Cybersicurezza: l’Italia è ancora il paese più colpito d’Europa
Check Point ha rilasciato l’ultima versione del suo abituale rapporto Threat Index, sottolineando che le varianti di malware attive sono diminuite del 5% nel mese di luglio. Anche questo mese l’Italia è il paese più infettato d’Europa (35° a livello mondiale) e, a colpire più spesso le macchine italiane, sono minacce ormai conosciute come Conficker e Hummingbad, mentre al terzo posto si conferma Zeus, trojan Windows di importazione USA che colpisce attraverso attività di phishing ed è utilizzato principalmente per rubare informazioni bancarie.
A luglio Check Point ha rilevato 2.300 varianti di malware uniche e attive, che hanno attaccato le reti aziendali, con una diminuzione del 5% rispetto a giugno 2016; Conficker si conferma il malware più comunemente utilizzato. Nonostante la diminuzione complessiva del malware attivi, il numero di malware per i dispositivi mobili è aumentato, rappresentando il 9% dei malware attivi – con una crescita del 50% rispetto a giugno. Per il quarto mese consecutivo HummingBad è il malware più comunemente usato per attaccare i dispositivi mobili.
Nel mese di luglio Conficker è stato responsabile del 13% degli attacchi globali rilevati
Per la prima volta negli ultimi quattro mesi, Check Point ha inoltre rilevato un calo nel numero di famiglie di malware unici, ma il numero totale di malware di luglio è il secondo più alto dall’inizio dell’anno. Il crescente numero di varianti di malware attivi mette in evidenza, ancora una volta, l’ampia gamma di minacce che le reti delle organizzazioni devono affrontare e la vastità delle sfide che i team di sicurezza devono gestire per prevenire un attacco alle loro informazioni critiche di business.
Nel mese di luglio Conficker è stato responsabile del 13% degli attacchi globali rilevati; il secondo posto spetta invece a JBossjmx, responsabile del 12%, il terzo a Sality, che ha attaccato l’8% delle vittime. Le 10 varianti più diffuse sono la causa del 60% di tutti gli attacchi rilevati.
“Le aziende non dovrebbero cullarsi in un falso senso di sicurezza per il lieve calo del numero delle famiglie di malware attivi nel mese di luglio. Il numero di famiglie attive infatti è ancora vicino a livelli record e, di fronte a questo scenario, le aziende devono continuare a proteggere le proprie reti, a vigilare e ad affidarsi a soluzioni di advanced threat prevention per reti, endpoint e dispositivi mobili al fine di fermare il malware in fase di pre-infezione” ha dichiarato a margine della presentazione del Threat Index Nathan Shuchami, Head of Threat Prevention di Check Point.