questo funziona sia lato software che lato hardware e consente agli amministratori IT di attivare singoli slot USB per un determinato gruppo di utenti. Inoltre, è possibile rendere disponibili le modifiche delle password del BIOS solo dopo un controllo di identità tramite dynabook. Questa misura di sicurezza protegge da manipolazioni indesiderate da parte di terzi.
A casa, in viaggio o in ufficio, una volta avviato il PC, le password sono essenziali per un accesso sicuro al dispositivo. Tuttavia, anche con complicate combinazioni di lettere e numeri, è solo questione di tempo prima che gli aggressori le decifrino. Per questo motivo i dispositivi dovrebbero disporre anche di opzioni di autenticazione biometrica. Come suggerisce il nome, questa soluzione di sicurezza si basa sulle caratteristiche biometriche degli utenti, che vengono verificate mediante telecamere a infrarossi e sensori di impronte digitali.